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Da Silvia Accorsi

Svolta presso la Delizia estense della Diamantina l’annuale convention di Deco Industrie. 30 agenti alla tappa
importante del progetto di filiera locale del grano tenero, presentato a Misen 2017 e avvalorato nell’azienda
agricola Cavallari, dove si coltiverà un terreno a titolo di studio secondo le pratiche sostenibili proposte.
[Bondeno, 15 novembre 2017] Deco Industrie ha promosso per la prima volta in zona ferrarese e italiana,
l’annuale convention dedicata ai suoi 30 agenti che coprono tutto il territorio nazionale. L’azienda,
ampiamente presente nella grande distribuzione, ha scelto una location nelle vicinanze di Bondeno, non solo
in virtù del subentro della stessa Deco alla gestione dello stabilimento Biscottificio Saltari (2013) – situato in
questo comune, prima realtà a livello regionale e tra le prime a livello nazionale – ma anche per il suo
carattere di autenticità.
Gli agenti, che hanno nel proprio portafoglio oltre ai biscotti Pineta e Saltari, anche le piadine Loriana,
e pandori e panettoni Pineta, hanno potuto assistere a una tappa del progetto dedicato alla filiera del grano
tenero che Deco aveva presentato in conferenza stampa nella scorsa edizione del Misen e attraverso una
serie di convegni tra i mesi di giugno (LocalFEST) e ottobre in sede di partenza della semina.
Il piano, denominato “Biscotto Casareccio Nostrano”, riguarda un biscotto completamente realizzato in filiera
partendo dal grano locale e quindi dalla farina prodotta dal Mulino Pivetti di Renazzo, fino ad altri partner
locali come Eurovo di Codigoro e Italia Zuccheri di Minerbio.
La location è una delle più belle realtà agricole del territorio estense: la tenuta della Delizia della
Diamantina, di proprietà del dott. Enzo Cavallari che ne ha costituito un’azienda agricola e che ha raccolto,
in alcune sale del palazzo, una ricca collezione di macchine e oggetti legati al lavoro contadino.
Per l’occasione del progetto di Deco Industrie, è stato realizzato un grande campo dimostrativo e di studio,
seminato a grano biscottiero di 17 ettari, con uno specifico disciplinare di produzione dedicato che parte da
una varietà selezionata e che prevede pratiche sostenibili. L’azienda di Cavallari sceglie quindi per prima di
aderire al progetto, presentandosi simbolicamente come un totem di realtà e valori che riuniti diventano
vincenti.
Nelle relazioni si sono avvicendati: l’A.D. Deco Industrie, Giorgio Dal Prato; il Direttore Vendite Paolo
Geminiani, il Direttore Marketing, Luca Cucciniello; il Direttore Commerciale di Italia Zuccheri, Alessandro
Benincà; il Direttore Commerciale del Mulino Pivetti, Roberto Ghidini. L’approfondimento sul tema oggetto
dell’incontro è stato sviluppato da Adriano Facchini, agronomo, esperto di marketing territoriale, uno dei
primi a parlare di filiere agroalimentari in Italia partendo dall’agricoltura.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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