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Da organizzatori

OCCHIOBELLO (RO). Dal 2 al 5 Marzo 2017, DeltaPo Family Destination Outlet ha partecipato a due manifestazioni dedicate al turismo, nei padiglioni della Fiera Hungexpo di Budapest: Travel 2017 e Bringaexpo.

Travel 2017 è la manifestazione di settore più importante dell’Ungheria e quest’anno è giunta alla sua 40° edizione. Hanno partecipato 300 espositori, provenienti da 23 Paesi e 40.000 visitatori tra professionisti del turismo e pubblico generico.

Bringaexpo è il Salone interamente dedicato alla Bici e al Cicloturismo, attività molto popolari nel Paese. DeltaPo ha presentato ufficialmente per la prima volta la tappa del “Giro Rosa” che sarà a Occhiobello il prossimo 3 Luglio, con partenza e arrivo nell’Outlet. Per questa trasferta, gli Organizzatori del “Giro Rosa” hanno messo a disposizione le 3 maglie ufficiali del Giro, quella Rosa, quella Bianca e quella Blu, con in bell’evidenza il logo DeltaPo Family Destination Outlet.

Travel 2017 e Bringaexpo sono state invase dalle mascherine ideate dalla nostra Ambasciatrice, Judit Csanyi, che ha giocosamente scherzato sul significato della parola “occhiobello”. Tutti i visitatori sono stati invitati a scattarsi fotografie indossando la mascherina e a postarle sui social con la dicitura #travel2017deltapo. La foto più simpatica, quella con il maggior numero di like, sarà premiata con un soggiorno a Occhiobello!

Molti i contatti con i Tour Operators e gli Organizzatori di viaggi d’avventura, particolarmente interessati ai percorsi ciclabili. Il territorio del Delta del Po ha affascinato gli operatori, sempre alla ricerca di novità da proporre ai propri clienti. Molto apprezzata la dimensione “familiare” e “slow” offerta da DeltaPo, che grazie ai propri esperti ha saputo selezionare proposte, escursioni e novità che hanno saputo accontentare ogni genere di richiesta.

A metà marzo DeltaPo sarà anche al Salon du Tourisme di Parigi e a Place2go di Zagabria.

Appuntamento per tutti a DeltaPo Family Destination Outlet, a partire dal 12 Aprile 2017.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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