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Da Movimento 5 stelle

DISAGI AUTOSTAZIONE, M5S: COMUNE IMMOBILE E RESIDENTI ESASPERATI

A quasi 50 giorni dall’interrogazione (www.movimento5stelleferrara.it/autostazione-ferrara-m5s-continuano- disagi-residenti/) del Movimento 5 Stelle sull’inquinamento dovuto ai bus in sosta in via Rampari di San Paolo a Ferrara questa è la situazione attuale: bus che continuano a rimanere in moto per 15 minuti ed oltre, noncuranti delle più basilari norme del Codice della Strada, degli articoli di giornale, delle interrogazioni comunali relative, nessun controllo da parte di nessuno, nessuna sanzione e soprattutto nessun avviso apposto che ammonisca di spegnere i motori. Purtroppo la maggioranza di questi autisti continua a mantenere i motori accesi in barba sia alla legge che anche ai quei (ahinoi pochi) colleghi virtuosi che invece cercano di rispettare le regole. La Polizia Municipale risulta non pervenuta (anche quando viene chiamata dai residenti esasperati), Tper non fa nessuna sensibilizzazione e/o controllo (a detta di alcuni autisti neo assunti nessuno aveva comunicato loro di dover spegnere i motori!) e l’Amministrazione comunale si volta dall’altra parte, schierandosi sempre al fianco delle aziende e mai a tutela dei cittadini.
Nella sola giornata di martedì 25 luglio sono stati ripresi tanti bus rimasti in moto inutilmente, saturando l’aria tutt’intorno; evidentemente questi autisti non riescono a fare a meno dell’aria condizionata neanche per qualche minuto. Tutto questo inquinamento sopportato inutilmente, visto che dalla stazione il gran numero di autobus parte vuoto, privo di passeggeri, incrementando così inutilmente smog ed aggiungendo nell’arco di un anno chilometri ingiustificati. Per non parlare di tutti i “fuori servizio” che transitano all’interno della stazione.
Ma tutto ciò era tristemente prevedibile visto che l’Amministrazione ha ignorato l’interrogazione di cui sopra fornendo una risposta copia/incolla, non toccando esaustivamente i vari punti in essa contenuti, ma anzi fornendo una spiegazione vaga e non supportata da documentazione, come se le sofferenze di questi residenti non meritassero neanche di essere considerate. Le conseguenze di tutto ciò? Non sapremo mai il perché è stata data una autorizzazione ad aprire un punto slot in una autostazione pubblica in contrasto alla legge regionale sulla prevenzione del gioco d’azzardo, non sapremo mai perché, a differenza della città di Bologna, Tper non paghi a Ferrara l’utilizzo dell’area, come se il servizio di trasporto sia di minore pubblica utilità nella nostra Città che nel capoluogo di Regione. Ad ulteriore conferma della scarsa capacità di gestione del trasporto pubblico di questa Amministrazione che si qualifica sempre di più come incapace, inetta, incurante ed arrogante nei confronti dei cittadini, più preoccupata di mostrare i muscoli e zittire i residenti esasperati che venire incontro loro con proposte fattive.
A questo punto, ricordiamo per l’ennesima volta all’Amministrazione che lo stesso Sindaco nell’ordinanza del 28 settembre 2016 disponeva che “i veicoli in servizio pubblico di linea, nel periodo di sosta al capolinea, indipendentemente dal protrarsi del tempo della medesima e dalla presenza a bordo del conducente o dei passeggeri, provvedano allo spegnimento del motore. La partenza deve essere immediatamente successiva all’accensione” e che in data 3 ottobre 2016 gli assessori Ferri e Modonesi sostenevano di un “accordo con Tper per la predisposizione di appositi segnali ai capolinea dei mezzi pubblici per lo spegnimento dei motori durante l’attesa”. Ma questa, amaramente, è solo l’ennesima prova che i presenti amministratori non fanno ciò che promettono, oltre a continuare a sostenere falsamente, prendendosi pure gioco dei residenti, che il traffico non sia aumentato a dismisura.

Movimento 5 Stelle Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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