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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Domani venerdì’ 10 aprile alle ore 15.00, in Aula Magna di Palazzo Trotti Mosti (c.so Ercole I D’Este, 37), si terrà il convegno dal titolo “Accesso alla magistratura, tirocini formativi e ruolo delle Università: regole vigenti e prospettive di riforma”, promosso da Giovanni De Cristofaro, Ordinario di Diritto civile e Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara, in collaborazione con la Camera Civile di Ferrara.

L’iniziativa, aperta alla comunità accademica, agli studenti e a tutta la città, si propone di approfondire la tematica dell’accesso alla magistratura, argomento di grande attualità nel campo giuridico, in ragione di una serie di recenti novità normative.

Come afferma De Cristofaro “La nuova normativa ha profondamente modificato il percorso tradizionale che i laureati in Giurisprudenza debbono seguire per poter accedere al concorso pubblico che apre la strada all’esercizio della professione di magistrato, la cui disciplina è invece rimasta invariata.”

Specifica De Cristofaro: “ L’art. 37, commi 4 e 5, d.l. 6 luglio 2011 n. 98 (conv. in legge 15 luglio 2011, n. 111), nonché l’art. 73 del d.l. 21 giugno 2013 n. 69 (conv. in legge 9 agosto 2013, n. 98) e l’art. 44 legge 31 dicembre 2012, hanno infatti introdotto e regolamentato la possibilità per i laureati in Giurisprudenza di effettuare tirocini formativi presso gli uffici giudiziari, il cui completamento, con esito positivo, consentirà di accedere direttamente al concorso, senza che si renda a tal fine necessario altresì il conseguimento del diploma delle Scuole di Specializzazione nelle professioni legali, istituite presso le Università, ovvero, in alternativa, il titolo di Avvocato, conseguito al superamento del relativo esame di stato. Questi nuovi tirocini costituiscono certo uno strumento formativo di grande rilevanza e potenzialità, ma presentano contemporaneamente molti aspetti problematici, sia sul piano organizzativo, sia con riguardo al rapporto destinato ad instaurarsi fra la formazione sul campo, presso gli uffici giudiziari, e la formazione teorico-pratica tradizionalmente di competenza delle Università, sia pure con il concorso dei magistrati”.

Il convegno, presieduto da Giorgio Cian, Emerito dell’Università di Padova, si propone dunque di affrontare questi nodi problematici, attraverso un confronto ed un dialogo fra magistrati e docenti universitari, impegnati da anni nella formazione post-lauream dei laureati in Giurisprudenza che aspirano ad accedere alla magistratura.

Maria Silvia Giorgi, Magistrato addetto alla Segreteria del Consiglio Superiore della Magistratura, illustrerà le linee guida elaborate dal CSM, in particolare in una recente Risoluzione sui tirocini formativi presso gli uffici giudiziari, adottata con una delibera della seduta plenaria del CSM del 29 aprile 2014.

Roberto Calvo, Ordinario di Diritto civile dell’Università della Valle d’Aosta, Andrea Graziosi, Ordinario di Diritto processuale civile dell’Università di Ferrara, Francesco Volpe, Ordinario di Diritto amministrativo dell’Università di Padova e Coordinatore della Scuola di Specializzazione per le professioni legali degli Atenei di Padova, Ferrara e Trieste, discuteranno, assieme allo stesso De Cristofaro, dei profili applicativi del nuovo istituto e del ruolo che l’Università può e deve ancora espletare nel percorso di preparazione dei laureati in Giurisprudenza al concorso per l’accesso alla magistratura.

La conclusione lavori sarà affidata all’intervento del Presidente del Tribunale di Ferrara, Pasquale Maiorano, che ribadirà anche la positiva e fruttuosa esperienza di collaborazione fra Tribunale e Dipartimento di Giurisprudenza estense, avviata da anni proprio sul fronte dell’organizzazione dei tirocini ante-luream degli studenti iscritti al quinto anno del corso di laurea in Giurisprudenza

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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