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da: associazione Culturale Officina Dinamic

Mangiare bene in allegria si può ed essere consapevoli di ciò che si ha nel piatto è importante quanto il modo di mangiare. Stare fra amici, condividere momenti di relax sono elementi che hanno un impatto diretto sulla nostra alimentazione e sul nostro benessere. Il progetto AvanziAMO, ideato e promosso dalla associazione Officina Dinamica di Ferrara che si propone di valorizzare il cibo come risorsa che non va sprecata e di promuovere pratiche sostenibili e scambi di esperienze virtuose a favore dell’ambiente, propone una iniziativa aperta a tutti e fissata per il prossimo 22 maggio (meteo permettendo) dalle 12.30 in poi a Ferrara
Si tratta di un pic nic condiviso che si terrà negli orti gestiti da BioPastoreria a Ferrara.

22 picnicAll’incrocio tra via delle Erbe e via delle Vigne ci sono dei campi e un giardino: il più bello di Ferrara. Ognuno potrà portare pietanze semplici, buone e sane da condividere con gli altri e, naturalmente un plaid per rilassarsi sul prato. Sarà una occasione per scoprire gli orti e l’azienda agricola che li gestisce (Biopastoreria), ma anche per parlare dell’importanza del cibo che non va sprecato, del progetto AvanziAMO e delle iniziative di Officina Dinamica. Ma la vera sorpresa sarà ciò che la scuola di
musica MusiJAm Ferrara sta organizzando: ben 12 fisarmoniche dirette dal prof. Elio Pugliese, eseguiranno un concerto con repertorio di musica popolare tradizionale dal mondo. Alcuni di questi brani saranno danzati da un gruppo di ballerini dell’associazione Danzinsieme con la quale collaboriamo. E per coloro che vorranno coniugare la cultura con il relax, abbiamo coinvolto alcuni attori e poeti a leggere ad alta voce brani selezionati e in linea con la giornata che è anche dedicata alla biodiversità.

Il picnic condiviso è inserito nell’ ambito dell’iniziativa Fattorie Aperte alla quale anche quest’anno Biopastoreria ha dato adesione. Una bella occasione per conoscere noi, i ragazzi di MusiJam Ferrara e di Danzainsieme, gli orti e le persone che li gestiscono e per capire cos’è la biodiversità.

E’ gradita conferma di partecipazione entro il 16 maggio 2016 direttamente a Silvia scrivendo a biopastoreria@gmail.com indicando il numero delle persone e i vostri recapiti

Potete anche chiamare 3402344575

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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