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Una vera festa del cinema internazionale, con molti addetti ai lavori anche di origine italiana, che in questi casi hanno sottolineato la soddisfazione di ricevere un riconoscimento in Italia per il successo che hanno ottenuto negli Stati Uniti. Il Ferrara Film Festival si è concluso ieri (domenica 25 marzo 2018) con la consegna in sala Estense di Dragoni d’oro e dei premi alle undici categorie in gara. Ecco tutti i vincitori per ogni categoria.

Il foto-servizio è di Valerio Pazzi. Cliccare su ogni immagine per ingrandirla

Ferrara Film Festival 2018: un momento della giornata di premiazione conclusiva (foto Valerio Pazzi)
  • Dragone d’oro Miglior lungometraggio World ‘Contro l’ordine divino’ di Petra Volpe, Svizzera 2017 (premio consegnato da Giorgio Ferroni)
Giorgio Ferroni sul palco per l’assegnazione del Dragone d’oro al Miglior Lungometraggio World (foto Valerio Pazzi)
  • Dragone d’oro Miglior lungometraggio Usa ‘In dubious battle’ di James Franco, Usa 2016 (premio consegnato da Maximilian Law)
Ferrara Film Festival 2018 Maximilian Law con Sara Giada Gerini per la campagna a favore dei sottotitoli fondamentali per i non udenti (foto Valerio Pazzi)
  • Miglior attrice protagonista di lungometraggio Rachel Braunsch Weig in ‘Contro l’Ordine divino’ (premio consegnato da Giovanni Alliata di Montereale nel nome della grande attrice Lydia Borelli, sua nonna materna)

    Giovanni Alliata di Montereale per la consegna del premio alla Miglior Attrice (foto Valerio Pazzi)
  • Miglior attore protagonista lungometraggio Vincent Lacoste per ‘Tutti gli uomini di Victoria’, Francia 2016 (ritira premio Roberta Monti, canta versione coreana di Padre nostro Benedetta Kim)
Roberta Monti per il premio al Miglior Attore (foto Valerio Pazzi)
  • Miglior documentario ‘Above the drowning sea’, Canada 2017 ritirato dal regista Nicola Zavaglia (premio consegnato da assessore Massimo Maisto)
Massimo Maisto premia Miglior Documentario il regista Nicola Zavaglia (foto Valerio Pazzi)
  • Miglior regista Mauro Borrelli per ‘The recall’ (premio consegnato da Paolo Micalizzi)
Paolo Micalizzi premia Mauro Borrelli Miglior regista (foto Valerio Pazzi)
  • Miglior Corto Usa ‘Hyena’, Usa 2016 (premio consegnato da Paola Castagnotto)
Paola Castagnotto con Giorgio Ferroni (foto Valerio Pazzi)
  • Miglior corto World a ‘Stella 1’ di Gaia Bonsignore e Roberto D’Ippolito, Italia 2017 (premio consegnato da Anna Maria Quarzi)
Anna Maria Quarzi premia Gaia Bonsignore e Roberto D’Ippolitoi per miglior Corto World (foto Valerio Pazzi)
  • Effetto Hollywood Award a ‘The recall’ di Mauro Borrelli
  • Emilia-Romagna filmmaker Award a ‘Axioma’ di Elisa Possenti, Italia 2017 (premio consegnato da Marcella Zappaterra)
Ferrara Film Festival 2018 Marcella Zappaterra (foto Valerio Pazzi)
  • Young Unicef Award a ‘Sing’ di Kristóf Deák, Ungheria 2016
Al cinepark Apollo la proiezione di tutti in film in gara per Ferrara Film festival (foto Valerio Pazzi)

 

Maximilian Law con Giovanni Di Bella per una dedica del Ferrara Film Festival 2018 in ricordo di di Giovanni Bartolucci (foto Valerio Pazzi)
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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
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