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da: ufficio comunicazione di eventi di Unife

Le scienze mediche sbarcano online. È questa la sfida lanciata dall’Università di Ferrara che, da quest’anno accademico, propone due master di ambito medico interamente in modalità e-learning. La volontà è quella di rendere accessibili non solo ai neolaureati, ma anche ai professionisti e agli operatori che già lavorano nel settore, percorsi universitari di alto profilo per la specializzazione delle competenze, in un’ottica di formazione professionale continua.
I corsi in questione sono il master di I livello in “Prevenzione e salute: focus sul rischio cardiovascolare” e il master di II livello in “Scuola di ricerca clinica ed epidemiologica: focus su monitoraggio, qualità e statistica”, entrambi diretti da Roberto Ferrari, professore ordinario di Cardiologia presso l’Università di Ferrara nonché membro delle più importanti società di cardiologia a livello mondiale.
La modalità didattica scelta, già sperimentata e largamente utilizzata per i corsi in ambito umanistico ed economico, rappresenta invece una novità assoluta nel panorama dell’insegnamento medico. Finora, infatti, le potenzialità offerte dalle tecnologie di rete sono state utilizzate, nel settore, solo nell’accezione di supporto. Proporre due master completamente in modalità e-learning significa, pertanto, sottolineare come, anche in questo campo del sapere, lo studio e l’approfondimento di tematiche specifiche possano essere affrontate utilizzando logiche di insegnamento-apprendimento partecipato, basate sostanzialmente sulle nuove pedagogie del web.
Grazie alla costruzione di uno spazio multimediale tecnologico – la piattaforma e-learning – si
accede ad un vero e proprio ambiente di apprendimento, un luogo cognitivo che collega e mette in relazione studenti, docenti e risorse didattiche – testi scritti, audiovisivi ecc. In breve, quel che si prospetta con i due Master è un’esperienza formativa di qualità, in sintonia con le mutate esigenze dei nostri tempi. Iscrizioni, aperte rispettivamente a laureati triennali e magistrali, fino al 31 marzo.

MASTER IN DIDATTICA DEI BENI CULTURALI

Zerbini
Zerbini

Comunicazione, promozione, valorizzazione. Sono queste le parole chiave per chi vuole lavorare nel settore dei beni culturali. In particolare, in ambito museale il Bene Culturale diventa una fondamentale risorsa didattica per la divulgazione della conoscenza, non solo a livello scolastico. Chi deve operare in questo ambito, quindi, deve conoscere gli aspetti metodologici relativi alle varie discipline storiche, artistiche e archeologiche, per una corretta ed efficace divulgazione del sapere.
Per questo il Laboratorio di Antichità e Comunicazione (LAC) dell’Università degli Studi di Ferrara ha attivato il Master di I Livello in “Esperto in Didattica dei Beni Culturali“, diretto dal Prof. Livio Zerbini: l’obiettivo è formare figure professionali nel campo della didattica, della comunicazione e della divulgazione dei beni culturali da mettere a disposizione nella Scuola, nei Musei, nelle aree archeologiche o presso enti culturali per progettare, allestire e guidare percorsi didattici o manifestazioni culturali e turistiche. Due sono i curricula: “Didattica dell’Antico” e “Didattica Museale ”. Attivo dal 1998 , il master si sviluppa in modalità blended learning: le lezioni, infatti, sono disponibili online tramite una piattaforma virtuale dedicata, a cui si integrano seminari in presenza dal forte carattere pratico. In questo modo tutti possono avere accesso ad una didattica di qualità, anche chi già lavora e vuole comunque specializzarsi.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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