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da: Ufficio Stampa Edizioni Joker

alcune informazioni sul romanzo Fuori dai cardini di Mauro Ferraresi, appena pubblicato da Edizioni Joker.
L’autore è di Ferrara (sebbene nato a Mantova), città dove ha trascorso tutti gli anni della formazione e dove conta numerosi legami familiari e di amicizia. Si tratta di un giallo, prima escursione “letteraria” dell’autore che si occupa prevalentemente di sociologia, linguistica e comunicazione. Per concordare contatti e interviste potete scrivere a: mauro.ferraresi@iulm.it
La sinossi – Le vacanze estive del professor Alessandro Amaldi, docente universitario in un ateneo milanese, vengono bruscamente interrotte da un inspiegabile quanto crudele fatto di sangue, in cui rimane coinvolto suo malgrado.
La sua voglia di capire sposta lo sguardo al passato, in un conflitto oramai dimenticato in Occidente, ma i cui strascichi rimangono ben vivi e dolorosi tra i reduci di quella che fu una grande potenza mondiale.
Sarà Amaldi a connettere trame e motivazioni differenti tra loro, riuscendo a scoperchiare inganni e tradimenti a danno di singoli e della collettività. Nel suo piccolo saprà ripristinare un ordine perso, in un mondo che è uscito dai suoi cardini.
Un giallo appassionante, una trama complessa che si dipana in tempi e luoghi diversi, i cui fili si riannodano solo alla fine, in un succedersi di azioni e deduzioni che faranno risaltare prepotentemente quanto sottolinea un personaggio del libro: “Vivere è fantasia opaca, è coraggio disonesto, è invenzione irresponsabile ma non è verità perché la verità, nel gioco della vita, perde”.
L’autore – Mauro Ferraresi (1958), nativo di Mantova ma ferrarese dalla prima infanzia fino agli anni dell’università, è professore universitario, sociologo e studioso di comunicazione. Dal 1994 è docente alla Faculté de Traduction et Interpretation di Ginevra (FTI), e dal 2002 è docente di sociologia dei consumi e di sociologia della cultura alla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano. Ha pubblicato articoli, saggi e monografie su vari argomenti e in differenti discipline: semiotica, linguistica, teoria della traduzione, public speaking, sociologia, sociologia dei consumi, sociologia della comunicazione, pubblicità e marketing. Tra le sue pubblicazioni: L’inventiva nel racconto. Sulla semiotica della narrazione, Guerini e Associati, Milano 1987; I segni dell’invenzione, Guerini e Associati, Milano 1990; L’arte della parola. Come parlare in pubblico, Esi, Napoli 1995; Il packaging. Oggetto e comunicazione, FrancoAngeli, Milano 1999; Pubblicità e comunicazione, Carocci, Roma 2002; La marca. Costruire una identità rafforzare una immagine, Carocci, Roma 2003; La società del consumo. Lessico della postmodernità, Carocci, Roma 2005; I linguaggi della marca. Breve storia, modelli, casi, Carocci, Roma 2008; Le nuove leve del consumo, Guerini Next, Milano 2015; Il lavoro del traduttore. Aspetti linguistici e semiotici, FrancoAngeli, Milano 2013.
Fuori dai cardini è il suo primo romanzo.

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Riceviamo e pubblichiamo

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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