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Da organizzatori

Si è appena conclusa a Ferrara la XXIV edizione di RESTAURO-MUSEI – Salone dell’Economia, della Conservazione, delle Tecnologie e della Valorizzazione dei Beni Culturali e Ambientali, con un considerevole aumento di visitatori e numerosi ed importanti ospiti eccezionali di livello internazionale, per tre giornate di esposizioni, convegni, eventi e mostre, a ingresso gratuito.

Tutto ciò a riconferma delle grandi potenzialità di questa manifestazione, capace di rinnovarsi ogni anno nell’intento di promuovere il patrimonio culturale e ambientale sotto tutti gli aspetti: un punto di riferimento per gli addetti del settore, per gli ordini professionali interessati e non solo, nonché un’occasione per ribadire l’importanza del settore culturale, quale componente imprescindibile del nostro Paese.

Venerdì mattina il Ministro On. Dario Franceschini, ha reso omaggio al Salone con una visita partecipata agli stand espositivi, rinnovando l’invito a “considerare l’Italia come un museo diffuso” e la necessità di “diversificare il turismo”, al fine di incentivare tutte quelle zone che rappresentano tacitamente la bellezza del nostro paese e che meritano di essere valorizzate al pari delle consuete mete turistiche. Due tematiche di importanza vitale che nel corso di questa edizione di Restauro-Musei sono state affrontate al meglio attraverso la partecipazione dei direttori delle 30 eccellenze museali italiane, dei 17 Poli Museali italiani e infine nel convegno dedicato ai borghi più belli d’Italia.

Anche in questa edizione il MiBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, partner storico della manifestazione, ha individuato nel Salone la giusta cornice per rappresentare il Sistema Museale Italiano in tutta la sua interezza e complessità e ha collaborato all’introduzione del nuovo evento dedicato alle realtà museali, a partire dalla scorsa edizione.

In linea con il tema “Musei”, l’edizione 2017 ha visto inoltre la realizzazione di una nuova area espositiva dedicata al merchandising e servizi museali, con l’obiettivo di evidenziare anche questi importanti settori e di creare nuove opportunità e sinergie.

Una formula perfetta che anche quest’anno ha offerto a tutti i partecipanti la possibilità di incontrare e avviare dialoghi e collaborazioni con una vasta platea di interlocutori, ma anche di incontrare le esigenze del pubblico, a partire dall’offerta culturale proposta: 290 espositori, 8 mostre, 125 convegni e un ricco ventaglio di workshop, in grado di suscitare un sempre maggiore interesse da parte degli ordini professionali interessati, quali Architetti, Geometri, Ingegneri, in vista anche del rilascio di crediti formativi.

Il risultato è stato quello di una vasta e partecipata affluenza da parte del giovane pubblico, futuri addetti ai lavori, grazie anche alla varietà e all’arricchimento degli stand proposti in questa edizione 2017, rappresentati soprattutto dal segno delle nuove tecnologie: tante e affascinanti novità per rimanere aggiornati circa gli sviluppi delle nuove tecniche di restauro e conservazione, ma anche della sempre più diffusa fruizione culturale interattiva con spazi dedicati all’esperienza del visitatore, capaci di affascinare e soddisfare le aspettative anche del professionista più esigente.

Ad arricchire di novità questa XXIV edizione di Restauro-Musei, oltre al consolidamento di collaborazioni già acquisite, quali ad esempio Assorestauro, Museo Statale dell’Ermitage, nuovi accordi che hanno portato alla presenza di CIVITA – Opera Laboratori Fiorentini e di FEDERCULTURE – con la presentazione del Rapporto Federculture 2016. Proprio la collaborazione con quest’ultima vedrà un ampliamento a tutti i soci Federculture nell’ambito dell’edizione 2018.

Da evidenziare inoltre la straordinaria visita del Governo di Mosca e la nascita di un’ipotesi di collaborazione che vedrà due visite istituzionali del Salone di Ferrara a San Pietroburgo e a Mosca e la loro presenza alla prossima edizione di Restauro-Musei.

Tutto ciò rappresenta un’ulteriore conferma del successo di questa edizione 2017, dove una semplice visita degli stand esposti si è trasformata per chiunque in una piacevole esperienza di arricchimento culturale. Un appuntamento unico nel suo genere, di cui tenere conto non solo in Italia, ma anche in tutta Europa, e che continua a ribadire l’impegno condotto da sempre nella promozione, conservazione e rivalutazione del patrimonio culturale e ambientale, imprescindibili capisaldi da cui ripartire per il 2018 con la prossima XXV edizione.

Il programma completo e aggiornato sul sito www.salonedelrestauro.com

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Catalogo

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Amministrazione

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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