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Mercoledì 16 maggio
alle 18.00
Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Eduard Limonov
presenta il libro

“Zona industriale”
(Sandro Teti Editore)

Dialoga con l’autore

Vittorio Sgarbi

Modera l’incontro Sandro Teti

Finalmente in Italia l’autobiografia di Eduard Limonov, l’intellettuale dissidente divenuto celebre presso il grande pubblico grazie al best-seller di Emanuel Carrère dedicato alla sua vita e pubblicato in Italia da Adelphi nel 2014. Un “romanzo moderno”, così lo definisce l’autore, che attraversa gli episodi più rilevanti della propria vita, avvenuti prevalentemente dopo la sua scarcerazione, nel 2003. E poi tutte le donne conosciute, dalla convivenza con la ventenne Nastja – che lo aveva atteso durante la reclusione – al periodo in cui si offre a relazioni occasionali per arrivare al quinto matrimonio, con l’Attrice famosa trent’anni più giovane, Ekaterina Volkova, che sarà la madre dei suoi due figli, fino alla rabbiosa relazione con la spogliarellista Magdalena. Unitamente alla sua storia personale Limonov racconta la radicale trasformazione della zona industriale: i nipoti degli operai delle fabbriche che affittano i propri appartamenti alla borghesia postsovietica e si trasferiscono in periferia, le vie del quartiere che si trasformano, riempiendosi di auto di grossa cilindrata, negozi e uffici.

Eduard Limonov (Dzeržinsk, Urss, 1943). Scrittore russo di fama internazionale, poeta, saggista, giornalista e leader politico. Dissidente in Urss come in Occidente. Ispiratore di diversi progetti ideologici, fondatore del Partito Nazional Bolscevico. Emigra nel 1974 negli Stati Uniti, dopo aver trascorso parecchi mesi a Roma in attesa del visto. Nel 1982, deluso, lascia New York per Parigi, per poi fare ritorno in Russia nel 1992, subito dopo la caduta dell’Urss. Dopo essersi affermato con diversi libri di successo, Limonov diviene celebre al grande pubblico internazionale grazie al best seller a lui dedicato da Carrère, tradotto in tutto il mondo. Molto attivo nell’arena politica post-sovietica, ha sposato un’ideologia particolarmente radicale che lo ha portato a scontare diversi periodi di reclusione.

Grazie dell’attenzione e della collaborazione

Mannì Romeo

Per informazioni Ibs+Libraccio

Ferrara, Piazza Trento e Trieste, Palazzo San Crispino

eventife@libraccio.it – Tel. 0532241604

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PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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La nostra Top five
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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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