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Da: Organizzatori

Oggi, presso l’Istituto d’istruzione ‘Einaudi’ di Ferrara è nata ufficialmente l’Associazione Cooperativa Scolastica ‘E. VIVA’. La firma dell’Atto Costitutivo è avvenuta davanti alla Dirigente Scolastica, prof.ssa Isabella Fedozzi, che ha svolto la funzione di autorità notarile e il Presidente di Confcooperative Ferrara Roberto Crosara.

Una mattinata dalle parole toccanti: “… si è iscritti in una classe perchè si ha la stessa età, perchè avete gli indirizzi di studi in comune, quello che invece sta succedendo con questo progetto è la fondazione o meglio ri-fondazione dello stare insieme, che non è essere in un elenco di una classe, ma è scoprire la possibilità di avere interessi comuni…” ha detto la Fedozzi

“Da soli si va più veloci, uniti si va più lontano” ha aggiunto Crosara “…questo progetto è un po’ come piantare un seme per far comprendere come funziona la cooperazione e il lavoro nella nostra provincia e nel nostro paese Italia”.

I soci di ‘E. VIVA’ sono gli studenti delle classi 4^A – 4^S – 4^P, impegnati a perseguire tutte le finalità indicate nello Statuto della Cooperativa di Servizi per la scuola e per gli studenti.
L’atto di nascita della Cooperativa costituisce un momento fondamentale della realizzazione del progetto, ideato dalle prof.sse Lucia Torrisi, Stefania Ging, Doretta Preti, Bolzani Cecilia, supportate da Confcooperative Ferrara, Irecoop Emilia Romagna sede di Ferrara, Consorzio Ferrara Prossima, EmilBanca Credito Cooperativo, per consentire agli studenti di tre classi quarte dell’Istituto di compiere l’esperienza diretta della fondazione di una cooperativa simulata, in piena coerenza con le direttrici della nuova Alternanza Scuola Lavoro, prevista dalla legge 107/2015.
Le docenti promotrici dell’innovativo progetto ritengono che la cooperazione e le cooperative rappresentino un luogo ideale e una palestra concreta per esercitare i valori della responsabilità e della mutualità, della partecipazione e della solidarietà.

La prima azione commerciale dell’azienda consisterà nel reperire e distribuire alla comunità scolastica FRUTTA ‘BIO-SOCIALE-LOCALE’ che verrà venduta tale e quale o trasformata in succhi e spremute durante i momenti di pausa scolastica. L’attività verrà realizzata con il contributo di collaborazioni esterne e con l’opera diretta dei soci. “Prima di decidere quali caratteristiche dovesse avere la loro Cooperativa, gli studenti hanno condotto l’analisi economica della territorialità che ha evidenziato come punti di forza la forte e radicata vocazione frutticolturale del territorio ferrarese e la presenza di realtà imprenditoriali del comparto ortofrutticolo innovative e sostenibili” ci dicono le professoresse “gli studenti sono consapevoli che la loro azienda realizza questa attività per avviare cambiamenti negli stili alimentari dei loro compagni di scuola e per stimolarli a compiere scelte alimentari più consapevoli e più attente al rispetto del territorio e delle filiere produttive che in esso si realizzano”. La frutta è fornita gratuitamente dalla azienda ‘Nuova Bio’ di Ferrara.
L’idea progettuale è nata dall’analisi delle Linee Guida Europa 2020 che si possono sintetizzare in: crescita intelligente, sostenibile, inclusiva e solidale. Europa 2020 è la strategia decennale per la crescita e l’occupazione che l’Unione europea ha varato nel 2010. Essa non mira soltanto a superare la crisi dalla quale le economie di molti paesi stanno ora gradualmente uscendo, ma vuole anche colmare le lacune del nostro modello di crescita e creare le condizioni per una crescita più intelligente, sostenibile e solidale. L’UE si è data cinque obiettivi quantitativi da realizzare entro la fine del 2020 che riguardano l’occupazione, la ricerca e sviluppo, il clima e l’energia, l’istruzione, l’integrazione sociale e la riduzione della povertà.
Le docenti hanno interpretato questi suggerimenti ideando il progetto e sono convinte che esso possa contribuire in misura significativa a motivare gli studenti nella costruzione del proprio progetto di vita e di lavoro.

Grazie alle sue caratteristiche fortemente improntate al pragmatismo, esso consente di avviare alleanze formative sul territorio, con il mondo del lavoro, delle professioni, della ricerca attraverso buoni esempi locali per uno sviluppo radicato nel territorio, incontri con imprenditori ‘etici’ del ferrarese, visite guidate, viaggi presso realtà aziendali che realizzano ‘buone pratiche’.

Gli studenti frequentano indirizzi di studi diversi, infatti la 4^A è di indirizzo commerciale – ambito aziendale; la 4^P è di indirizzo commerciale – opzione Promozione Commerciale e Pubblicitaria; la 4^S è di indirizzo socio sanitario. Ciò rende ancora più innovativo il progetto poiché, come soci della cooperativa ‘E. VIVA’, si impegnano a mettere in gioco e integrare le specifiche competenze professionali di indirizzo per raggiungere in forma integrata un obiettivo comune.
Le parole chiave che guidano le decisioni dei soci sono: ‘Bio – Sociale – Locale’. Ciò significa che le azioni economiche che la cooperativa si propone di realizzare sono ispirate da principi etici, come il rispetto dell’ambiente e delle persone, l’attenzione all’integrazione dei diversamente abili e l’utilizzo di risorse reperibili sul territorio ferrarese.

La vendita di frutta ‘Bio’ a scuola è la prima di una serie di azioni che i ragazzi hanno individuato, il ricavato verrà infatti re-investito per realizzare altre attività finalizzate al miglioramento della vita nella scuola. Ci si augura quindi che la cooperativa possa proseguire la sua azione fino alla conclusione del corso di studi dei soci fondatori e che questi possano trasmettere le competenze acquisite ai loro compagni più giovani, consentendo a ‘E. VIVA’ di continuare a prosperare anche nei prossimi anni scolastici.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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