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La seconda giornata degli Emergency days, in programma mercoledì 4 Luglio alla Factory Grisù in via Poledrelli 21, vedrà come tema del dibattito pubblico (dalle ore 18:30) la violenza contro le donne. Un argomento purtroppo sempre molto attuale e che vedrà tra i protagonisti dell’incontro Riccardo Fanciullacci (scrittore e segretario scientifico del Cega dell’Almo Colleggio Borromeo di Pavia), Celeste Costantino (ex deputata molto impegnata sulla questione del femminicidio) e Michele Poli (presidente e coordinatore del Centro di Ascolto uomini maltrattanti di Ferrara), mentre nel ruolo di moderatrice ci sarà Diana de Marchi (presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili del Comune di Milano).
Dalle 21 poi spazio ai concerti con Doctor and the Blues Thinkers e dalle 22:30 Andrea Poltronieri presenterà il suo Poltro Summer Show.
Non mancherà uno sguardo rivolto ai più piccoli e così dalle 18 verrà presentato ‘Una favola per ri-cucire’: lettura di ‘Ahmad e la pioggia’, con a seguire il laboratorio di cucito per la creazione di una nuvola (un progetto per bimbi dai 6 ai 10 anni, i più piccoli vanno accompagnati da un adulto, a cura di Rita Venturoli). Sempre alle ore 18 ‘La ciclofficina degli Edays’: un corso base di manutenzione della bicicletta, per imparare a riparare i piccoli inconvenienti che possono capitare durante un’uscita in bicicletta, a cura dei volontari dell’associazione IrregolarMente. Al termine dei laboratori, come tutti i giorni, ‘Giochiamo in pace’ assieme alle volontarie e ai volontari del gruppo di Emergency Ferrara.
Ma non solo: dalle 18 ci sarà la possibilità di visitare la libreria tematica LibrieLetture, l’infopoint dove trovare tutte le informazioni sull’associazione e provare l’incredibile esperienza di vivere dall’interno un centro di Emergency grazie al progetto ‘La polvere di Ashti’ ed infine scoprire la mostra fotografica ‘La nostra Africa’. Sempre dentro la Factory Grisù sarà presente un banchetto in cui poter acquistare maglie e gadget di Emergency e della nona edizione degli Edays 2018.
Dalle ore 19 aprirà lo stand gastronomico gestito dai volontari di Emergency Ferrara in collaborazione col circolo Arci Bolognesi: un modo anche questo per finanziare il centro pediatrico di Emergency a Bangui in Repubblica Centrafricana (progetto adottato per questa nona edizione degli Edays 2018).

Da: EMERGENCY ONG ONLUS

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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