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Da Ufficio stampa Mbx

Versalis e SEF insieme per sensibilizzare dipendenti e lavoratori delle imprese appaltatrici e traguardare l’obiettivo “zero infortuni”

Ferrara, 16 maggio 2018 – Uno spettacolo teatrale per promuovere la sicurezza sul lavoro. “Il Patto che ti salva la vita (Il virus del miglioramento)”, in scena oggi pomeriggio al Teatro Nuovo a Ferrara, è un’iniziativa delle società Eni che operano nel petrolchimico, Versalis e SEF, Società Enipower Ferrara – in collaborazione con il Safety Competence Center di Eni.

Lo spettacolo mette in scena situazioni, personaggi e filmati che mostrano alcuni comportamenti sul lavoro, sulle strade e nella vita quotidiana, che possono avere impatto sulla propria incolumità e quella delle altre persone, e invita a cambiare rischiose abitudini, di vita e comportamentali, spiegando come l’impegno per la sicurezza sia un atto di amore verso se stessi e verso la comunità. Alla rappresentazione hanno partecipato le istituzioni del territorio, i lavoratori diretti, delle imprese appaltatrici e delle aziende coinsediate e i loro familiari.

“Il Patto che ti salva la vita” di e con Silvia Cattoi, Juri Piroddi e Giammarco Mereu, è già stato rappresentato a Mantova, Siracusa, Taranto, Porto Marghera, Assemini, Gela, Porto Torres e a Ravenna. Oggi è anche stata rinnovata la sottoscrizione del “Patto per la Sicurezza”, avviato da Versalis e SEF a Ferrara negli anni scorsi, una vera e propria partnership con le imprese appaltatrici affinché i rischi nell’esecuzione dei lavori siano azzerati, mediante continuo monitoraggio, azioni di miglioramento concrete e misurabili grazie anche al supporto degli esperti del Safety Competence Center di Eni. La sottoscrizione del Patto è da alcuni anni applicato ai cantieri di costruzione e alle attività di routine, ed è diventato un vero e proprio modello di gestione della sicurezza in Eni.

Sulla sicurezza, Eni da sempre non fa distinzione tra i propri dipendenti e i lavoratori dell’indotto e tutti gli indicatori di sicurezza vedono coinvolta tutta la forza lavoro. L’impegno e il coinvolgimento profusi da tutta l’organizzazione ha prodotto i suoi frutti e gli indici di sicurezza Eni sono continuamente migliorati, ponendo Eni al primo posto nel mondo tra le maggiori oil&gas e di ordini di grandezza nettamente migliori della media italiana e UE.

Oggi la probabilità di infortunarsi in Eni è pari a 0,2 infortuni per ogni milione di ore lavorate e moltissimi siti industriali vantano molti anni senza infortuni, mentre la media dell’industria italiana ed europea è di quasi 10 infortuni ogni singolo milione di ore lavorate.

Risultati eccellenti che Eni vuole consolidare e migliorare fino al raggiungimento di zero infortuni in tutto il gruppo.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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