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Da uffico stampa

Fino al 20 settembre aperte le iscrizioni a “Cambiamenti”, premio nazionale Cna per neo imprese innovative. Opportunità anche per i candidati ferraresi.

Fino al 20 settembre prossimo sono aperte le iscrizioni a “Cambiamenti”, il premio istituito dalla Cna nazionale inteso a valorizzare il pensiero innovativo prodotto dalle neo imprese italiane, nate a partire dal 2014, che verrà assegnato il 30 novembre a Roma. Questa seconda edizione 2017 di “Cambiamenti”, che si avvale, come nel 2016, della collaborazione di Artigiancassa e dei colossi del web Facebook e Google, viene proposta con una nuova veste: sono previste interessanti opportunità per le imprese che, candidandosi al Premio, entreranno a far parte di una rete che offrirà loro, anche dopo la chiusura del contest nazionale, possibilità di confronto e workshop di approfondimento. Ventimila euro e un viaggio a Dublino, per incontrare i maggiori esperti di Facebook e di Google, sono i più importanti premi in palio, oltre a un insieme di servizi e opportunità di confronto con “venture capitalist” e fondi di investimento, grazie all’apporto del partner Italia Startup e a consulenze sulla manifattura evoluta e sulle modalità di corporate crowdfunding, offerte da Roland DG e StarsUp.

Riconoscimenti e opportunità aggiuntive per le neo imprese e start up della nostra provincia che si candideranno al Premio nazionale attraverso l’apposita piattaforma pubblicata sul sito web: www.premiocambiamenti.it , sono previsti da Cna Ferrara per i partecipanti ferraresi. La scorsa edizione, sono state otto le start up premiate a livello locale per le idee e i progetti innovativi (Case Firmate srl, Consorzio Factory Grisù, Furba srl, MiDo, Plp Contact, Scent srl, WeAr srl e Winklink srl).

Chi può partecipare al Premio “Cambiamenti” e quali i requisiti richiesti:

Il Premio “Cambiamenti” è un’iniziativa indirizzata a neo-imprese di micro-piccole dimensioni, con sede in Italia, iscritte al Registro delle Imprese a partire dal 1° gennaio 2014, che abbiano saputo innovare prodotti e processi attraverso la loro quotidiana attività, con l’ambizione di rappresentare al meglio il nostro Paese. Imprese che hanno avuto la capacità di introdurre un cambiamento nel loro settore di attività, nel territorio dove operano o nella comunità nella quale vivono.

Tra i requisiti per candidarsi: la valorizzazione delle tradizioni e del made in Italy, attraverso l’innovazione di servizi, prodotti o processi di produzione; forte carattere di innovatività e tecnologia; capacità di trasformare un’attività di ricerca in attività d’impresa; innovazione delle modalità di comunicazione e marketing; impegno nel miglioramento della qualità della vita delle persone o delle comunità e dei territori; impegno sui versanti della sostenibilità ambientale, education, welfare, inclusione sociale, mobilità sostenibile; promozione dell’Italia, della sua cultura, del patrimonio storico-artistico-paesaggistico, dalla cultura enogastronomica all’arte tout-court, dal turismo alle attività teatrali, ecc. Per maggiori informazioni e per candidarsi, è indispensabile compilare il form di partecipazione disponibile online sul sito: www.premiocambiamenti.it

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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