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Citazioni rock e ironia jazz, intermezzi operistici e puro divertimento pop. Venerdì 3 febbraio, alle 21.30 al Torrione del Jazz Club a Ferrara arriva ‘L’antica essenza del teatro’, spettacolo musicale organizzato dal Jazz Club e dal Conservatorio Girolamo Frescobaldi. Sospeso tra sogno e realtà, intrigo e speranza, lo spirito surreal-popolare del Teatrino di don Cristóbal di Federico García Lorca si trasforma ora in musica al Torrione San Giovanni.

Nato all’interno del Conservatorio di Ferrara, lo spettacolo è stato scritto da Berardo Mariani, docente al Frescobaldi, insieme a Manuele Cariani, Matteo Forlani, Francesco Zamorani e Jacopo Bonora, alcuni dei suoi allievi della classe di Composizione. Dare spazio alla creatività dei giovani studenti del Frescobaldi, in suoi lavori già collaudati e realizzati, è una consuetudine didattica che per Berardo Mariani è infatti “utile per contribuire a quella che è la funzione primaria del Conservatorio, ovvero la centralità degli allievi, futuri musicisti e futuro stesso della Musica”. In un gioco musicale di continui rimandi e divertenti collegamenti, la farsa per burattini del drammaturgo spagnolo si trasforma così in un’opera da camera in un atto, che riunisce sul palcoscenico del Jazz Club intermezzi operistici e citazioni jazz e blues.

Dopo esser stato presentato al Teatro Ferrara Off, ‘L’antica essenza del teatro’ a cura di Musices Officina, l’ensemble vocale-strumentale composto sia da docenti che da allievi del Conservatorio, si propone ora al pubblico del Torrione. Da anni infatti il Jazz Club promuove con la rassegna “Jazz goes to College” le produzioni originali del Conservatorio, in cui alcuni dei migliori allievi affiancano non solo i docenti, ma anche ospiti speciali.

ORARI
Apertura biglietteria ore 19.30 – Info line Jazz Club (dalle 15.30) 339 7886261
Cena a partire dalle ore 20.00 – Prenotazione cena (dalle 15.30) 333 5077059
Inizio rappresentazione ore 21.30

BIGLIETTERIA
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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