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Da Organizzatori

Ferrara, 13 maggio 2017 – “Anche Ferrara è coinvolta nella nuova iniziativa voluta da Federmanager e Confindustria nell’ambito del progetto Industry 4.0 all inclusive per affiancare le PMI nella digital transformation.”
Lo ha dichiarato Giorgio Merlante, Presidente di Federmanager Ferrara, l’associazione territoriale dei manager aziendali, durante l’Assemblea annuale che si è svolta sabato 13 maggio all’Hotel Carlton.
“Ci siamo infatti presi il compito, di concerto con Confindustria Digitale, di segnalare colleghi con le caratteristiche necessarie per entrare nei Digital Innovation Hub (DIH), che saranno i luoghi dove le PMI cercheranno soluzioni innovative e consulenze professionali per affrontare nel concreto la Digital transformation. Contiamo quindi sui rapporti che abbiamo instaurato con voi per il successo del progetto governativo ma anche per allargare il nostro campo di azione nel fornire managerialità alle PMI.”
Durante l’incontro, sempre in relazione a Industry 4.0, è stata ricordata anche l’iniziativa di formazione e certificazione delle competenze manageriali che Federmanager mette a disposizione di 300 manager nel corso di due anni. I profili selezionati potranno usufruire di un percorso di valore a titolo gratuito, andando a costituire un’importante risorsa per la task force del progetto nazionale di innovazione e digitalizzazione.
Nel corso dell’incontro sono stati approvati il bilancio consuntivo 2016 – con annessa relazione del Presidente del Collegio dei revisori dei conti Luca Scanavini – e il bilancio preventivo 2017, illustrati dal tesoriere Giorgio Amadori.
“Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti – ha sottolineato Merlante – in quanto abbiamo registrato, nell’ultimo anno, un incremento del 15% circa delle nuove iscrizioni, questo anche grazie all’apertura dell’associazione a nuove figure, ovvero quadri e manager atipici.”
“Nello stesso periodo Federmanager ha svolto il proprio ruolo di tutela per accompagnare sedici manager nel loro percorso di conciliazione per l’uscita dalle aziende di riferimento. Da un lato siamo amareggiati in quanto questo significa che la crisi continua a mordere il nostro territorio, dall’altro vogliamo impegnarci per supportare queste figure anche proponendo percorsi alternativi, come il temporary management in collaborazione con CDi Manager.”
Il presidente Giorgio Merlante ha infine ricordato che “fino al 26 maggio è possibile aderire alla raccolta fondi a favore delle popolazioni del Centro-Sud colpite dal sisma promossa attraverso Vises, la Onlus di riferimento di Federmanager.” I riferimenti per effettuare il bonifico: BANCA PROSSIMA, IBAN: IT 36 U033 5901 6001 0000 0000 085 intestato a Vises Onlus, causale: Iniziativa dei Manager industriali per le popolazioni colpite dal sisma 2016.
Il 26 maggio, nel corso dell’Assemblea Nazionale di Federmanager – alla quale prenderà parte anche una delegazione ferrarese – verrà presentato il progetto di solidarietà dedicato, individuato in collaborazione con le Istituzioni competenti.
All’ordine del giorno anche gli interventi di Michele Monte, segretario di Federmanager Ferrara nonché area manager per Ferrara e provincia di CDi Manager (società di scopo di Federmanager specializzata nella ricerca e selezione di figure direzionali) sulle opportunità offerte nel campo del temporary management, della consigliera Patrizia Busi sul Gruppo Seniores, a due anni dalla nascita del coordinamento provinciale e sulle novità in materia di pensione e di Guido Armani di Praesidium Spa, broker assicurativo specializzato in programmi di welfare aziendale e individuale dedicati a dirigenti, quadri, professional, pensionati e alle loro famiglie, che ha presentato le novità 2017.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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