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da: organizzatori

Sussulto d’orgoglio dei giovani, che alzano le barricate contro Carpi. I ragazzi cedono sul traguardo. Solo la pioggia ferma i pulcini. In Lab stop e rinvio.

Ci sono sconfitte che rubano la copertina anche a una vittoria. Gli allievi del Ferrara Baseball, più volte angariati dagli avversari nella prima parte della stagione, alzano la testa contro il Carpi primo della classe, sfoderando una prestazione finalmente di un altro livello. La portano a casa gli altri, ca va sans dire, ma inaspettatamente se la devono sudare: i ducali ci mettono tutto l’ardore che hanno, contrastando in più di un frangente lo strapotere altrui; la bandiera bianca viene ammainata a favore di una resistenza fatta di piccole cose bene eseguite, giocando a baseball senza paura e col sorriso sulle labbra. Contrariamente abituati a subire il massimo dei punti ad ogni ripresa, gli estensi chiudono le maglie: al terzo inning Carpi spinge ma è avanti appena di quattro, e Ferrara tocca l’apice gestendo la ripresa senza concedere nulla. Ottimo lavoro della difesa: su tutti si riconfermano il prima base Negrini, la shortstop Bonsi e il sempre vispo Badr Aboulakjam; grande generosità in pedana dal tandem Tamoni-Lazzarato, col primo autore di tre eliminazioni al piatto nel momento più caldo dell’incontro. Anche l’attacco punge, segnando nella circostanza gli stessi punti del totale dei precedenti sei incontri. Finalmente si scivola, finalmente si corre, finalmente si sfruttano gli errori degli altri: Roncarati e Negrini scippano casa base e fanno schiumare la batteria carpigiana, come fa saltare tutti in piedi la bella valida (con RBI) di Filippo Nanni, sempre utilissimo alla battuta. Il conclusivo applauso corale (a cui si associa perfino l’arbitro) è il giusto premio per una prova che si spera apra una nuova fase per questo gruppo: quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.
La squadra ragazzi cade a un metro dall’arrivo, beffata dagli Yankees che si aggiudicano lo scontro diretto in volata: avanti per buona parte dell’incontro, gli estensi non hanno il cinismo necessario per chiuderla, e pagano caro qualche spreco sulle basi. Sfuma una vittoria più che utile, visto che in classifica il secondo posto è una poltrona per tre: adesso il duca non dovrà più fallire, cercando la doppia vittoria contro Imola e nel recupero con San Giovanni.
Non si arresta la marcia degli esordienti: per la squadra di Carlotti, Stocchi e Bettoni turno settimanale massiccio, iniziato con la doppia vittoria nel recupero giovedì’ 12 contro Terre di Pianura. I bimbi del castello partono in salita, pepando i primi inning con troppi errori in difesa, fino al provvidenziale ingresso in campo del giovane Guglielmo Abetini, che suona la carica trascinando nell’impresa Giacomo Saletti (diversi out in prima), Davide Biavati (per lui un bel doppio) e del debuttante Bottoni, al primo fly di una carriera che ci auguriamo lunga. In attacco, ancora Abetini e con lui Medeot spediscono due volte la palla in fondo al prato, portando a casa gara uno. La seconda va più liscia: diamante insuperabile con Squarzanti ,Medeot, Gallini e Cesari a gareggiare per il titolo di MVP, e un lineup chirurgico dove fanno festa tutti. Uno spartito che l’orchestra stava replicando domenica 15 contro la Virtus Ozzano: solo un nubifragio ha fermato la carica della scatenata “banda bassotti” estense. Lo stesso maltempo che, a Badia Polesine, ha interrotto il match LAB tra Ferrara e Bandits (1-0 il parziale per i veneti); i biancoblù hanno invece terminato 9-7 il delicato confronto con i Drunkballs padroni di casa: fatale agli estensi un’errata assistenza in terza, che ha fatto entrare due punti sanguinosi nel momento di massimo equilibrio.

ERRATA CORRIGE: nell’articolo precedentemente pubblicato “Domenica di passione per il Duca”, è stata data erronea informazione sulla presenza a referto del giovane Matteo Gallini. Nello stesso pezzo,si sono confusi Matteo Tampieri e Marco “Grillo” Cesari. L’ufficio stampa del Ferrara Baseball si scusa per l’errore con gli interessati e coi lettori.

“Le foto e i comunicati testuali allegati al presente comunicato stampa sono liberi da diritti e liberamente pubblicabili e ad uso gratuito per il ricevente, il mittente si assume ogni responsabilità sulla messa in pubblicazione delle stesse sul sito o giornali (online o cartacei) del ricevente. Il mittente dichiara inoltre che maggiorenni o eventuali minori presenti nelle immagini abbiano rilasciato al mittente stesso comprovata liberatoria per l’utilizzo delle immagini, per i minori che sia altresì accertata l’autorizzazione firmata da genitori o da chi ne esercita patria potestà, il medesimo atto vale anche per gli eventuali link video da Youtube per condivisione sui canali media del ricevente”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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