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da: Roberto Guerra*

Pochi giorni fa, il Sole 24Ore ha letteralmente smascherato quel che neppure è complicato definire… il Re Nudo PD a Ferrara. Altro che città modello emiliana con solo alcuni problemi percepiti, città d’arte e turismo ecc. città dal bilancio virtuoso come pure ben il PD ha spacciato a suo tempo e in campagna elettorale quasi ristampando altro foglio economico che fece quello …scoop. Brevemente. Ferrara ha il primato della disoccupazione in Italia esponenziale rispetto alla crisi generale!
Ergo: comprensibile il silenzio istituzionale, che potevano commentare rispetto al Sole24Ore? sarebbe stato come ufologi che parlano di esobiologia …. Ma l’intellighenzia ferrarese e i media cartacei o istituzionali, anche quella che raramente scrive persino sui media locali, arroccati nelle stanze delle varie caste, quasi neppure uno straccio di dibattito, oppure disarmante… La casta PD locale poi, come accennato, quasi non pervenuto. Pure questo tema, clamorosamente evidenziato da Il Sole 24Ore dovrebbe monopolizzare il dibattito locale.
Se le testate on line han ben e pur segnalato la denuncia esplicita della testata economica, appunto neppure una parvenza di baruffa neppure virtuale, quando poi, come noto, spesso si discute persino il sesso degli angeli, se sono anche gay ad esempio o se Hamas e l’OLP sono diversamente democratici… o se i ferraresi rispettano il dizionario del proprio maestro di scuola, tutti consulenti di Zingareiii (ma mai di Joyce o …Lacan…).
Doveroso segnalare l’eccezione cartacea del direttore Scansani de la Nuova Ferrara; in questo caso ha messo alla berlina letteralmente la SEMPRE DISTRATTA versailles PD locale e localistica… “Sindaci datevi una mossa!” anziché replicare come han fatto evocando congiunture internazionali ben note e strutturali storiche geopolitiche (questo l’aggiungiamo noi, là parlano al massimo di … Via Emilia!). Una figura come Patrizio Bianchi, ad es. da decenni ai vertici della classe dirigente “rossa” e anche universitaria, in tal senso ha quasi gettato la spugna, manco fosse stato mai nel cuore del sistema ferrarese e regionale, ma in un master non stop in Australia!
In ogni caso, riassumendo, se e infatti i vittoriosi e alla grande politicanti PD giustamente stanno più o meno zitti, tanto statistica più o meno, i ferraresi se ne fregano, gli bastano tutti i LED e i Neon di fin troppe iniziative culturali, Arte et Circenses.., il silenzio esorcistico generale la dice lunga… Ormai Ferrara è come certi villaggi di certi romanzi di Stephen King… Nessuno quasi che ha chiesto lumi e con durezza mica da uffici stampa… al sindaco Tagliani e al fido Marattin…. Assenza – alla luce di certi dati- di banali analisi concrete sul reale futuro probabile di Ferrara. Mica colpa eventuale solo di Marattin e Tagliani….. Noi diciamo solo: quando un corpo celeste finisce oltre l’orizzonte degli eventi, sequestrato da un buco nero, il dado è tratto. Ferrara è in vitro e micro versione un sintomo perfetto della caduta di una comunità…. Tra 50 anni un quartiere multietnico con pochi italiani e ferraresi, nella futura area metropolitana tra Bologna e Milano (e magari Comacchio… non Ferrara).

* (Scuola Romana di Filosofia Politica)

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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