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Da ufficio stampa Riaperture Photofestival Ferrara

La forza della fotografia per raccontare il Reale, cambiare la vita delle persone, riac-cendere luoghi di una città: si è concluso il primo weekend di Riaperture, il festival di fotografia a Ferrara. La seconda edizione, in corso dal 6 all’8 e dal 13 al 15 aprile 2018, è partita con 15 mostre in 8 spazi di Ferrara, coinvolgendo nei primi tre giorni quasi mille persone.

«All’inizio non mi facevano fotografare e allora io mi mettevo a gridare. Ho dovuto lottare per farmi accettare come fotografa donna»: così Letizia Battaglia nell’incontro con il pub-blico sabato 7 aprile, un racconto a cuore aperto in cui ha ripercorso le fasi della sua im-portante carriera con passione e amore per la vita, e raccontando il suo impegno nel Cen-tro Internazionale di Fotografia aperto a Palermo. È stato l’appuntamento principale, con quasi 200 spettatori, di un weekend pieno di incontri, presentazioni, proiezioni e visite guidate che hanno animato Ferrara con quindici mostre in otto sedi diverse.

Il tema della seconda edizione è il ‘Reale’, è sviscerato in molteplici direzioni da autori na-zionali e internazionali: Letizia Battaglia, Francesco Zizola, Oleg Oprisco, Antonio M. Xoubanova, Arimasa Fukukawa, Stuart Paton, Roberto Boccaccino, Camilla de Maf-fei, Marco Sconocchia, Nicolas Bruno, Arianna M. Sanesi, Alessandro Ruzzier, Lele Marcojanni. Domenica 7 Francesco Zizola ha presentato la sua videoinstallazione inedita, ‘The Yellow Line’, incentrata sul tema dei migranti nel Mediterraneo. Arianna Sanesi a Casa Niccolini ha affrontato con il suo lavoro il tema sul femminicidio «una forma di analfabetismo sentimentale», mentre Roberto Boccaccino ha spiegato come è riuscito a creare un immaginario visivo contemporaneo della Basilicata. Con Marco Sconocchia il festival è arrivato nella periferia di Londra e le storie della working class, con Alessandro Ruzzier si è tornati nelle città italiane e nel tentativo di rendere reale le «invisibili» città notturne. Storie che finiscono per diventare labirinti personali, come ha spiegato Camilla de Maffei all’interno del cantiere di restauro di Palazzo Massari, riaperto per la prima volta dopo il terremoto 2012 e che ora ospita ‘Delta’, lavoro sulla foce del Danubio.

Tra gli appuntamenti del primo weekend, la proiezione di ‘Koudelka fotografa la Terra Santa’, un film di Gilad Baram, omaggio al grande fotografo e al suo lavoro, al Cinema Boldini, per un evento in collaborazione con Arci Ferrara.

Riaperture torna per il secondo e ultimo weekend da venerdì 13 a domenica 15 aprile: in programma ancora proiezioni, incontri e presentazioni. Le mostre saranno aperte dalle ore 10.00 alle 19.00. Il programma aggiornato è sul sito ufficiale, www.riaperture.com.

Contatti

Giacomo Brini 3200152974 – Fabio Zecchi 34892115311
email stampa@riaperture.com
web www.riaperture.com
facebook facebook.com/riaperture

Organizzazione, sponsor e partner del progetto

Riaperture Photofestival Ferrara è organizzato dall’associazione culturale Riaperture.
Ha il patrocinio e il sostegno del Comune di Ferrara.
Ha il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.
Il festival si svolge in collaborazione con Consorzio Factory Grisù, che metterà a dispo-sizione alcuni dei suoi spazi per ospitare mostre ed eventi di Riaperture, e Kofler, per la concessione dell’ex drogheria Bazzi.
Il concorso fotografico è sponsorizzato da Foto Pandini.

Partner:
Emilbanca
Bargellesi & Tartaglia
Fermac
Copy Art
Hotel De Prati
Schiaccia
Global Ambiente – Sebach
IBS+Libraccio

In collaborazione con:
Arci Ferrara
Ferrara Off
Malipensa
D.O.O.R.

Media partner:
The Submarine

Orari e programma del festival

Apertura mostre venerdì 6, sabato 7, domenica 8, venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 aprile 2018, ore 10.00-19.00
Programma completo: www.riaperture.com/festival/programma

Ingresso del festival

Intero 13€ / Ridotto 10€*
* online, soci Riaperture, IBS+Libraccio, Arci, ACIS, Ferrara Off, YoungerCard, MyFe Card, studenti, over 65, disabili e accompagnatori. Ingresso gratuito per i bambini fino a 13 anni. In biglietteria verrà consegnato un braccialetto che darà l’accesso a tutte le mostre per i tre giorni del festival. Coloro che torneranno nel 2° weekend sprovvisti di braccialetto, possono riaccreditarsi in biglietteria presentando documento d’identità.
Tutti gli eventi a pagamento non inclusi nel biglietto sono segnalati nel programma.

Biglietteria e infopoint
Factory Grisù (via Poledrelli 21) – Ex drogheria Bazzi (piazza Municipale)

Programma mostre

Letizia Battaglia – Fotografie (Palazzina Cavalieri di Malta)
Francesco Zizola – In the same boat (ex drogheria Bazzi)
Oleg Oprisco – Personale (Chiesa di San Giuliano)
Antonio M. Xoubanova – Graffiti (Casa Niccolini)
Arimasa Fukukawa – Triny (Palazzo Prosperi Sacrati)
Stuart Paton – Ersatz (negozio via Cortevecchia)
Roberto Boccaccino – Potenza 100 (Factory Grisù)
Camilla de Maffei – Delta (Palazzo Massari)
Marco Sconocchia – We could be heroes (Factory Grisù)
Nicolas Bruno – Parasomnia (negozio via Cortevecchia)
Arianna M. Sanesi – I would like you to see me (Casa Niccolini)
Alessandro Ruzzier – Custodia (Palazzina Cavalieri di Malta)
Lele Marcojanni – EVM01 (Palazzina Cavalieri di Malta)
Concorso nazionale (Factory Grisù)
I.C. Cosmè Tura Ferrara – Autoritratti oggettivi (progetto scuole) (Casa Niccolini)

Bio e abstract delle mostre: www.riaperture.com/festival/mostre
Foto in alta risoluzione di alcune delle opere degli artisti sono scaricabili all’indirizzo:
www.riaperture.com/file/riaperture2018-autori.zip
Luoghi del festival

Factory Grisù
via Poledrelli 21, Ferrara
La Caserma dei civici pompieri venne costruita su progetto dell’ing. Luigi Barbantini ed inserita in una ridisegnata trama viaria e degli spazi edificabili. Fu inaugurata il 28 ottobre 1930, ed abbandonata definitivamente nel 2004. L’edificio di via Poledrelli è uno degli e-lementi architettonici che, nella prima metà del XX secolo, ridisegnarono il “Rione Giardi-no”. La progettazione di questo quartiere rappresentò un esempio moderno di program-mazione e di sviluppo di un’area all’interno delle mura.
Nell’agosto 2012 l’immobile è stato concesso dalla Provincia di Ferrara in comodato d’uso gratuito all’Associazione no profit “Grisù” che l’ha gestito fino al febbraio 2016, dando av-vio al recupero degli spazi e alla selezione delle prime imprese che si sono insediate al suo interno. Il Consorzio Factory Grisù si è costituito a Ferrara nel febbraio 2016 con lo scopo di partecipare alla gara indetta dal Comune di Ferrara per la nuova gestione della factory creativa, ed è oggi il gestore dell’immobile fino al 2023.

Palazzo Prosperi-Sacrati
corso Ercole d’Este 23, Ferrara
Celebre edificio di Ferrara, posto di fronte al Palazzo Diamanti, al centro dell’Addizione Erculea disegnata dagli Estensi. Costruito nel 1493 da Francesco da Castello, archiatra di Ercole I d’Este, ha subito nel corso dei secoli modifiche significative: sono state demolite le due ali laterali e il cortile, su cui apre il loggiato rossettiano, è ridotto a una piccola striscia di terreno. L’interno ad oggi è in condizioni precarie in attesa di restauro.

ex Bazzi e Coloniali
Piazza Municipio 18-22, Ferrara
Sede dell’ex drogheria Bazzi e Coloniali, situata in pieno centro storico, proprio accanto al grandioso Scalone d’Onore costruito su progetto di Pietro Benvenuto degli Ordini come accesso al cortile d’onore del Palazzo Ducale Estense, oggi Piazza Municipale.
Storica attività commerciale ferrarese di generi alimentari d’importazione, dopo la chiusura dell’attività dei Grigioni alla fine degli anni ’90, i locali sono sempre rimasti serrati fino all’acquisto nel 2001 da parte del Comune. Solo un anno fa il prezioso stabile, strettamente tutelato dalla Soprintendenza, è stato concesso in gestione per valorizzazione al gruppo Kofler, una catena di birrerie e ristoranti di origine padovana, che con tutta probabilità inaugurerà entro fine anno.
Il locale è di origine rinascimentale con importanti valenze storiche. Testimonianze archi-tettoniche e decorative sono state lasciate durante i secoli documentandone una complessa successione di fasi evolutive, come i dipinti murali e il soffitto a cassettoni del Quattrocento al primo piano scoperti durante i lavori di ristrutturazione.

Palazzo Massari
Corso Porta Mare 7-9, Ferrara
Eretto alla fine del Cinquecento e chiamato anticamente Palazzo Bevilacqua o Palazzo Rosso, venne commissionato dal conte Onofrio Bevilacqua nel 1591 tra il quadrivio degli Angeli, fulcro dell’ambizioso progetto urbanistico di Biagio Rossetti, e l’antica piazza Nova, oggi Ariostea.
L’edificio è composto da due piani di altezza uguale, separati all’esterno da una cornice marcapiano in cotto che divide la facciata in due ordini, chiaramente distinguibili osser-vando le finestre che scandiscono il complesso architettonico.
Negli ultimi decenni del Settecento, in concomitanza con l’ampliamento dell’edificio, l’architetto Luigi Cosimo Bertelli trasformò gli orti retrostanti in un parco con giardini all’italiana e costruì l’attuale Palazzina dei Cavalieri di Malta, come dépendance in stile neoclassico.
Dopo alcuni decenni di incuria e spoliazioni seguiti alle conquiste napoleoniche e al tra-monto delle fortune dei Bevilacqua, all’indomani dell’Unità d’Italia il palazzo divenne pro-prietà della famiglia Massari che dispose la trasformazione del parco in un giardino all’in-glese.
Nel 1936 il complesso venne venduto dagli eredi dei Massari al Comune di Ferrara che, a partire dagli anni Settanta, vi allestì una collezione d’arte contemporanea ospitando tre importanti istituzioni museali civiche ferraresi: il Museo Giovanni Boldini, il Museo dell’Ot-tocento ed il Museo d’arte moderna e contemporanea Filippo de Pisis. In un edificio ester-no è stato ricavato il Padiglione d’arte contemporanea, adibito a sede di esibizioni tempo-ranee.
A causa del terremoto del maggio 2012 Palazzo Massari venne dichiarato inagibile e con-seguentemente svuotato di tutte le opere all’interno, da allora è chiuso per lavori di restauro. Una parte delle opere del Museo Giovanni Boldini e del Museo d’arte moderna e contemporanea Filippo de Pisis sono al momento visibili presso il Castello Estense.

Palazzina Cavalieri Di Malta
Corso Porta Mare 7-9, Ferrara
La storia di Palazzo Cavalieri di Malta è legata indissolubilmente a quella di Palazzo Mas-sari. Tra il 1775 ed il 1785 per volere del marchese Camillo Bevilacqua Cantelli, Palazzo Rosso venne ampliato con l’annessione di una nuova costruzione più bassa, Palazzina Bianca. Considerata uno dei pochi esempi di architettura neoclassica a Ferrara, la struttu-ra fece poi da sede dell’Ordine dei Cavalieri di Malta su scelta di Leone XII per preservare questi ultimi dall’avidità di chi mirava ad occupare l’isola di Malta. Nel 1826 i Cavalieri pre-sero alloggio nella Palazzina Bianca, dove impiantarono la cancelleria e svolsero la loro azione con lo spirito che li aveva animati per secoli nella difesa della fede cristiana. Qui rimasero per otto anni, fino al 1834, modificando la denomiazione della struttura a Palazzo dei Cavalieri di Malta. Oltre a questa, tante sono le testimonianze storiche che evidenziano il passaggio del famoso Ordine religioso a Ferrara, prima di stabilirsi definitivamente a Roma a seguito della tempesta napoleonica.
Dal 1936 il complesso seguì quelle che furono le sorti di Palazzo Massari: dapprima ven-duto al Comune, poi anch’esso sede dei Musei d’arte moderna e contemporanea ferraresi, tra cui il Padiglione esterno destinato alle esposizioni temporanee, protagonista di un’intrigante fatalità. Il 20 maggio del 2012 venne inaugurata la mostra Memorie Liquide del fotografo italo-palestinese Mustafa Sabbagh, stessa sera in cui avvenne il sisma che rese inagibile l’edificio fissando inevitabilmente anche l’epilogo dell’esposizione. Chiuso in occasione di una mostra fotografica, Palazzo Cavalieri di Malta riapre per la prima volta dopo quasi sei anni proprio in occasione di una mostra fotografica.

Casa Niccolini
Via Romiti 11-13-15, Ferrara
Fabbricato di origine medievale trasformato nel corso del XIX e nel XX secolo, quando as-sunse l’aspetto attuale. Lo storico edificio, fin dal 1669, è dotato di un cortile interno e di due corpi di fabbrica notevolmente modificati nel corso degli anni ma ancora riconoscibili.
Come ricorda la targa posta a tutt’oggi sulla facciata, la casa acquisì interesse storico co-me dimora di Pietro Niccolini (1866 – 1939), fondatore della Società Dante Alighieri, sin-daco della città, nonchè giornalista e saggista di spicco nella Ferrara di fine Ottocento e inizio Novecento. Niccolini alla sua morte lasciò l’immobile all’Opera Pia “Lascito Niccolini”, da lui fondata presso la Cassa di Risparmio di Ferrara poco prima di spegnersi. Solo alla fine degli anni ’80 il Comune di Ferrara decise di acquistare Casa Niccolini nonostante il pessimo stato di conservazione, peggiorato ulteriormente dagli eventi sismici del 2012.
L’edificio al momento è sottoposto a lavori di ristrutturazione ma presto sarà annesso alla Biblioteca Ariostea. La destinazione prevista per la nuova ala della storica biblioteca sarà duplice: in parte deposito di oltre tredicimila volumi, ed in parte nuova sede della sezione dedicata ai ragazzi, con l’aggiunta di spazi appositi per la lettura e per le attività didattiche.

Ex negozio via Cortevecchia
via Cortevecchia 18 b/c, Ferrara
Bottega, ex sede di attività commerciale, inserita nel contesto urbano del centro storico, appena fuori dalla centralissima piazza Trento Trieste, in cui si trova il Duomo ed a pochi passi da Piazza Cortevecchia. Nel XVI secolo questa piccola piazza ospitava la Sala Grande del Teatro di Alfonso II d’Este che venne in seguito demolito per fare spazio ad e-difici di servizio alla corte. Nel XIX secolo Piazza Cortevecchia, da cui il nome della via, ospitò una caserma dei pompieri, tramutata poi in un mercato del pesce in stile littorio nel 1930 circa dall’ingegnere Carlo Savonuzzi, a loro volta demoliti negli anni ’60.
Oggi la piazza ospita un parcheggio ed è direttamente collegata a via Garibaldi. A breve distanza, spostandosi su via Cortevecchia, si può arrivare al Vicolo dei Duelli, punto caratteristico della Ferrara medievale.
Nonostante l’ottima collocazione sia urbanistica che commerciale, negli ultimi anni risente della crisi delle peculiarità commericiali delle botteghe tradizionali, cambiando spesso gestione e restando inutilizzato per lunghi periodi.

Chiesa San Giuliano
Piazza della Repubblica, Ferrara
Nei pressi del castello Estense, in Piazza della Repubblica all’angolo con Largo Castello, si trova la piccola chiesetta di San Giuliano.
Curioso il fatto che già nel XIII secolo esistesse una chiesa parrocchiale dedicata a san Giuliano, ma questa venne demolita nel 1385, quando prese il via l’edificazione del Castello Estense attorno alla Torre dei Leoni. Qualche anno più tardi, nel 1405, con gli stessi mattoni e materiali, il marchese Niccolò II ordinò la ricostruzione della chiesa nell’odierna posizione, l’epigrafe in versi latini sulla fiancata ne è la testimonianza.
Oltre alla doppia edificazione della struttura ecclesiastica è interessante la storia del santo cui è dedicata, San Giuliano. Secondo la leggenda di origine nordica Giuliano era giovane facile all’ira. Una mattina rientrò in casa dopo una battuta di caccia notturna e trovò nel suo letto una donna ed un uomo. Pensando fossero la moglie e un amante li uccise, scoprendo poi che erano invece la madre e il padre, giunti per fargli visita. Schiacciato dai sensi di colpa finì per redimersi dai suoi peccati iniziando una lunga peregrinazione attraverso la penisola italiana, assistendo viandanti e pellegrini per tutto il resto della sua vita e trovando infine la beatificazione. San Giuliano per queste vicende è l’Ospitaliero, patrono degli albergatori e sulla facciata della chiesa ferrarese si trova infatti un altorilievo degli inizi del XV secolo raffigurante parte di questa sua insolita storia.
Inconsueto anche il racconto che si nasconde dietro lo stemma al di sopra del portone d’ingresso col motto Dio lo vuole, il quale ci insegna che probabilmente si tratta di una chiesa templare. Alcune lettere infatti documentano che al suo interno si svolgevano in-contri e ritualità legate alle iniziazioni dell’Ordine templare e che Ferrara li difese quando furono perseguitati.
Come molti degli edifici di culto ferraresi di piccole dimensioni, anche San Giuliano ha subito grandi trasformazioni. Gli interni furono completamente rimaneggiati nel XVIII secolo secondo i gusti dell’epoca. La piccola chiesa ospitava opere di Bartolomeo Solati (allievo del Guercino), Tommaso Malmignati, Giacomo Bambini, Cesare Cromer, Giuseppe Menegatti, Gian Paolo Grazzini, Filippo Porri; sul soffitto è raffigurata la Vergine in gloria e i Santi Giuliano, Eligio, Andrea e Luca eseguita dall’Ettori e dal Baseggio durante gli ammodernamenti degli interni approntati nel Settecento.
Nel 1796 la chiesa cessò di essere officiata e restò chiusa per vari anni finchè non fu re-staurata e ripulita esternamente nel 1895 con un radicale intervento di ritorno all’antico.
Oggi proprietà dell’arcidiocesi, a causa del terremoto dell’Emilia San Giuliano è attualmente in fase di restauro e buona parte delle opere in essa contenute è stata trasferita.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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