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“Datemi due ruote e vi conquisterò il turista”. Si potrebbe spiegare così la collaborazione che coinvolge Ascom Confcommercio, Ferrara Incoming, il consorzio turistico provinciale Visit col supporto del Comune di Ferrara, e che oggi (13/10) ha visto transitare da Ferrara sei giornalisti austriaci e tedeschi che in sella alla bici sono in visita in questi giorni al territorio (da ieri al 15 ottobre). Interessati a sperimentare sulle loro gambe i percorsi cicloturistici aggiornati e mappati di recente da Ferrara Incoming (società di promo-commercializzazione turistica di Confcommercio) hanno fatto sosta lungo il percorso all’agriturismo Principessa Pio. Dopo la tappa lungo la ciclovia Burana tra Ferrara e Bondeno con ritorno in navigazione lungo il Po, oggi (13 ottobre) il team giornalistico ha affrontato il percorso da Ferrara a Ro attraverso la ciclovia Destra Po con arrivo al celebre Mulino reso famoso da Bacchelli. Sabato e domenica (14 e 15 ottobre) sono quindi previsti i passaggi nell’oasi argentana di Val Campotto, poi a Comacchio, in tempo per la gustosa sagra dell’anguilla, e infine verso il Delta e la millenaria abbazia di Pomposa.
I sei giornalisti scrivono per media cartacei o digitali – Münchner Merkur, Wochenendmagazin Nürnberger Zeitung, Mannheimer Morgen, Clever Reisen, Frankfurter Neue Presse, Alpe-Adria-Magazin Reisen mit Genuss – e quindi la loro esperienza in presa diretta sarà importantissima nel segnalare e promuovere i percorsi ciclabili, la cultura e l’enogastronomia all’ombra del Castello estense ed accanto al Grande Fiume. Ovviamente soddisfatti gli stessi protagonisti.
I bike it, progetto all’interno del quale si colloca la presente iniziativa, finanziato dalla legge regionale 7/1998 a sostegno della promo-commercializzazione turistica, è il nuovo marchio scelto per identificare le proposte cicloturistiche in provincia di Ferrara, per cui da tempo lavorano Visit Ferrara e Ferrara Incoming. “Ricordiamo il mese scorso la presentazione del progetto I bike it al Cosmobike di Verona con l’aggiornamento di quattro percorsi ciclabili che investono tutto il territorio provinciale, e la scelta di altrettante destinazioni forti – spiega Davide Urban, direttore generale di Ascom Confcommercio Ferrara –; è il sintomo di un’attenzione concreta delle aziende ad un fenomeno turistico slow – il cicloturismo – che conosce tendenze di crescita costante”. Dal canto suo Matteo Ludergnani, presidente del consorzio Visit Ferrara, ha sottolineato: “Si inserisce in questo ambito la collaborazione instaurata quest’anno tra Visit Ferrara e Ascom nell’ambito del progetto “I Bike It” che ha uno dei suoi momenti più importanti in questo Educational Tour riservato a sei giornalisti della stampa di lingua tedesca che si terrà dal 12 al 15 ottobre prossimi e che li porterà a percorrere più di 120 Km in quattro giorni attraverso tutta la nostra Provincia da Argenta a Comacchio, passando per Bondeno e Ferrara, visitando eccellenze le artistiche e naturalistiche del nostro territorio e testando i servizi messi a disposizione degli operatori per questa tipologia di turismo. Grazie a questo educational faremo conoscere percorsi e servizi legati al cicloturismo; una rete di operatori in grado di mettere al servizio di qualsiasi cicloturista, sia individuale che organizzato in gruppi, tutti io servizi necessari per visitare Ferrara e la sua Provincia in bicicletta”.
E intanto l’occasione è stata propizia per anticipare anche il prossimo evento di ulteriore sviluppo del progetto: nelle parole di Guido Foddis esperto del settore,  in rappresentanza delle Acli provinciali (che supportano il progetto), e fautore su Facebook della  Repubblica delle Biciclette, il lancio di un’altra iniziativa che vedrà coinvolto il mondo delle due ruote proprio a Ferrara, per antonomasia la città delle biciclette: “Stiamo parlando – spiega Foddis – del Festival del Ciclista lento che si svilupperà a fine ottobre  dal 27 al 29 con varie iniziative: un convegno su piste ciclabili e sicurezza, una pedalata lenta (anzi lentissima) a Ferrara, il galà delle maglie nere del Giro d’Italia, per finire con un percorso per gli amanti della gravel bike (le bici da sterrato) con un percorso di grande suggestione fra corsi d’acqua, da Pomposa a Mesola passando per Goro, nella mattinata del 29 ottobre. Un modo insomma per valorizzare il territorio in maniera nuova e con un approccio non competitivo ma ironico e socializzante”. Le conclusioni nelle parole del vicesindaco ed assessore alla Cultura e Turismo, Massimo Maisto: “In questi anni abbiamo lavorato insieme ai privati per arricchire e diversificare la proposta turistica di Ferrara città d’arte e dì cultura. Su stimolo anche di Ascom abbiamo identificato tre aspetti particolarmente interessanti da proporre soprattutto al mercato  estero: enogastronomia, fiume e bicicletta. Questi prodotti vanno raccontati in maniera diretta ed esperiti concretamente, per questo riteniamo importante questa iniziativa di Ascom rivolta a giornalisti tedeschi”.

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ASCOM FERRARA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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