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Da: Ferrara Film Festival

Ferrara Film Festival 2017: primato per la manifestazione ferrarese
É il primo festival di cinema totalmente accessibile ai sordi

Ferrara dal 21 al 26 marzo avrà di nuovo il suo red carpet. Una settimana dedicata al cinema indipendente in stile hollywoodiano con un’eccellenza e un primato in più: la totale accessibilità ai sordi delle pellicole in concorso.
Dal parterre di 450 film provenienti da tutto il mondo, lo staff tecnico ha selezionato 24 film in lizza per il Dragone d’Oro, che saranno sottotitolati gratuitamente da uno dei più celebri studi italiani esperti del settore: lo Studio Calabria Srl di Roma.
Per un film festival, una vera novità e un ampliamento del bacino di pubblico che potrà accedere alle proiezioni.
‘I sottotitoli – dichiara Simone Calabria – sono la riformulazione di un testo parlato, di un’azione, di una musica o di un suono, conformemente ai parametri del codice scritto. Il nostro Studio – continua Calabria – è stato tra i primi in Italia a occuparsi della sottotitolazione in tutte le lingue, sin dal 1960. L’esperienza maturata ha portato la RAI, dagli anni ‘90 al 2009, ad affidarsi a noi per la sottotitolazione alla Pagina 777-778 di Televideo. Tuttora Mediaset e i principali canali satellitari e on-demand sono tra i nostri clienti. È stato un piacere essere stati contattati per sostenere il progetto del Ferrara Film Festival. Abbiamo abbracciato sin dal primo istante l’idea di rendere fruibile un intero festival ai sordi. Crediamo fortemente che il cinema, come l’arte, sia un canale che debba appartenere a un pubblico il più ampio possibile’.
É una novità assoluta per un film festival, resa possibile dalla sensibilità dei suoi ideatori Maximilian Law e Alizé Latini – entrambi giovani italiani, americani di adozione – che hanno sposato in toto la campagna #facciamocisentire lanciata e promossa su Facebook dall’atleta sarda Sara Giada Gerini, sorda dalla nascita (www.facebook.com/SaraGiadaGerini), che ha raggiunto a oggi i 130mila supporter.
“Perchè il Cinema? – spiega Sara Giada Gerini – Perchè è condivisione, scambio culturale. La sottotitolazione del film per le persone sorde è fondamentale per comprendere il testo cinematografico. Solo la parola, infatti, può esprimere tutte le sfumature del pensiero, così come la musica, i suoni e i rumori – continua l’atleta – Per quanto ci riguarda il Ferrara Film Festival è un’opportunità per affermare un diritto che fino a ora ci è stato negato: poter godere della visione di un film in una sala cinematografica con i sottotitoli. La campagna #facciamocisentire é nata per l’abbattimento di queste barriere, di questa mancanza di “parole” che solo gli udenti possono sentire e comprendere. Perchè sentire é capire totalmente. Questo lo sappiamo noi sordi, ma lo condividono con noi i milioni di persone di tutto il mondo che hanno condiviso la nostra iniziativa di civiltà”.
La tecnica di sottotitolazione – soprattutto per sordi – richiede una rielaborazione del testo visivo altamente qualificata. Partendo dalla pellicola, i dialoghi, i suoni, i rumori e le musiche di una pellicola devono essere codificati in scrittura ottimizzando tempo di lettura ed esigenze grafiche ed estetiche del film. Un lavoro che richiede ore di impiego professionale e una sensibilità personale degli operatori tecnici non indifferenti.
‘Per questo – spiega Alizè Latini – il loro sostegno professionale al Festival è un enorme apporto al livello qualitativo della manifestazione’.
É questa la prima delle novità assolute di questa seconda edizione rinnovata nelle modalità di visione in sala – il Cinepark Apollo di Ferrara – che vedranno protagonista la città estense.
‘Per questa seconda edizione abbiamo puntato sul territorio e stiamo creando sinergie importanti e collaborazioni locali – anticipa Maximilian Law – Ferrara ha una grande storia di cinema e arte che si intrecciano e la rendono magica. Una piccola anticipazione è la partnership con la famiglia Alliata e gli altri eredi diretti di Lyda Borelli, prima diva del cinema di origini ferraresi, il loro contributo impreziosisce il ricco programma che stiamo chiudendo in queste ultime settimane’.
Il 9 gennaio, intanto, dai social network del festival è stato lanciato il nuovo trailer della manifestazione, che sarà proiettato da questa settimana fino a tutto il periodo di durata del festival nelle sale del circuito Cinepark di Ferrara e provincia.

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Riceviamo e pubblichiamo


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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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