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Da Ufficio Stampa Ferrara Film Festival

Alla Sala Estense premiata la pellicola dedicata a Fellini e il francese Still Life

Ferrara, 26 marzo – In search of Fellini, Still Life, Just right here – Simplemente aquì, Ideal Husband: le pellicole premiate arrivano da tutto il Mondo. Insieme ai film, premiati la migliore attrice: Ksenia Solo, il miglior attore Greg Kennedy, la fotografia algida di Jonathan Ricqueborg di Still life e la magistrale regia poetica di Taron Lexton de In search of Fellini.

I Dragoni d’Oro, forgiati dall’orafo Dino Milani e disegnati in esclusiva da Maurizio Penna, hanno premiato l’epoca d’oro del cinema italiano con tre premi alla produzione americana dedicata al regista Federico Fellini e la scuola manieristico-realistica francese della pellicola che parla del maltrattamento sugli animali destinati al macello.

Note forti che hanno stupito e coinvolto il parterre selezionato di giudici tutti italiani della seconda edizione del Ferrara Film Festival, capitanati dal produttore e regista di docu-film Volfango De Biasi, in lizza per il prossimo David di Donatello la settimana prossima. Con lui a giudicare i 24 film in concorso il giovanissimo direttore di fotografia Pierluigi Malavasi, di Ferrara trapiantato a Hollywood; Martina Cestrilli capo dipartimento di post produzione di Frame by frame; Carlo Magri, docente di UniFe e Ludovico Di Martino vincitore con il film Il nostro ultimo della categoria Lungometraggio World dell’edizione 2016 del festival, che lo ha lanciato nell’universo dei giovani e affermati filmmakers italiani.

Ricapitoliamo:

· Miglior lungometraggio USA al film In search of Fellini

· Miglior lungometraggio WORLD alla pellicola Still life

· Miglior documentario è Just right here – Simplemente aquì, girato nell’area messicana di Wirikuta insieme alla popolazione Huichol, che ha scioccato e trasformato la vita dei registi Simone Carnesecchi e Tommaso Lusena de Sarmiento

· Miglior cortometraggio assegnato a Ideal husband, della durata di 11 minuti, pellicola che narra la storia del casting del marito ideale, per l’omonima piéce in 4 atti del grandissimo Oscar Wilde.

· Miglior attore Greg Kennedy per Rain, cortometraggio sull’immortalità misurata attraverso una relazione passionale tra un uomo di tarda età e la sua giovane amante.

· Miglior attrice – premio Lyda Borelli a Ksenia Solo protagonista di In search of Fellini.

· Miglior regia a Taron Lexton, terzo premio per il film americano In search of Fellini

· Migliore fotografia alla pellicola Still life, secondo premio al film francese.

· Premio Film4Life del famoso blog di cinema internazionale fondato da Simone Bracci, riconoscimento pubblico alla pellicola Rupture

· Premio FlexyMovies assegnato a Just right here – Simplemente estamos aquì dal fondatore Alessandro Masi – distributore della pellicola pluripremiata Manchester by the sea agli Oscar 2017 – che riconosce le potenzialità del film sul mercato internazionale

Menzioni speciali e unanimi della giuria al corto Nobody dies here, appartenente alla categoria corti, ma realizzato con la narrativa tipica del documentario. E ancora a Call Coho e Rain, che a detta dei giudici richiederebbero un approfondimento dei temi e delle storie.

Grande soddisfazione da parte degli organizzatori, il direttore di origini ferraresi Maximilian Law e la vicedirettrice ciociara Alizé Latini, entrambi americani di adozione, che hanno vinto la scommessa di questa seconda edizione: inclusione locale, sociale e sostenibilità economica e gestionale.

“Un ringraziamento speciale va ad Artis Project di Roma – dichiara Law – che ha sottotitolato gratuitamente tutti i panel e gli interventi di presentazione in sala di proiezione, per garantire l’inclusività al pubblico sordo. Insieme con loro, lo Studio Calabria che si è occupato sempre in forma gratuita della sottotitolazione audio-descrittiva dei film italiani in concorso. Tutto questo è stato reso possibile grazie a Nicola Masiero fondatore dell’azienda Resalio e alla madrina del festival che ci ha presentato, l’atleta sorda Sara Giada Gerini. E ovviamente grazie anche a Starkey, multinazionale di impianti innovativi per la sordità”.

“Ringraziamo anche gli sponsor del festival: EasyDial Inc. per aver reso accessibile anche ai dializzati del Polo Ospedaliero-Universitario di Cona le proiezioni di alcuni film in concorso – continua la vicedirettrice Latini – e grazie anche al principe Giovanni Alliata di Montereale e alla sua famiglia, eredi di Lyda Borelli”.

“Un ringraziamento speciale a Elisabetta Antonioni, Simone Scopa, Claudio Cavallini, Enrico Ravegnani e Giovanni Alliata di Montereale – conclude il direttore Maximilian – per aver curato la parte artistico-espositiva del festival, con le mostre dedicate al cinema a tutto tondo, allestite presso il Palazzo della Racchetta”.

Anteprima sold out a tre giorni dall’inizio della kermesse. Incassi ai botteghini aumentati di oltre il 20% per i biglietti strappati al Multisala Cinepark Apollo. Serate informali ben riuscite e dedicate alla beneficenza, in favore dell’associazione ferrarese Dalla Terra alla Luna e alle opere sociali del Lions Club di Ferrara (acquisto di una LIM e sostegno al progetto Nati per Leggere).

Ferrara si è fatta conquistare e lo staff del Festival ringrazia restituendo alla città estense i suoi fasti cinematografici.

La cartella stampa con le biografie dei giurati è al link

https://drive.google.com/open?id=0B_aO-F06D_GJdEdSN2t0VnZtOTg

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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