Skip to main content

Si sente già il profumo dell’estate nell’aria, ma l’associazione Ferrara Off per il momento non sembra voler rallentare il ritmo anzi ha appena dato il via al suo “Best Off” per il pubblico ferrarese. È questo il titolo della terza rassegna organizzata nella sala di viale Alfonso I d’Este, dopo “Ricomincio da uno” e “Luci d’Inverno”. Per il nuovo ciclo di appuntamenti, che è iniziato lo scorso week-end e andrà avanti per tutto il mese di giugno, il direttivo dell’associazione – Giulio Costa, Beatrice Furlotti, Monica Pavani, Roberta Pazi e Marco Sgarbi – ha pensato di proporre il meglio delle rassegne di Ferrara Off, così chi ha perso qualche spettacolo potrà recuperare, e chi non è mai andato potrà curiosare e conoscere meglio quello che succede sul baluardo del Montagnone. Come ci spiega Marco, “siamo spinti dal desiderio di continuare a solleticare il pubblico ferrarese e non con le nostre produzioni, per farlo affezionare al nostro lavoro e il rischio di avere anche serate meno affollate non ci spaventa”.

best-off
Le giovani interpreti di ‘Ci si vede ancora’

“Best Off” è iniziato lo scorso fine settimana con quattro repliche di “Ci si vede ancora”, quella di sabato mattina dedicata alle scuole in occasione della Giornata dell’Europa è stata “affollatissima” ci dice Marco con orgoglio. Lo spettacolo è un adattamento teatrale di “Presque jour” dell’autrice svizzera Sylvie Neeman Romascano. Per continuare il lavoro di sperimentazione con Roberta Pazi e le giovani attrici del Laboratorio teatrale per ragazzi, il regista Giulio Costa ha deciso di amplificare il personaggio dell’adolescente Marie, facendo comparire le tre protagoniste dell’allestimento precedente tutte insieme sulla scena, “senza avvertirmi prima”, ha scherzato sabato sera Roberta Pazzi.

best-off
Giulio Costa in ‘Senza titolo’

Venerdì 15 e sabato 16 maggio sarà proprio Giulio Costa ad andare in scena con “Senza titolo”, Premio Eceplast Festival Troia Teatro 2011, premio del pubblico Finestre di teatro urbano 2011. Il fine settimana successivo (22 e 23 maggio) toccherà a Marco Sgarbi reinterpretare il padre del socialismo in “Marx a Soho”, l’irriverente e umanissima versione del filosofo dello storico Howard Zinn: non solo il teorico di economia politica, ma il rivoluzionario che si appassiona ai moti del 1848 in Europa, alla lotta dell’Irlanda contro l’Inghilterra, che si indigna nel vedere quotidianamente il decadimento morale e materiale cui sono sottoposti gli uomini, nella Londra della sua epoca come nella New York odierna.

best-off
Giulio Costa e Elsa Bossi in ‘Immobili’

Il 5 e 6 giugno Elsa Bossi e Giulio Costa con “Immobili” racconteranno da due punti di vista diversi, a volte dissonanti a volte no, un pezzo di Novecento italiano attraverso la costruzione e decostruzione della casa del popolo “Rinascita” di San Vito di Spilamberto. Last but not least, ogni giovedì di giugno Jorge Alberto Pompé e Marco Sgarbi saranno l’uno di fronte all’altro per il loro “Finto contatto”. “Essendo basato su un canovaccio sul quale si inserisce la nostra improvvisazione, è uno spettacolo sempre in evoluzione – ci spiega Marco – e poi iniziamo le prove dal 24 maggio, quindi tutto può ancora succedere!” E secondo quanto ci ha anticipato Marco potrebbero esserci sorprese sul baluardo del Montagnone anche per i mesi dell’estate inoltrata, perché “è bello sapere che in città c’è qualcosa da fare anche in piena estate per chi non va al mare”.

best-off
Marco Sgarbi in ‘Marx a Soho’

Al termine di tutti gli spettacoli, come è ormai tradizione nella dimensione raccolta della sala di viale Alfonso I d’este, registi e attori incontreranno il pubblico perché Ferrara Off vuole essere non solo un luogo di fruizione, ma anche di incontro e di confronto sull’esperienza teatrale, in cui il pubblico possa sentirsi parte di una comunità. “In fondo – afferma Marco – è questo il nostro modo di concepire il lavoro di compagnia: stare a stretto contatto con gli spettatori, anche di più rispetto al teatro tradizionale, e sottoporci al loro giudizio”. Un impegno con il proprio pubblico che viene premiato dal costante aumento dei tesserati dell’associazione: il 2014 si era chiuso con 470 tesserati, “ad oggi tra rinnovi e nuovi iscritti, siamo intorno alle 750-800 persone”.
Secondo Marco, “L’idea di una comunità in cui incontrarsi e confrontarsi e il rispetto e l’impegno verso il proprio pubblico è ciò che abbiamo in comune con Ferraraitalia, che ci sta aiutando a far conoscere il nostro lavoro e che abbiamo deciso di sostenere nella sua campagna di crowdfunding”.

La campagna “Una redazione condivisa per Ferraraitalia”, iniziata lunedì 11 maggio, ha l’obiettivo di reperire le risorse necessarie perché la nostra redazione possa crescere e rispondere sempre meglio alle sollecitazioni dei lettori che si sentono coinvolti. Per tutte le info sulla campagna di crowdfunding “Una redazione condivisa per Ferraraitalia” clicca qui.

Per saperne di più sulla rassegna “Best Off. Il meglio delle rassegne di Ferrara Off” [vedi].

Foto di © Daniele Mantovani

 

tag:

Federica Pezzoli


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it