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da: ferraraunited

Martedì 1 settembre prima seduta di allenamento per lo United FERRARA, tutti in fibrillazione, Staff e soprattutto atleti, alcuni di questi hanno iniziato con lavori personalizzati in palestra pesi, segnale forte che inorgoglisce la Dirigenza.

Si parte quindi con la preparazione Atletica e le successive sedute di allenamento che porteranno alle prime di amichevoli, Società collaudate di categoria superiore hanno contattato il Team di Ferrara per disputare le prime amichevoli; Si rimane sempre in attesa della possibile omologazione dell’Ariosto dove sembra difficile diventi campo da gioco ufficiale, i tempi per realizzare i lavori per ottemperare al regolamento imposto dalla FIGH sono ristretti, mentre si fa viva la possibilità di giocare le partite interne al Pala-Boschetto senza emigrare in provincia, mantenendo il proprio quartier generale all’Ariosto, una possibilità che se si dovesse presentare la Società prenderà in considerazione.

Il campionato, invece, con tutta probabilità avrà inizio a metà ottobre, anche se non è ancora stato diramato il calendario. Di sicuro non mancherà la “concorrenza”: voci di corridoi danno per certa l’ iscrizione al campionato di serie B della Pallamano Savena, di cui faranno parte ex giocatori di A1 provenienti dai Pirati di Castenaso, ritiratosi alla fine dello scorso campionato per questioni economiche; confermata poi la presenza della Pallamano Faenza, neo retrocessa dalla A2, che quest’anno sarà condotta dall’inossidabile Pierangelo Chiarini, mentre ha ottenuto il ripescaggio in A2 il Parma del Presidente Fanti, arrivato secondo lo scorso campionato.
Intanto la società fa sapere che sono ben nove i giocatori tesserati con lo UNITED che hanno militato nel campionato di A1, mentre completano la rosa altri 11 giocatori, che hanno militato in campionati minori tra serie B-C- e vecchia serie D.

Matteo Succi uno dei primi innesti fa il punto della situazione:

“ La serie B è un campionato avvincente, caratterizzato da un mix di glorie del recente passato pallamanistico e giovani leve con l’obiettivo di crescere.
Sono molto entusiasta di iniziare questa nuova e stimolante avventura. Un elogio ai Dirigenti che hanno lavorato sodo durante l’estate per darci la possibilità di continuare a coltivare la nostra passione che purtroppo era stata momentaneamente accantonata per via degli impegni lavorativi e personali. Siamo molto motivati e ci impegneremo per toglierci le massime soddisfazioni.
Sarà emozionante poter giocare nuovamente insieme ad alcuni dei miei storici compagni di squadra, con i quali ho condiviso parecchie gioie. L’impressione è che si possa creare un gruppo solido e ben affiatato, e questo sarà fondamentale per poter disputare un campionato in cui cercheremo di essere protagonisti.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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