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Da Liceo Ariosto Ferrara

Sabato 2 dicembre 2017 tradizionale appuntamento per ricordare l’istituzione del Liceo Ariosto, avvenuta il 3 dicembre 1860.
Il “Compleanno del Liceo” ospiterà quest’anno, in veste di ex allieva, Cinzia Gangarella, pianista, compositrice e regista lirica, che intratterrà gli studenti sul suo percorso formativo durante e dopo il liceo e sulla sua attività professionale, con un’esibizione live al pianoforte.
Cinzia Gangarella, dopo il diploma in pianoforte, ha studiato Composizione, Canto, Direzione corale; ha scritto musiche originali, partecipando a importanti produzioni e allestimenti, tanto in Italia quanto a livello internazionale. Ha messo in musica, in particolare, testi di importanti autori, dalla poetessa rinascimentale Isabella di Morra ai contemporanei Alejandro Jodorowsky e Nanni Balestrini. Ha collaborato, tra gli altri, con Giuseppe Patroni Griffi, Lina Wertmüller, Zubin Metha, Daniel Oren, Giuliana De Sio, Massimo Ranieri.
A seguire verranno premiati gli studenti meritevoli delle classi quinte e consegnati i diplomi d’onore agli studenti che hanno conseguito la maturità liceale nell’a.s. 2016/17 con il massimo dei voti.

PREMIO LICEO CLASSICO “Maria Teresa Ronchi”
 Zantou Khalil 3B
PREMIO LICEO LINGUISTICO “Franca Jarach”
 Ammirati Ines 5X
PREMIO LICEO LINGUISTICO “Alfonsina Storni”
 Lo Verso Lorenzo 5T
PREMIO LICEO ECONOMICO SOCIALE “Laura Bolognini”
 Mazzoni Michela 5Q
PREMIO LICEO SCIENTIFICO
 Caselli Margherita 5M
PREMIO LICEO SCIENTIFICO opz. SCIENZE APPLICATE
 Lussetich Tommaso 5S

Programma della giornata:

ATRIO BASSANI

Ore 9.10
 Apertura della giornata:
Mara Salvi, Dirigente Scolastico del
Liceo “L. Ariosto” di Ferrara
 Intervento testimonianza di Cinzia
Gangarella, musicista, ex allieva del
Liceo

Ore 10.15
 Premiazione degli studenti meritevoli
del Liceo Ariosto a.s. 2017/18
 Consegna dei diplomi d’onore agli
studenti che hanno conseguito la
maturità liceale con il massimo dei voti
nell’a.s. 2016/17
 Premiazione del gruppo vincitore della
gara di Orienteering alla Festa di inizio
anno scolastico

Ore 11.00
 Intermezzo musicale

SALA DI LETTURA

Ore 11.15
 Esperienza teatrale con gli studenti della
classe 3R, Alessia Veronese e
Massimiliano Piva del Teatro Cosquillas

Ore 12.45
 Intitolazione aula 18 ad Alessandro
Bonfiglioli
Performance teatrale con gli studenti
delle classi 3R e 4S

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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