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da: Federica Cesarini – press office IJF

Giunge al termine la decima edizione del Festival Internazionale del Giornalismo. La giornata di domenica sarà ricca di eventi che metteranno in gioco tante e diverse tematiche: il rapporto tra giornalismo e politica, unioni civili e stepchild adoption, il giornalismo investigativo, il futuro dell’informazione radiofonica e ancora si parlerà di musica e delle nuove forme di linguaggio online.
Nel dettaglio: La crisi del giornalismo e la crisi della politica sono in qualche modo speculari? I motivi che portano i cittadini ad allontanarsi sempre più dalla politica e a non sentirsi rappresentati sono in qualche modo gli stessi che allontanano i lettori dai media tradizionali? Fiducia, credibilità, autorevolezza, accountability, indipendenza: cosa chiedono i cittadini-lettori e cosa in realtà gli viene offerto? Alle ore 18.00 Sala dei Notari, l’incontro-dibattito con il direttore del TgLa7 Enrico Mentana e Marco Damilano vicedirettore del settimanale L’Espresso, sulla crisi del giornalismo e della politica. Modera Arianna Ciccone co-fondatrice IJF.
Si torna a parlare della Siria attraverso lo sguardo di chi è stato costretto alla fuga per sopravvivere. Alle ore 14.15 nella Sala dei Notari la proiezione del documentario Torn – Strappati di Alessandro Gassman; un film che racconta la vita di chi, strappato dalla propria terra, rimane aggrappato alle proprie radici, consapevole dell’importanza di preservare la propria identità e quella di una nazione intera attraverso l’espressione artistica. Alle ore 15.00 segue l’incontro L’arte e il giornalismo in tempo di guerra, con Alessandro Gassman, Carlotta Sami portavoce UNHCR per il Sud Europa, Alaa Arsheed violinista e Patrick Kingsley The Guardian.
Alle ore 11.00 Hotel Brufani Sala Raffaello, la presentazione del libro Silicon Valley: i signori del silicio. In conversazione con Evgeny Morozov, giornalista, scrittore ed esperto di geopolitica. Modera Fabio Chiusi giornalista freelance.
Come sopravvivere all’hype: le storie di Calcutta e I Cani. Gli artisti Calcutta, cantautore romano che ha esordito con Mainstream e Niccolò Contessa, musicista romano che capitana la band-non band I Cani, ci racconteranno le loro esperienze e come si sopravvive (bene) all’hype con la forza della propria musica. Con Francesco Raiola Fanpage.it e Luca Valtorta La Repubblica (ore 19.30 Sala dei Notari).
Radio, informazione, intrattenimento: liberi e fuori dagli schemi, incontro con Rossella Brescia Tutti pazzi per RDS, Giuseppe Cruciani La Zanzara Radio 24, Platinette W l’Italia RTL 102.5 e Domitilla Savignoni Tg5 (16.30 Sala dei Notari).
Tra i panel discussion da segnalare: Siria, come (non) si racconta una guerra, alle ore 10.30 Palazzo Sorbello, con Eugenio Dacrema Università di Trento, Daniele Raineri Il Foglio, Alessandro Rota fotoreporter freelance e Marta Serafini Corriere della Sera; #SocialRadio: il web, gli smartphone e il futuro dell’informazione radiofonica, con Chiara Beretta Mazzotta Punto & Zeta, Stefano Chiarazzo fondatore Social Radio Lab, Fulvio Giuliani RTL 102.5 e Sara Zambotti Caterpillar Radio 2 (ore 11.30 Sala del Dottorato); Diritti LGBT, unioni civili, matrimonio egualitario, stepchild adoption e GPA (Gestazione Per Altri), con Dario Accolla, blogger e scrittore, Melita Cavallo ex presidente Tribunale Minori Roma, Caterina Coppola Wild Italy, Chiara Lalli bioeticista e Paola Tavella giornalista freelance (ore 14.30 Centro Servizi G. Alessi).
Alle ore 16.00, in Sala Raffaello Hotel Brufani, Lo stato parallelo: inchiesta sull’Eni, con Gianni Dragoni Il Sole 24 Ore, Andrea Greco La Repubblica, Giuseppe Oddo Finanza & Potere e Andrea Purgatori presidente Greenpeace Italia. La prima inchiesta sull’Eni. Tra politica, servizi segreti, scandali finanziari e nuove guerre. Da Mattei a Renzi.
The millenials: inseguendo e costruendo le nuove comunità online, una trasformazione che riguarda formati, linguaggi, logiche di distribuzione e modelli di business. A dibattito sul tema Giovanni Boccia Artieri Università di Urbino, Antonella Di Lazzaro direttore media Twitter Italia, Monica Fabris presidente Episteme, Federico Guerrini giornalista e scrittore e Simone Spetia Effetto giorno Radio 24 (ore 9.30 Hotel Brufani Sala Raffaello).
Il giornalismo investigativo salverà il mondo (e il giornalismo)? Maeve McClenaghan Greenpeace, insieme ad Andrea Purgatori presidente di Greenpeace Italia e giornalista investigativo, spiegherà l’importanza del giornalismo investigativo per l’organizzazione (ore 17.00 Hotel Brufani Sala Raffaello).
Alle ore 21.00 nella Sala dei Notari sarà proiettato il pluripremiato film documentario How to Change the World sulle origini e la storia di Greenpeace. Presentato da Andrea Pinchera, direttore della comunicazione di Greenpeace Italy.
Tra gli workshop in programma: La rinascita della newsletter, alle ore 11.00 Centro Servizi G. Alessi con Lelio Simi co-fondatore DataMediaHub; Costruire un’impresa editoriale: dall’idea al modello di business, con Jacopo Tondelli cofondatore e direttore Gli Stati Generali (ore 10.00 Hotel Sangallo).
Per consultare l’intero programma della giornata e del festival: http://www.festivaldelgiornalismo.com/programme/2016

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
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 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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