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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Finanziate dalla Regione con oltre 1 milione e 400 mila euro di risorse del FSE dieci interventi di alta formazione nell’ambito della produzione artistica dello spettacolo. L’assessore Bianchi: “Un insieme coerente di interventi formativi per qualificare le figure professionali del settore e rafforzare le realtà di produzione regionali”.

Bologna – La formazione di alte competenze specialistiche nello spettacolo dal vivo, per supportare la qualificazione delle diverse figure del settore, dare maggiori possibilità di occupazione e per rafforzare le realtà di produzione. Questi gli obiettivi della Regione con il bando che ha approvato il finanziamento con oltre un milione e 400 mila euro di risorse del Fondo Sociale Europeo di dieci interventi formativi nell’ambito della produzione artistica dello spettacolo.
“I percorsi approvati e finanziati evidenziano quella qualità necessaria per assicurare l’acquisizione di alte competenze per la prodizione artistica – dice l’assessore regionale alla Formazione Patrizio Bianchi – È un insieme di proposte formative coerente con le specializzazioni e le complementarietà che il territorio esprime nei diversi ambiti dello spettacolo dal vivo e con la domanda delle persone interessate a lavorare in questo settore esprimendo professionalità e talento. Un intervento decisamente importante per qualificare le figure professionali, rafforzare ulteriormente realtà di produzione, anticipare traiettorie di sperimentazione, innovazione e diversificazione dell’offerta culturale regionale”.
“Continuiamo ad investire in cultura per rafforzare un’identità regionale fondata su tradizione e contemporaneità, generare buona occupazione e sviluppo, favorire coesione – dice l’assessore alla Cultura Massimo Mezzetti -. La produzione culturale e creativa è un’impresa che in Emilia-Romagna dà lavoro a 80 mila addetti in oltre 30 mila imprese e vale 32 milioni di euro, rappresentando il 5% del nostro Pil. Ha un impatto economico e sociale che va sostenuto, esattamente come per gli altri settori strategici per la crescita del territorio, attraverso la formazione delle persone. L’intervento finanziato risponde a questo obiettivo, riconoscendo allo spettacolo dal vivo, che nella nostra regione esprime eccellenze riconosciute in tutto il mondo, uno spazio e un ruolo all’altezza del suo potenziale”.

Le dieci operazioni approvate
Il progetto finanziato dalla Regione Emilia Romagna all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini di Piacenza coinvolgerà oltre 60 giovani musicisti in età 18-30 anni in un percorso formativo della durata di quasi un anno sotto la direzione del Maestro Muti e di alcuni dei migliori direttori d’orchestra del panorama italiano e internazionale, tra i quali James Conlon e Donato Renzetti. Il repertorio oggetto di studio è ampio e importante: da Mozart a Verdi, da Beethoven a Peter Louis van Dijk – Mike Campbell autori di Mandela Trilogy, musical prodotto dalla Cape Town Opera che aprirà al Ravenna Festival 2016 gli appuntamenti dedicati a Nelson Mandela.
I percorsi di formazione attoriale della scuola di teatro Iolanda Gazzerro della Fondazione ERT di Modena, mirano a formare un attore con competenze altamente qualificate e diversificate, con conoscenze e capacità in grado di incidere nei processi di innovazione e qualificazione del sistema produttivo. La progettazione dei corsi è affidata a Claudio Longhi, docente di Storia e di Istituzioni di regia all’Università di Bologna, mentre il corpo docente è composto da molteplici professionisti italiani e stranieri, tra cui il regista croato Ivica Buljan, direttore artistico per la prosa del Teatro Nazionale di Zagabria. Il progetto è realizzato in collaborazione con Dipartimento delle Arti di Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e Fondazione Teatro Comunale di Modena.
Al Teatro Comunale di Bologna sono quattro i percorsi finanziati per l’alta formazione per cantanti lirici e maestri collaboratori della Scuola dell’Opera, due per cantanti lirici, di cui uno in repertorio verdiano, uno per maestri collaboratori e uno per apprendere la tecnica drammaturgica e attoriale a sostegno dell’interpretazione lirica, ognuno dei quali approfondisce aspetti diversi della preparazione del cantante e del maestro collaboratore. Il corso di alto perfezionamento e specializzazione rivolto ad artisti che possiedono le doti richieste dal repertorio verdiano si ripromette di approfondire le caratteristiche tecnico-interpretative di tale repertorio e di creare i presupposti e le partnership adeguate a dare visibilità ed opportunità di debutto agli allievi selezionati.
Innovativo il corso di tecnica drammaturgica e attoriale a sostegno dell’interpretazione lirica, abbastanza inusuale per il mondo della lirica e che vuole fornire al cantante lirico un ulteriore strumento di miglioramento interpretativo, portandolo a confrontarsi con l’approccio drammaturgico tipico della prosa.
Figure artistiche con competenze attoriali e autoriali, capaci di ideare e mettere in scena nuovi spettacoli per l’infanzia attraverso la ricerca, la sperimentazione e l’uso di diversi linguaggi è l’obiettivo del corso di 600 ore realizzato tra Bologna e Forlì da Demetra formazione di Reggio Emilia in partnership con Accademia Perduta – Romagna Teatri. Un corso che risponde alle esigenze professionali del teatro per ragazzi, una componente importante del sistema teatrale dell’Emilia-Romagna che è la regione che esprime, a livello nazionale, il maggior numero di Teatri Stabili di Innovazione di questa area. Il percorso formativo si rivolge a persone con esperienze attoriali di tipo professionale e formativo, con l’obiettivo di innalzare, specializzare e rendere spendibili un sistema di competenze già presenti e diffuse, ma spesso relegate in ambiti di precariato. Durante la fase realizzativa del progetto si opererà per la costruzione di reti di collaborazione tra le diverse realtà produttive regionali, a partire da La Baracca/Teatro Testoni che ha sostenuto il progetto fin dalla fase progettuale.
Il progetto la formazione per il teatro di prosa di T2 Studio/Casa degli Artisti della Fondazione Teatro Due di Parma, è destinato all’alta formazione di differenti figure artistiche: attori, registi, drammaturghi, autori di musiche di scena e sarà articolato in percorsi teorici e teorico/pratici. Sarà realizzato in collaborazione con istituzioni teatrali e culturali italiane ed europee, e i partecipanti verranno guidati da importanti professionisti della scena teatrale e musicale come Elisabetta Pozzi che ne ha curato anche la progettazione. L’obiettivo è il recupero della “parola” come fondamento identitario del teatro. Gli artisti, centro del processo produttivo, potranno acquisire saperi complessi e rientrare in possesso del ruolo innovativo di contenuti e forme, rispondendo così anche alle nuove “esigenze di mercato”.
Si rivolge a burattinai, operatori parasanitari, educatori e giovani diplomati in cerca di professionalizzazione il corso di Linguaggi e tecniche del Teatro di Figura nell’attività di integrazione sociale, proposto da Ecipar e Cna, grazie all’esperienza dell’Atelier delle figure e della scuola per burattinai e contastorie e con il supporto di realtà quali il CAPAS (Università di Parma), l’Istituto dei Beni Marionettistici e del teatro Popolare (Torino) e l’ATF/AGIS (associazione professionale dei teatri di figure). Il Teatro di Figura ha conquistato spazi sempre più rilevanti nella programmazione pubblica e privata, sviluppando nuove potenzialità anche in situazioni educative, nel lavoro di sostegno e terapeutico per la disabilità, in situazioni di disagio sociale o integrazione culturale, generando di conseguenza nuovi bisogni formativi per gli operatori. Il Corso, della durata di 500 ore di cui 150 di stage, terminerà con un visita studio di una settimana a Charleville-Mezieres al Festival Mondial des Theatres de Marionnette e all’ESNAM (Ecole Superieure Nationale des Artes e de la Marrionette).
La Fondazione Teatro Regio di Parma è capofila di due progetti, realizzati insieme a Fondazione Arturo Toscanini e Fondazione Nazionale della Danza, che mirano a creare competenze specifiche in ambito musicale e coreografico.
Ricreare il suono orchestrale delle prime esecuzioni verdiane, delineando competenze specifiche in questa prassi esecutiva unica è l’obiettivo del Laboratorio Suono verdiano, rivolto a 24 musicisti, che si intende realizzare attraverso un accurato lavoro di ricerca filologica e storica e l’uso di strumenti antichi accordati al cosiddetto La verdiano. Il progetto vede inoltre la partecipazione di istituzioni che hanno sede proprio nelle terre di Giuseppe Verdi: Istituto nazionale di studi verdiani, Università degli Studi di Parma, Cirpem (Centro internazionale di ricerca sui periodici musicali), Comune di Parma, Comune di Busseto. Il progetto Coreographic Dance intende fornire una formazione completa e organica a 12 giovani coreografi, per tradurre la visione di un’idea in atto creativo totale (scene, luci, drammaturgia) capace di coinvolgere anche e soprattutto ensemble di danzatori numerosi, in un percorso di qualificazione e crescita teso a intercettare le potenzialità occupazionali del settore. Un percorso che coinvolge, in qualità di partner promotori, realtà di rilievo del panorama nazionale, quali Fondazione Teatro Comunale di Modena, Piccolo Teatro di Milano, Istituto di Alta Formazione Musicale “Achille Peri e Claudio Merulo” di Reggio Emilia, Compagnia Zappalà Danza di Catania.
Tra i percorsi finanziati anche il corso per cantanti lirici della Fondazione Teatro comunale di Modena, per la preparazione superiore di cantanti che aspirano alla carriera professionale, con un percorso di insegnamento in classe e la possibilità di partecipare ad una produzione lirica in Teatro. Alle materie propriamente pensate per il perfezionamento dell’interpretazione musicale (quali ad esempio la tecnica vocale, lo studio dello spartito e lo studio della fonetica di due lingue straniere) si associa una preparazione della tecnica attoriale orientata a una maggiore resa scenica. Il perfezionamento della pratica attoriale, sviluppato in partenariato con Emilia Romagna Teatro Fondazione e parte consistente del progetto è costituito dalle ore di stage. Il corso è imperniato sull’insegnamento di Mirella Freni, il grande soprano che ha tenuto corsi presso i maggiori teatri d’opera al mondo.
Percorso di alta formazione per l’attore su teatro, musica e circo è il progetto dell’Associazione Scuola di Teatro di Bologna, che si pone l’obiettivo della sperimentazione di linguaggi espressivi per la creazione di nuovi generi di spettacolo, recuperando una dimensione legata fortemente all’immaginario collettivo. Il corso si avvarrà della collaborazione transnazionale tra i docenti/registi della scuola e il Cirque Baroque, fondatore riconosciuto del Circo Contemporaneo francese, la Scuola Jaques Lecoq di Parigi, che da sempre rappresenta un punto di riferimento per il teatro di creazione, Alvaro Gomez, attore del Teatre du Soleil diretto da Arianne Mnouchkine e con la compagnia Family Floz.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

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