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da: Ufficio Stampa FdI-AN

Discussa ieri l’interpellanza di Tommaso Foti, consigliere di Fratelli d’Italia-AN, che sollecitava l’intervento della Regione a tutela della flotta di pescatori di vongole.

“La normativa europea che fissa a 25 millimetri la dimensione minima per il trattenimento delle vongole – ha sostenuto Foti – affossa di fatto i nostri pescatori poiché nei nostri mari questi molluschi muoiono ben prima di raggiungere tali dimensioni. Un danno incalcolabile ad un settore estremamente produttivo, che vede impegnati migliaia di lavoratori. E’ necessario l’impegno di tutti, affinché le istituzioni europee modifichino questa scellerata normativa.” L’Assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, ha evidenziato che la giunta, sensibile al tema sollevato da Foti, e’ impegnata per risolvere la questione. “Sono state avviate, anche in collaborazione con altre Regioni interessate a questa problematica, diverse azioni nei confronti del Ministero delle politiche agricole, del Parlamento europeo e della Commissione per sostenere l’avvio di un percorso finalizzato alla modifica del quadro normativo attualmente vigente” ha comunicato la Caselli, segnalando che: “sta prendendo forza all’interno della Commissione Europea la possibilità di consentire l’applicazione di misure tecniche “regionalizzate” espressamente previste dal nuovo Regolamento comunitario 812/2015.”

Per l’Assessore regionale “sarà quindi possibile la pesca di pesci o molluschi di taglia inferiore a quelle minime a condizione di operare in presenza di uno specifico piano di gestione, che la Regione Emilia-Romagna ha già sollecitato al Ministero, approvato dalla Unione Europea.”

“Il Ministero – ha concluso Caselli – ha incaricato il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare di condurre uno studio sull’argomento con l’obbiettivo di fornire le motivazioni scientifiche su cui basare il Piano di Gestione, proprio in ragione delle nuove possibilità concesse dalla recente normativa comunitaria. Questo complesso iter potrebbe concludersi entro il corrente anno.”

La risposta all’ interrogazione presentata dal Consigliere Foti, da parte dell’Assessore regionale Simona Caselli:

La Giunta è a conoscenza della situazione richiamata nell’interrogazione del Consigliere Foti relativa alle conseguenze determinate sulle attività di pesca delle vongole nelle acque marine, per le quali vige il divieto imposto dall’art. 15 del Reg. CE n.1967/2006 relativo alle “Misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile della pesca nel mare Mediterraneo” (noto anche come “Mediterranean Regulation”).
L’allegato III° del Regolamento definisce infatti, tra le altre, anche le taglie minime commerciali, pari a 25 mm, per i molluschi Venerupis spp. e Venus spp che comprende anche la specie Chamelea gallina.
Va comunque segnalato che questa misura minima è stata introdotta dal Decreto del Presidente della Repubblica 1639 del 2 ottobre 1965 recante “Regolamento per l’esecuzione della Legge 14 luglio 1965, n. 963, concernente la disciplina della pesca marittima” e successivamente recepita a livello comunitario.
La Regione ha incontrato a più riprese, dall’inizio del corrente anno, le Organizzazioni della pesca, i Co.Ge.Mo, ed i rappresentanti degli Enti locali interessati sia nell’ambito di specifiche iniziative di carattere pubblico sia all’interno delle sedi di confronto attivate a livello regionale con particolare riferimento al Comitato consultivo denominato “Tavolo blu” regionale.
Sono inoltre state avviate, anche in collaborazione con altre Regioni interessate a questa problematica ed in particolare con quelle del “Distretto di pesca Alto Adriatico”, diverse azioni nei confronti del Ministero delle politiche agricole, del Parlamento europeo e della Commissione per sostenere l’avvio di un percorso finalizzato alla modifica del quadro normativo attualmente vigente anche alla luce dei risultati di alcune sperimentazioni che hanno evidenziato il raggiungimento, nei nostri climi, della maturità sessuale da parte della vongola a taglie inferiori ai 2,5 centimetri.
Nel gennaio di quest’anno è stata presentata, nell’ambito di una missione dell’Assessore regionale all’Agricoltura presso l’Unione Europea, la richiesta, corredata dai necessari riferimenti scientifici, di modifica dell’attuale Regolamento 1967/2006 (Mediterranean Regulation) e, nella fase transitoria, la previsione di deroghe motivate che tengano conto delle legittime richieste dei pescatori.
Occorre, inoltre, segnalare anche la modifica, attualmente in itinere, del citato DPR 1639/1965 ( contenuta nel cosiddetto Collegato agricolo, attualmente in seconda lettura alla Camera) nella parte in cui stabilisce la taglia minima per la pesca della vongola; questa norma, inserita a seguito di un emendamento della Senatrice Bertuzzi, prevede che per questa specie la taglia di riferimento debba essere quella contenuta nell’ordinamento comunitario cosi come modificato.
A livello europeo queste iniziative hanno favorito il conseguimento di un primo risultato positivo.
Nella Commissione pare stia prevalendo l’orientamento generale di non modificare il citato “Mediterranean Regulation” ma, al contempo, sta prendendo forza la possibilità di consentire l’applicazione di misure tecniche “regionalizzate” espressamente previste dal nuovo Regolamento comunitario 812/2015 (il cosiddetto “Omnibus”) che, tra gli altri, ha abrogato anche il Regolamento 1380/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio nel quale era definito l’obbligo di sbarco.
Di conseguenza sarà possibile la pesca di pesci o molluschi di taglia inferiore a quelle minime a condizione di operare in presenza di uno specifico piano di gestione – che la Regione Emilia – Romagna ha già sollecitato al Ministero – approvato dalla UE
Il MiPAAF ha quindi incaricato il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare – CoNISMA – di condurre uno studio sull’argomento con l’obbiettivo di fornire le motivazioni scientifiche su cui basare il Piano di Gestione che sarà elaborato in considerazione delle nuove possibilità concesse dalla recente normativa comunitaria precedentemente citata.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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