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Da Camera di commercio Ferrara

L’indagine della Banca d’Italia: “Una riduzione del 10% dell’attività economica a livello locale produce un aumento del 6% dei furti e del 10% per le estorsioni, con effetti più evidenti nelle zone nelle quali la forza lavoro è più giovane o dove c’è una prevalenza di piccole imprese”
Il nuovo bando presentato ieri mattina (7 giugno in Largo Castello)

25 le domande presentate, di cui 20 (55% appartenenti al commercio, 20% ai servizi, 15% all’agricoltura e 10% al manifatturiero) quelle ammesse a finanziamento. Le imprese copparesi hanno “sbancato”, dunque, le risorse messe loro a disposizione nel 2016, per il tramite della Camera di commercio, dal Comune di Copparo per l’acquisto di telecamere collegate direttamente con le sale operative delle forze dell’ordine o degli istituti di vigilanza e per l’installazione di impianti antirapina con sistemi di rilevamento satellitare, nel rispetto delle disposizioni del Garante per la protezione dei dati personali in materia di videosorveglianza. In caso di concreta possibilità di rapina, dunque, l’imprenditore potrà attivare, con la semplice pressione di un pulsante, l’invio delle immagini, in tempo reale, alle postazioni delle sale e delle centrali operative, dove si attiverà un allarme sonoro e saranno così visualizzate tutte le informazioni relative all’impresa, per un pronto intervento.
Per Comune, Camera di commercio ed associazioni di categoria ridurre il peso della criminalità significa dare corpo al diritto dei cittadini e delle imprese alla sicurezza intesa come “bene pubblico” e quindi “certezza dei loro diritti”. Le imprese, veri presidi sociali del territorio, sono da sempre in prima linea sulla questione della sicurezza: una vetrina in più è un angolo di strada buio in meno. A queste imprese si richiede di esercitare la loro attività in condizioni di mercato sempre più difficili e, nello stesso tempo, di adempiere a quei doveri sociali che derivano dalla loro natura di esercizio pubblico. È una responsabilità non indifferente che va presa sul serio. Del resto – fa sapere la Banca d’Italia – una riduzione del 10% dell’attività economica a livello locale produce un aumento del 6% dei furti e del 10% per le estorsioni, con effetti più evidenti nelle zone nelle quali la forza lavoro è più giovane o dove c’è una prevalenza di piccole imprese.
E allora, come sottolineato nel corso della conferenza stampa di ieri mattina in Camera di commercio di presentazione della nuova edizione del bando (presenti il presidente della Camera di commercio, Paolo Govoni, il sindaco e l’assessore alle Attività economiche del Comune di Copparo, Nicola Rossi e Paola Bertelli, i vertici delle associazioni di categoria e due delle imprese beneficiarie del contributo dello scorso anno, l’azienda agricola Simone Benetti e Farpa srl che gestisce Case Famiglia per anziani a Copparo e Coccanile, per garantire la sicurezza in un clima di condivisione e tutela serve un’attenzione che non sia solo quella mirata, sulla quale Forze dell’Ordine ed Enti Locali lavorano ogni giorno. La sicurezza deve piuttosto diffondersi attraverso i luoghi della cittadinanza, nel quadro di una politica fondata su solidarietà e legalità, integrazione e partecipazione nel rispetto delle regole. E conta specialmente la voce di quella “società operosa” di imprenditori che per mestiere stanno in mezzo alle persone, spesso vittime dell’illegalità a causa della loro esposizione e tuttavia sempre pronti al loro dovere specialmente se questo riguarda la tutela dei clienti, dei dipendenti, delle loro famiglie.
Da soli, però, non si vince. Ognuno deve fare la propria parte.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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