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Da Ripartizione Marketing e Comunicazione Unife

È stato presentato ieri, giovedì 22 marzo 2018 (World Water Day), a Palazzo Costabili a Ferrara, il progetto di ricerca finanziato dal POR FESR per il monitoraggio dei consumi idrici tramite sistemi ICT, il recupero e il riciclo delle acque meteoriche e grigie e la predisposizione di indicatori per rendere i cittadini consapevoli di quanta acqua consumano.
Il divulgatore ambientale Roberto Cavallo ha moderato la tavola rotonda tra le aziende del servizio idrico, Hera, Iren, Cadf e Aimag, constatando come non sappiamo quanta acqua consumiamo al giorno. Una problema che il progetto di ricerca si prefigge di risolvere, consentendo a ogni cittadino di sapere in tempo reale quanto consuma e se ci sono perdite in atto, anche tramite avvisi tempestivi, sui propri dispositivi (computer, smatphone, tablet). Si tratta di soluzioni tecnologiche nell’ambito dell’Industria 4.0 che consentono di avere anche vantaggi sulla sensibilizzazione ambientale delle famiglie e l’educazione all’uso corretto delle risorse naturali.
Alcuni dati del progetto:25 ricercatori impegnati in 2 anni di lavoro, circa 300 utenze monitorate nel laboratorio di campo di Gorino, 12 kit sperimentali (prootitpi) installati in abitazioni, laboratori, piscine che ricevono i dati dai contatori e le inviano alla piattaforma cloud dove vengono elaborati e analizzati, 5 laboratori della Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna,5 imprese direttamente coinvolte nel progetto, risparmi fino al 60% sui consumi di acqua per usi non potabili se vengono correttamente dimensionati i sistemi di recupero e riclo delle acque meteoriche e grigie.
All’interno del progetto è stata sviluppata un’interfaccia che permette a ogni utente di controllare da computer, tablet o smartphone il proprio consumo d’acqua complessivo e delle ultime 24 ore e rendersi conto di eventuali perdite attraverso una semplice icona. Con questo sistema si potrà misurare direttamente il proprio consumo di acqua senza bisogno di personale in loco, e in base a indicatori di “performance ambientali ed economiche”, confrontarlo con quello della propria community di riferimento.
È stato anche sviluppato uno strumento software per il dimensionamento dei serbatoi di accumulo negli impianti per il recupero e il riuso delle acque piovane e grigie che, tenendo conto della pluviometria delle principali città dell’Emilia-Romagna e delle differenti superfici di raccolta (coperture impermeabili, verdi, in ghiaia, ecc.), è in grado di stimare i consumi di acqua non potabile approvvigionabili mediante acque grigie e acque piovane, permettendo una migliore progettazione dei sistemi di recupero.
Infine, grazie al progetto GST4Water è stato messo a punto un sistema di monitoraggio di un tetto verde sperimentale, situato presso l’Università di Bologna, che ha consentito di analizzarne il comportamento idrologico e di riprodurlo attraverso un modello numerico che è stato utilizzato all’interno del software di dimensionamento dei serbatoi per tenere conto della diversa natura delle superfici di captazione.
Il progetto GST4Water ha visto la partecipazione di docenti e ricercatori dei settori dell’ingegneria civile e idraulica e dell’ICT di Unife (laboratori Terra&AcquaTech e MechLav), di Unibo (CIRI-EA e CIRI-EC) e dell’ENEA (Laboratorio Energia Ambiente di Bologna). Referente per la divulgazione del progetto: Marta Bonatti,Ufficio Trasferimento Tecnologico, Università degli Studi di Ferrara tel. 0532 974902cell. 349 4644196

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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