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Da: Regione Emilia-Romagna

La Regione approva l’elenco dei soggetti che si sono aggiudicati i finanziamenti del nuovo Piano per le politiche giovanili. L’assessore Mezzetti: “Non solo contrasto al disagio ma anche progetti per il lavoro, la formazione e lo start up d’impresa”. Nel 2015 coinvolti 85mila ragazzi

Sono 64 in Emilia-Romagna gli interventi per attività e progetti rivolti ai giovani sostenute dal nuovo Piano per le politiche giovanili della Regione, 37 progetti relativi alle aree di aggregazione, all’Informagiovani e al proworking e 27 nell’ambito del protagonismo giovanile e YoungERcard. Si va da progetti dedicati alla promozione della cittadinanza attiva e della legalità, al sostegno del protagonismo giovanile attraverso l’utilizzo della carta YoungERcard, ad attività di inserimento nel mondo del lavoro, di informazione, comunicazione e valorizzazione di centri ed esperienze di aggregazione. E’ stato pubblicato l’elenco dei Comuni capoluogo ed Unioni di Comuni che hanno partecipato al bando e si sono aggiudicati il finanziamento della Regione Emilia-Romagna di 670 mila euro.
“Col nuovo piano- spiega l’assessore regionale alle Politiche giovanili Massimo Mezzetti- abbiamo voluto proporre non solo politiche a contrasto del disagio ma anche progetti per il lavoro, la formazione, di co-working e di start up d’impresa, e di protagonismo giovanile nella promozione e diffusione dei valori della legalità”.

Aggregazione, Informagiovani e proworking: 37 progetti – 400mila euro
Migliaia di ragazzi e ragazze saranno destinatari di interventi di sensibilizzazione verso l’imprenditorialità (sostegno per il know-how e lo start-up d’impresa giovanile, co-working, azioni di accesso al credito), così come protagonisti di attività di formazione per lo sviluppo di competenze professionali innovative e di percorsi di rinnovamento e valorizzazione degli spazi di aggregazione giovanile.

Protagonismo giovanile – YoungERcard: 27 progetti – 270mila euro
Ammonta a 270 mila euro il totale dei contributi assegnati ai 27 progetti legati alla YoungERcard e ad iniziative di protagonismo giovanile in Emilia-Romagna. Sono sempre più in crescita, infatti, i giovani che grazie alla card regionale hanno avuto l’opportunità di fare esperienze di volontariato e di cittadinanza attiva. A supporto dei progetti afferenti all’area Protagonismo Giovanile – YoungERcard c’è una rete di soggetti molto vasta che comprende 125 Comuni, 13 Unioni di Comuni e 340 Operatori abilitati. I punti convenzionati sono oltre 1.500. Attualmente è possibile ritirare la YoungERcard in ben 187 punti sparsi sul territorio regionale. Il numero dei giovani iscritti sino ad oggi ammonta a 34.040. Di questi circa un migliaio sono “Giovani Protagonisti”, ossia giovani che hanno partecipato ai progetti di cittadinanza attiva negli ambiti: ambientale, artistico, culturale, educativo, informatico, sociale e sportivo.

I progetti finanziati nel ferrarese
Sono quattro i progetti meritevoli di finanziamento in territorio ferrarese, per un contributo totale di 41.450 euro. Focus dei progetti rappresentato ancora una volta prevalentemente da lavoro, sostenibilità, mobilità, creatività e aggregazione. Per citare qualche esempio, saranno lanciati i progetti “Moving Area Giovani”, “Bio-diversità: informati e creativi”, “Informagiovani Plus. Europa e ProWorking”.
Quest’ultimo vedrà impegnati i Comuni dell’Unione Alto Ferrarese nell’implementazione dell’Informagiovani di Cento, che sarà rinnovato e potenziato con l’obiettivo di poter supportare in modo più efficiente i giovani dell’Unione nella loro ricerca attiva del lavoro, anche a livello europeo.

Per quanto riguarda YoungERcard, il progetto “YoungERcard. Ferrara a scuola di volontariato” porterà al Comune di Ferrara oltre 10 mila euro.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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