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da: Ufficio Stampa&Comunicazione di Camilla Ghedini

I provvedimenti che il Premier Renzi ha affermato di voler portar avanti, riguarderebbero: prima casa, Imu agricola e macchinari. Vancini rileva gli aspetti, anche positivi, ad esempio per l’edilizia. Ma sottolinea la mancanza di attenzione per i ‘capannoni’, che costituiscono gran parte dell’attività produttiva del Paese e del territorio ferrarese.

I provvedimenti annunciati dal premier Matteo Renzi sono certamente positivi, speriamo tuttavia non siano solo un escamotage di mezza estate per ridare ossigeno a un’Italia piegata dal caldo e dalla paura per le vicende greche. Renzi parla di eliminazione sia della Tasi sulla prima casa, sia dell’Imu agricola e sugli imbullonati, ossia sui macchinari ‘a terra’. Dimenticando, purtroppo, quella sui capannoni, su cui gli introiti per lo Stato – ossia le spese per gli imprenditori – , sono molto alti. Perché se per l’abitazione si tratta di qualche centinaia di euro all’anno, per le aziende si tratta di qualche migliaio di euro, che spesso vengono sottratti a investimenti e alla tanto reclamata innovazione. Volendo comunque credere a Renzi, l’operazione Tasi potrebbe rilanciare l’edilizia, dalle costruzioni all’impiantistica. E anche il territorio ferrarese ne trarrebbe beneficio, perché la desolazione e il depauperamento, che sfiora il degrado, è sotto gli occhi di tutti. Stesso discorso per l’eliminazione dell’Imu agricola e sugli imbullonati, soprattutto perché tassare ciò che serve per lavorare è di per sé una contraddizione. Eppure le perplessità sono molte. Tanto per cominciare i provvedimenti sarebbero attuati nel triennio 2016-2018. Il che in una ottica di programmazione e non dunque solo di tamponamento dell’emergenza, sarebbe un passo in avanti. Quel che non è chiaro però è dove Renzi reperirà le risorse per concretizzare quanto promesso. E’ infatti palese che il ricorso alla spending review sarebbe insufficiente. In questi anni, in cui la si è invocata e attuata a piene mani, è aumentata sia la spesa pubblica che la tassazione. E questo è avvenuto anche nell’era Renzi. Il timore che il tutto si riversi sui Comuni, già in grande difficoltà, è reale. Meglio sarebbe uno sguardo, questa volta, alle spese regionali. Ancora, nella recente legge delega sul Fisco è stato stralciato tutto ciò che riguarda l’artigianato, nonostante in Italia – e la nostra provincia ne è esempio – sia il modello produttivo prevalente. Il che fa pensare che alle piccole e medie imprese il Governo continui a non riconoscere il giusto peso, con scarsa aderenza alla realtà. Noi, come Confartigianato, staremo a guardare, anche con fiducia, chiedendo però a Renzi di ricordare che in Italia esistono pure i capannoni. E magari, intanto che stende il programma 2016-2018, potrebbe inserirli alla voce ‘eliminazione Imu’.

Giuseppe Vancini, Segretario Generale Confartigianato Ferrara.

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CONFARTIGIANATO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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