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Da Hera

Un contributo di 750 euro per ogni studente universitario, per un totale di 30 mila euro di investimento. L’iniziativa rientra nelle attività a sostegno dell’istruzione inserite in “Hextra”, il piano welfare della multiutility, che da quest’anno è stato esteso anche ai dipendenti con contratto a tempo determinato.

Costanza, velocità ed eccellenza negli studi: ieri, nella sede Hera di Bologna, è stato premiato il merito accademico. Nel corso di una cerimonia, sono state consegnate dal Presidente Esecutivo, Tomaso Tommasi di Vignano, 40 Borse di studio destinate ai figli dei dipendenti che, nell’anno accademico 2015-2016, si sono distinti per i risultati raggiunti negli studi universitari.

L’iniziativa, che rientra nell’ambito delle numerose attività a sostegno dell’istruzione inserite in “Hextra”, il piano welfare del Gruppo Hera, è stata lanciata lo scorso aprile con l’intento di premiare l’impegno secondo principi di equità e meritocrazia, attraverso criteri di valutazione oggettivi.

I quaranta studenti più meritevoli, infatti, sono stati individuati sulla base di una graduatoria stilata secondo i seguenti parametri: allineamento al piano di studi dell’anno accademico, numero di crediti raggiunti e media degli esami superati nel corso dell’anno. Le domande pervenute all’azienda sono state più di 70. Ad ognuno dei 40 premiati è stata consegnata una Borsa di studio individuale del valore di 750 euro, per un totale di 30.000 euro investiti dalla società.

Questa è solo l’ultima delle iniziative del piano welfare aziendale che, dal 2017, è stato esteso anche ai dipendenti a tempo determinato da più di sei mesi. Dopo aver interessato sin dal suo lancio le 8.500 persone che lavorano per le società del Gruppo, dunque, Hera ha così inteso compiere l’ultimo passo verso il completo coinvolgimento di tutte le sue persone.

“A un anno dal lancio continuiamo a investire nel nostro piano di welfare e sullo sviluppo dei nostri dipendenti e delle loro famiglie – ha commentato il Presidente Esecutivo Tommasi di Vignano –. In un anno, Hextra ha ottenuto importanti risultati e ci è sembrato naturale estenderne l’efficacia anche ai dipendenti a tempo determinato. Una scelta che allinea la nostra alle migliori realtà internazionali. Vogliamo continuare a creare valore ed efficienza nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti, contribuendo a proteggere il portafoglio delle famiglie in un periodo economicamente non semplice come quello attuale”.

Lo scorso giugno Easy Welfare, società del settore che ha passato in rassegna le best practice di oltre 350 aziende italiane, ha premiato il Gruppo Hera in occasione dei “Welfare Awards 2017” per il “Miglior piano di comunicazione” che ha permesso un livello di adesione ad “Hextra” della quasi totalità delle sue persone (97%), per un complessivo di 1.902.456 euro fruiti dai dipendenti.

“Hextra” il piano di welfare del Gruppo Hera
A luglio 2016, il Gruppo Hera ha lanciato “Hextra”, piano integrato di welfare aziendale che valorizza le iniziative esistenti armonizzandone l’applicazione su tutti i territori in cui la multiutility opera. Un sistema unico per tutte le sue società ma personalizzabile: la peculiarità infatti è la quota flessibile che può essere allocata a piacere dal singolo lavoratore, che deciderà sulla base delle sue esigenze personali e familiari. La somma prevista per il 2017 è di 360 euro (200 nel 2016), 385 per il 2018. In aggiunta a questo, Hera supporta anche i dipendenti che hanno figli in età scolare riservando loro un ulteriore contributo da utilizzare esclusivamente per le spese scolastiche. Per l’anno 2016/2017 le richieste sono state 3.821 per un importo complessivo di oltre 380.000 euro.

LINK UTILI

www.gruppohera.it

Hextra

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HERA


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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