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Da: Circolo Arci Zone K

Domenica 13 Novembre 2016 live c/o Sala Estense

“Il nostro è un arrivederci, non un addio” e infatti, a distanza di poco meno di un mese della chiusura della sede del proprio circolo a Malborghetto di Boara, l’Associazione Arci Zone K torna a far parlare di sé con un prestigioso evento, organizzato in collaborazione con Roots Music Club, Arci Ferrara, Il Molo di Davide Franchini e con il patrocinio del Comune di Ferrara: Hugo Race in concerto accompagnato da Antonio Gramentieri (Sacri Cuori).
L’evento si terrà Domenica 13 Novembre presso la Sala Estense sita in piazza Municipale.
Hugo Race, musicista e produttore discografico, ha dapprima accompagnato i Birthday Party e poi è entrato a far parte dei Bad Seeds di Nick Cave, con cui è rimasto fino al 1984. Nel 1988 ha costituito i True Spirit con base in Europa con i quali ha pubblicato 12 album, l’ultimo dei quali, ‘The Spirit’ è uscito a Maggio del 2015. Hugo ha continuato la collaborazione con Nick Cave partecipando ai dischi ‘Kicking Against The Pricks’, ‘Tender Prey’ e ‘Murder Ballads’, e assieme a lui ha scritto la sceneggiatura del film ‘Ghosts of the Civil Dead’. Ha inoltre partecipato come musicista e compositore a dischi di Mick Harvey, La Crus, Afterhours, Nikki Sudden, Robert Forster, Micevice. Nel 2007 ha fondato assieme a Chris Brokaw e Chris Eckman il gruppo di rock blues etnico Dirtmusic con i quali ha pubblicato 3 album, registrati a Bamako, Mali.
Dal 2010 collabora con Antonio Gramentieri chitarrista e produttore discografico, leader della band Sacri Cuori che da anni calca palchi internazionali e che vanta numerose collaborazioni con artisti come Dan Stuart (Green on Red), Richard Buckner, Robyn Hitchcock, Woody Jackson, Marc Ribot, Howe Gelbe, Carla Lippis, e molti altri.
Assieme a Diego Sapignoli (Sacri Cuori), Hugo e Antonio, collaborano nel progetto Hugo Race Fatalists, producendo l’omonimo ‘Fatalists’ nel 2010, ‘Control’ nel 2012 per Interbang Records, e ’24 Hours to Nowhere’ nel 2016 per Glitterhouse.
Ad aprire la serata la ferrarese Sara Ardizzoni nel suo progetto Dagger Moth. Chitarrista trasversale (per scelta) e cantante (per caso) Dagger Moth è una specie di one-woman-band, con chitarra elettrica, voce ed elettronica, che miscela loop, noise e melodia in bilico fra caos e struttura. L’album omonimo esce nell’aprile del 2013 su Psicolabel e vede la collaborazione di Giorgio Canali, Joe Lally, Alfonso Santimone, Luca Bottigliero. Il nuovo album, registrato e mixato da Franco Naddei, si avvale anche dei prestigiosi contributi di Marc Ribot e Antonio Gramentieri.
Un’occasione per ritrovarsi e festeggiare assieme un anno e mezzo di grandi eventi organizzati da Zone K, per sostenere l’attività dell’associazione che non intende arrendersi e per godere di grande musica in una location d’eccezione nel pieno centro della città.
La serata avrà inizio alle ore 18 presso Il Molo di via Vignatagliata 1, con un aperitivo in compagnia degli artisti, per poi proseguire a partire dalle ore 21 con il live presso la sala Estense.

Biglietti di ingresso € 10,00 + diritti di prevendita (€ 10,00 in cassa la sera dell’evento – biglietteria aperta dalle ore 20,00). Prevendita attiva in tutti i punti vendita del circuito Ticketland2000 e on line su http://www.ticketland1000.com/ .

Per informazioni circoloarcizonek@gmail.com, info@rootsmusicclub.com

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Arci Ferrara


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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