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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Martedì 12 maggio – nell’ambito di Ascom Days il roadshow di Assofranchising alla Sala Congressi Ascom in via Baruffaldi 14/18 a Ferrara.

Giovedì 14 maggio – Comunicazione, Competitività, Innovazione e Web all’Holiday Village Florenz (viale Alpi Centrali,199) Lido degli Scacchi.

Proseguono le iniziative legate ad Ascom days, promossi ed organizzati da Ascom Confcommercio Ferrara, che hanno come filo conduttore l’Innovazione e l’Internazionalizzazione a servizio delle imprese del Terziario (commercio, servizi, turismo) e non solo.
Dunque fa tappa a Ferrara nella nuova Sala Congressi (a partire dalle ore 9,30 al primo piano di via Baruffaldi 14/18) il road show di Assofranchising, leader del settore e presente all’interno del sistema di Confcommercio dal 2013: “Un’ occasione – spiega il presidente provinciale di Ascom Ferrara Giulio Felloni – per fornire uno strumento innovativo e concreto per fare impresa sopratutto in riferimento al mondo giovanile e delle donne In un momento complesso l’esperienza del Franchising permette con un investimento ponderato di realizzare il proprio sogno imprenditoriale avendo alle spalle un’azienda già strutturata”.
L’appuntamento dal titolo : “Come il franchising può essere alla portata di tutti”, vedrà la presenza di Italo Bussoli, direttore generale e vicepresidente nazionale di Assofranchising, e prevede sia un parte teorica che un parte di contatto mirato e diretto (one to one) tra sei brands di importanza nazionale e possibili partners locali con particolare riferimento al mondo dell’occupazione giovanile. La conclusione è fissata intorno alle ore 13,30.

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Giovedì 14 maggio 2015 – Holiday Village Florenz (Lido degli Scacchi) a partire dalle ore 10,00
Ascom Days prosegue il suo lavoro sul tema della’innovazione con il seminario “Comunicazione, competitività, innovazione e web” che avrà come particolare focus il turismo ed i servizi connessi. Dopo i saluti istituzionali del presidente di Ascom Comacchio Gianfranco Vitali e del primo cittadino dei Trepponti Marco Fabbri il seminario entra nel vivo con la ricerca di customer satisfaction sui frequentatori di Comacchio eseguita da Iscom Group, a cura di Marco Leoni, amministratore delegato della società di ricerca del sistema Confcommercio.

“Oggi il turismo viaggia su web – anticipa Vitali – e sempre i turisti prenotano on line, magari attrarverso anche l’uso di smart phone. Sempre più il turista consulta i siti di recensione.Devono essere assolutamente incrementate le strutture ricettive della nostra costa con le quali sia possibile questo tipo di operazione. Dobbiamo lavorare in questa direzione. E’ ovvio che il tema della qualità del comparto ricettivo diventa un punto fondamentale come testimoniato da qualificate ricerche. Anche il tessuto regionale deve far un salto in avanti da questo punto di vista e nello specifico di Comacchio è essenziale riqualificare il parco delle seconde case”.
Dall’Analisi dei bisogni alla necessità di Innovare, ma come ? Domande alle quali intende fornire una risposta le esperienze e le testimononianze di Marco Mescolini (Empresa Creativa, agenzia di comunicazione e marketing), Davide Urban e Simona Salustro rispettivamente direttore generale di Ascom Ferrara e presidente provinciale dei Giovani Imprenditori di Confcommercio.
Ed anche sulla costa si rilancia la partnership pubblicitaria con il gruppo Monrif: alle 11,30 sarà il momento di “Top Coupon on the beach”, l’iniziativa di promozione e pubblicità che vedrà la luce nei mesi estivi sulla nostra costa messa in campo da Ascom Ferrara in sinergia con la SpeeD – rappresentata da Luca de Dominicis e Moreno Giacometti – ed il QN-Il Resto del Carlino.

Ed infine il 16 maggio a conclusione degli Ascom Days, Ascom Confcommercio sosterrà il 1° Festival dei Madonnari lungo via San Romano a Ferrara, promosso da 37 attività commerciali della via (dalle ore 10 alle 19)

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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