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23 Settembre 2017

I servizi di Hera a portata di app

Tempo di lettura: 2 minuti


Da Ufficio stampa

Gratuita e facile da usare, la nuova app della multiutility è già disponibile e aiuta il cliente a gestire servizi, forniture e altri aspetti della sua relazione con Hera. Prosegue così l’impegno dell’azienda per un servizio più attento al cliente, immediato e innovativo.

Si chiama “My Hera” e da qualche giorno è possibile scaricarla sul proprio smartphone, ottimizzata per i sistemi operativi iOS e Android. È la nuova app per i clienti del Gruppo Hera, uno strumento gratuito che si aggiunge alle altre iniziative già intraprese dall’azienda per essere sempre più vicina ai clienti e alle loro nuove esigenze. La definizione del design e delle funzionalità ha visto infatti il coinvolgimento di un gruppo di clienti che ha contribuito al risultato finale.

My Hera è semplice e facile da usare. Subito dopo la registrazione, già dalla Home Page si accede a tutti i servizi, con la possibilità di organizzare i contenuti come più si preferisce, dando evidenza a quelli più utilizzati.

Quali sono le funzioni? Per quanto riguarda la gestione delle bollette, oltre al pagamento on line, la nuova app consente di averle sempre tutte con sé per consultarle.

Sarà possibile effettuare l’autolettura in qualsiasi momento, in modalità semplice e veloce.

Un servizio ulteriore, inoltre, consente di tenere sotto controllo i consumi domestici, mostrando l’andamento degli stessi e analizzandoli nel dettaglio.

In aggiunta, My Hera consente al cliente di geolocalizzare gli sportelli (verificando la presenza di quelli più vicini), le stazioni ecologiche e i propri punti di fornitura, e permette altresì di consultare gli orari degli sportelli e delle stazioni ecologiche, compreso l’elenco dei rifiuti conferibili.

La app rappresenta anche un ulteriore canale di contatto con il personale di Hera. Grazie a essa, ad esempio, è possibile inviare segnalazioni o farsi contattare per ricevere l’assistenza necessaria, attivare il servizio per il ritiro di rifiuti ingombranti o avvisare il pronto intervento in caso di rotture della rete idrica. È inclusa un’area dedicata alle offerte commerciali e alle iniziative dell’azienda che consente di rimanere sempre informati sulle novità.

Oltre a dialogare con gli altri strumenti che il Gruppo mette a disposizione, come il Rifiutologo, My Hera si propone di semplificare il rapporto del cliente con il mondo Hera, confermando l’impegno dell’azienda nei confronti della qualità del servizio erogato.

“Siamo consapevoli del fatto che la qualità del servizio erogato passa oggi dalla sua capacità di rendersi leggero, immediato, fruibile ovunque e comunque – dichiara Cristian Fabbri, Amministratore Delegato di Hera Comm – My Hera intende andare in questa direzione e si aggiunge così alle altre iniziative che stiamo portando avanti per migliorare la relazione con i clienti, intervenendo sui tempi, le tecnologie, i canali di contatto e il linguaggio che ne sono elementi portanti.”

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HERA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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