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da: ALICe Ferrara Onlus

Fa tappa a Ferrara la campagna di informazione e prevenzione promossa da A.L.I.Ce Emilia Romagna, volta a sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione dell’ictus cerebrale. Il 29 maggio 2016 in Piazza Savonarola, medici specializzati neurologi e cardiologi dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Anna di Ferrara e volontari dell’Associazione, distribuiranno materiale informativo sui principali fattori di rischio, come ad esempio la Fibrillazione Atriale, ed eseguiranno screening gratuiti alla popolazione.

Ferrara, 26 maggio 2016 – Ferrara aderisce alla campagna di prevenzione “Ascolta il tuo cuore per salvare il tuo cervello” promossa dalla Sezione cittadina di A.L.I.Ce Emilia Romagna – Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale, con attività rivolte alla popolazione per sensibilizzare i cittadini relativamente ai fattori di rischio dell’ictus cerebrale, tra cui la Fibrillazione Atriale, una frequente anomalia del ritmo cardiaco che è causa del 15-20% di tutti gli ictus trombo-embolici, con una prevalenza sulla popolazione italiana fra l’1% e il 2%. Questo significa che in Emilia Romagna i soggetti affetti da Fibrillazione Atriale sono circa 60.000 con un’incidenza di circa 13.000 nuovi casi all’anno.

Da qui l’iniziativa di A.L.I.Ce Ferrara di promuovere un’attività di sensibilizzazione, anche per dimostrare come sia semplice prendere consapevolezza dei fattori di rischio responsabile dell’ictus, in primo luogo la Fibrillazione Atriale.

Domenica 29 maggio, in Piazza Savonarola dalle ore 9,00 alle ore 13,00 medici specializzati Cardiologi e Neurologi dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Anna di Ferrara, oltre a volontari dell’Associazione, sono a disposizione dei cittadini per effettuare uno screening gratuito alla popolazione su alcuni parametri, come la misurazione della Pressione Arteriosa e la rilevazione di un’eventuale anomalia del ritmo cardiaco, come ad esempio la Fibrillazione Atriale. Verrà, inoltre, distribuito materiale informativo per approfondimenti e fornire spiegazioni ad hoc.

“Si tratta di un’alleanza fra la componente ‘laica’ e ‘clinica’, sia della cardiologia che della neurologia con le associazioni di volontariato – dichiara il Dottor Claudio Mari, Presidente di Alice Ferrara – E’ un’alleanza tra la componente associazionistica e clinica per contribuire a iniziative di sensibilizzazione nei confronti della popolazione sui fattori di rischio dell’ictus.”

“L’informazione è una delle prime attività per fare prevenzione, soprattutto parlando dell’ictus – continua Mari – E’ importante sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema, perciò, assumono grande importanza iniziative di divulgazione come questa. Si tratta di progetti meritevoli perché fonte di informazione nei confronti del problema, sia per i pazienti, che per tenere viva l’attenzione anche nella classe medica”.

“I fattori di rischio principali dell’ictus sono l’ipertensione arteriosa e la Fibrillazione Atriale – aggiunge Mari – un’anomalia cardiaca di per sé benigna, ma che può generare gravi complicanze come la formazione di trombi che si mobilizzano e vanno a localizzarsi nel cervello attraverso il torrente circolatorio, entrambe assai facili da rilevare. Per quest’ultima, poi, basterebbe ogni tanto tastarsi autonomamente il polso, per rilevare un eventuale battito anomalo del cuore. In tal caso, sarà, poi, fondamentale recarsi dal proprio medico curante, che valuterà se fare approfondimenti diagnostici, ed eventualmente avviare il paziente verso un programma terapeutico. L’elemento fondamentale è ascoltare i segnali che vengono dal nostro corpo e prestare attenzione ad eventuali sintomi anomali”.

Per esercitare misure preventive dell’ictus adeguate, in presenza di Fibrillazione Atriale, viene raccomandato un regime terapeutico attraverso una terapia anticoagulante. In Italia, tuttavia, si registra un sottotrattamento dei pazienti dovuto principalmente ai limiti della profilassi farmacologica utilizzata da oltre 50 anni (antagonisti della vitamina K), che presenta alcune difficoltà di gestione come la necessità di frequenti controlli ematici per l’aggiustamento del dosaggio presso i centri TAO (Terapia Anticoagulante Orale), interazioni con alimenti ed altri farmaci, data l’alta variabilità di risposta inter-individuale.

Un’alternativa efficace e sicura per la prevenzione dell’ictus è arrivata da qualche anno grazie ai Nuovi Anticoagulanti Orali più maneggevoli e sicuri, in grado di venire incontro alle esigenze di medici e pazienti. Questa nuova categoria farmacologica non richiede controlli ematici costanti, ha scarsissime probabilità di interazioni con alimenti e altri farmaci, è somministrata a dosaggio fisso e presenta un ridotto rischio di emorragie cerebrali rispetto alla terapia tradizionale.

La terapia anticoagulante per la profilassi della Fibrillazione Atriale, è molto efficace e può abbattere il rischio di ictus di oltre i due terzi. Ora, poi, che sono entrati nella pratica clinica i Nuovi Anticoagulanti Orali tutto ciò diventa di più facile gestione.

“Nel corso degli ultimi anni abbiamo verificato l’efficacia di questa iniziativa di sensibilizzazione e abbiamo notato l’interesse della popolazione al problema – conclude Mari – E’ infatti molto opportuno e utile che le persone siano consapevoli del fatto che l’ictus non solo deve essere curato al meglio (e di questo ci occupiamo noi clinici), ma deve essere soprattutto prevenuto attraverso una serie di iniziative preposte a rilevare i fattori di rischio individuali”.

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