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da: organizzatori

Arrivare fino a Venezia, muovendosi esclusivamente lungo i percorsi d’acqua. Dare vita ad una linea urbana fluviale per girare la città di Ferrara. Creare un percorso di racconti e di navigazioni, per valorizzare il patrimonio storico e memoriale legato al fiume che passa per Ferrara. Tutto questo è ‘Idropolitana: percorrere il fiume’, la nuova iniziativa del programma 2016 di ‘Smart Dock’, il progetto coordinato dall’associazione Basso Profilo di Ferrara per avviare con i cittadini, le associazioni e l’amministrazione comunale un percorso di sensibilizzazione alla riorganizzazione dello spazio pubblico del fronte fluviale, per trasformarlo in luogo d’incontro e di socializzazione per tutte le età.

Questo progetto, che da mesi si sta sviluppando nel territorio estense, sabato 2 luglio arriverà fino a Venezia. Avvalendosi dell’esperienza di Georg Sobbe, capitano del battello Nena 179 e presidente dell’associazione Fiumana, e di Antonio Antonioni, fondatore e direttore sportivo dei Barcar’ ad Puatel (la sezione di voga veneta del Canoa Club Ferrara), ‘Smart Dock’ offre per una settimana la possibilità di scoprire il paesaggio urbano, muovendosi esclusivamente lungo il fiume. Un’occasione unica che si concluderà proprio a Venezia quando l’esperimento di idropolitana si trasformerà in una crociera fluviale e lagunare.

Se domenica 26 giugno, dalle 9.30 alle 12, lo storico Antonio Antonioni racconterà il lungofiume cittadino a bordo della Nena, sotto la guida esperta di Georg Sobbe, e da lunedì 27 giugno fino a venerdì 1 luglio sarà possibile muoversi tutti i giorni dalla darsena all’antica piarda di San Giorgio, l’esperienza con l’idropolitana si conclude sabato 2 luglio con una crociera fluviale e lagunare, a bordo del battello Nena, che parte dalla darsena di Ferrara ed arriva fino a piazza San Marco a Venezia. La partenza è prevista per le 9 in via Darsena 57, con arrivo a Venezia per le 18.30. Il costo della crociera è di 50 euro per adulti e 25 euro per bambini (dai 3 ai 10 anni), è gratuito per passeggeri fino a 3 anni.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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