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da: Ufficio Stampa Rimini Jazz

Una città a tutto dixieland: Rimini infatti è la sede non solo di uno dei più noti festival europei dedicati al jazz tradizionale ma anche di una formazione dall’ormai lunghissima storia. E sabato 6 settembre sarà proprio l’incredibilmente longeva Rimini Dixieland Jazz Band a salire sul palco della quattordicesima edizione del festival Rimini Jazz (al Teatro Novelli di Rimini, con inizio alle ore 21; biglietto euro 10). Assieme a Rino Amore, leader nonché clarinettista del gruppo, suoneranno Stefano Serafini (tromba), Peter Stacchini (trombone), Luciano Corcelli (chitarra, banjo), Gianluca Del Prete (pianoforte), Jimmy Innocenti (contrabbasso) e Massimo Ferri (batteria).
Rimini Jazz è organizzato dall’Associazione Culturale Riminese “Amici del Jazz” in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e la Camera di Commercio di Rimini, con il patrocinio del Comune di Rimini, oltre che con il sostegno di diversi sponsor privati.

La Rimini Dixieland Jazz Band è una formazione di rara longevità. Formatasi nel 1976, veleggia verso il quarantennale di attività senza mai essere venuta meno al suo spirito originario: dedicarsi allo stile e al sound tipici del jazz tradizionale, il cosiddetto dixieland, fondamento di ogni successiva espressione jazzistica. La RDJB nei suoi programmi musicali ripercorre quindi la storia del jazz, delle origini nell’atmosfera magica di New Orleans e in quella eccitante di Chicago dei roaring Twenties fino alla Swing Era del decennio successivo. Sotto l’incitamento del suo leader, il clarinettista Rino Amore, la RDJB ha conservato il suo format di settetto pur avendo subito alcuni rinnovamenti nell’organico.
Nel corso della sua lunga storia la RDJB ha accumulato un esteso curriculum di esibizioni, tra jazz club, festival e manifestazioni jazzistiche, fiere, eventi privati.

Nel corso della serata verrà inoltre conferito a Vittorio Corcelli il Premio Cerni Eugenia Vitale, istituito dell’Associazione Culturale Riminese “Amici del Jazz” in memoria di Eugenia, socia fondatrice e sostenitrice dell’Associazione. Il premio sarà consegnato dalla figlia Vittoria Vitale, che lo sponsorizza, dal presidente dell’Associazione Roberto Fabbrini e dal suo direttore artistico Rino Amore.
Oltre sessant’anni di carriera, microfono in mano: nato a Fano nel 1928 Vittorio Corcelli giunge a Rimini nel 1941. Durante la guerra si dedica al teatro con la Filodrammatica diretta da Pierino Rosa. Durante lo sfollamento per i bombardamenti esordisce come cantante: un percorso che proseguirà verso grandi mete. Nel primo dopoguerra canta col gruppo Betti Melody and Swing. Nel 1947 passa alla Casina del Bosco, dove canta con Bruno Martino. Poi alla Villa dei Pini di Viserba, uno dei locali più eleganti della Riviera. Collabora poi con Gorni Kramer, Lelio Luttazzi, Oscar Valdambrini e si avventura come artista sulle navi da crociera. Nel 1966 torna in Romagna: ora, oltre che cantante, è anche direttore dei più noti dancing (come il Paradiso di Rimini e il Sirenella di Riccione). Raccoglie quindi ulteriore notorietà con le sue trasmissioni su Radio Riviera (1977) e VGA Telerimini.
Vittorio è anche attore di teatro, televisione e di cinema. Ha recitato in film come Rimini Rimini, Il mestiere delle armi di Ermanno Olmi, Facce affittasi, Il bambino sull’acqua.
Dal 1991 canta con la Rimini Dixieland Jazz Band di Rino Amore e dal 2000 organizza il festival Rimini Jazz. Solo recentemente, con l’avanzare dell’età, si è preso una pausa da questi impegni.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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