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Da Ripartizione Marketing e Comunicazione Unife

Il contrasto alle mafie: un impegno per le istituzioni pubbliche

Dibattito a Giurisprudenza, ospite Rosy Bindi

Giovedì 10 maggio 2018 alle ore 11 nella Sala Consiliare del Dipartimento di Giurisprudenza, C.so Ercole I D’Este, 44, si terrà, in occasione della firma del Protocollo di collaborazione tra Avviso Pubblico e il Dipartimento di Giurisprudenza, un dibattito organizzato dal Laboratorio MaCrO sul tema Il contrasto alle mafie: un impegno per le istituzioni pubbliche.

Partecipano Marco Magri (Coordinatore Consiglio del Corso di Studi Magistrale in Giurisprudenza), Roberto Montà (Presidente di Avviso Pubblico), Gian Guido Nobili (Responsabile Area Sicurezza Urbana e Legalità-Regione – Emilia Romagna), Chiara Sapigni (Assessore Sanità, Servizi alla Persona, Politiche Familiari – Comune di Ferrara).

Ospite d’onore l’on. Rosy Bindi, già Presidente della Commissione parlamentare antimafia. La partecipazione è aperta a tutti gli interessati.

Il Laboratorio interdisciplinare di studi sulla mafia e le altre forme di criminalità organizzata (MaCrO) è un centro di didattica e ricerca istituito presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara. In attuazione della convenzione in essere fra l’Ateneo di Ferrara e Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie, il Laboratorio organizza un percorso didattico integrato, incontri di approfondimento e attività di ricerca, proponendosi come luogo di incontro, dialogo e coordinamento fra differenti saperi ed esperienze sul tema del contrasto alle mafie e al crimine organizzato più in generale. La stipula del Protocollo di collaborazione con Avviso pubblico formalizza un rapporto da lungo tempo consolidato e costituisce un ulteriore significativo passaggio nella direzione del raccordo fra le attività del Laboratorio, le Istituzioni pubbliche impegnate nel contrasto alle mafie e la società civile che da sempre ne costituisce un tratto distintivo

Premio di Studio in memoria di Luca Lupato

Giovedì 10 maggio alle ore 11, nell’Auditorium del Rettorato, Complesso di Santa Lucia, via Ariosto, 35, si terrà la cerimonia di consegna del Premio di Studio in memoria di Luca Lupato, giovane e brillante studente di Architettura dell’Università di Ferrara prematuramente scomparso nel 2015.

Il premio è destinato ad un progetto, studio o tesi di laurea discussa ed elaborata presso il Dipartimento di Architettura di Unife, sull’eliminazione delle barriere architettoniche, e in particolar modo quelle per ipovedenti.

Questo il programma:

Saluto e Presentazione del premio: Giovanni Zannoni, Dipartimento Architettura di Unife, componente della Commissione

Ricordo di Luca Lupato: Franca Morotti Lupato, mamma di Luca

Politiche Unife per le pari opportunità e disabilità: Maria Chiara Campana, Ufficio Coordinamento politiche pari opportunità e disabilità di Unife

Illustrazione della tesi vincitrice da parte del premiato: Alberto Magni

Modera Andrea Maggi

Ragazzo solare, studente brillante, molto sportivo, aperto al sociale: donatore di sangue e capo scout. Nell’aprile del 2011 contrae una meningoencefalite di tipo tubercolare, che lo lascia cieco, sordo, emiplegico e con problemi di linguaggio. Con tenacia, presso il “S.GIORGIO” di Ferrara, effettua la riabilitazione fisica fino al Natale del 2011 con ottimi risultati; ma rimane ipovedente grave. Intraprende la riabilitazione visiva presso il “Centro di ipovisione” di Padova, seguito e supportato emotivamente dal Dott. Sato Giovanni, che gli prescrive tutti gli ausili idonei alla sua situazione e dalla Sig. Rizzo Roberta, che ne cura la riabilitazione visiva. Riprende gli studi di architettura, grazie all’aiuto dell’Ufficio Diritto allo Studio e Servizi disabilità studenti di Ferrara e alla disponibilità dei Professori della facoltà di Architettura. Nel 2014 viene colpito da meningite recidivante, ma prosegue negli studi: sostiene l’ultimo esame nel luglio 2015. Il 26 agosto 2015 viene ricoverato al S.Anna di Cona (FE), si spegne il 5 ottobre 2015 per linfoma cerebrale.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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