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da: organizzatori

Musica colta e gastronomia d’autore in una prestigiosa cornice di bellezza e ospitalità di alto livello: il prossimo 2 dicembre l’unico 5 stelle Lusso dell’Emila-Romagna ospita l’appuntamento, promosso dal Corriere di Bologna, “Cena di Note” la rassegna che da sette anni unisce il meglio della musica classica all’alta cucina

“Duo di Duetti” il titolo della serata che vedrà l’esibizione dei violinisti Caterina Demetz e Daniele Ruzza, primi violini dell’Orchestra Toscanini di Parma, in un repertorio che da Mozart a Verdi omaggia l’Emilia Romagna. A seguire la cena con il menu a tema ideato da Claudio Sordi, executive chef del Ristorante I Carracci.
”La musica è il mediatore tra lo spirituale e la vita sensuale”. La frase di Beethoven condensa in maniera eccellente lo spirito della serata “Duo di Duetti”, ospitata il prossimo 2 dicembre al Grand Hotel Majestic “già Baglioni” di Bologna (aperitivo ore 19.30, concerto ore 20-21, cena ore 21-22.30).
Una serata, promossa dal Corriere di Bologna, che celebrerà un matrimonio di eccellenze: da un lato i brani di musica classica –da Haydn a Prokofiev, da Mozart a Verdi- interpretati dallo straordinario duo formato da Caterina Demetz e Daniele Ruzza, primi violini dell’Orchestra Toscanini di Parma; dall’altro la cucina d’autore proposta da Claudio Sordi, executive chef del Ristorante I Carracci, con un menu creato ad hoc ed ispirato al tema del concerto.
L’appuntamento rientra nel cartellone di “Cena di Note”, la rassegna musical-enogastronomica che da sette anni unisce musica colta ed alta cucina, sotto la direzione artistica di Alessandro Tortato, Direttore dell’Orchestra Accademia di San Giorgio di Venezia ed appassionato gourmet.
Si inizia alle ore 19.30 con l’aperitivo di benvenuto con i vini della Fattoria Zerbina. A seguire, dalle ore 20, prenderà il via il concerto. Un repertorio, quello proposto dal duo di violini Demetz-Ruzza, che omaggia l’Emilia Romagna: fanno infatti la parte del leone trascrizioni di Mozart, che, come noto, a Bologna ricevette le lezioni da Padre Martini, e di Verdi, il cui legame, anche gastronomico, con l’Emilia, è universalmente noto. Ampio spazio dunque all’ispirazione per Claudio Sordi, con un menu in cui trionfano gli straordinari sapori della terra d’Emilia: ouverture di Culatello di Zibello e budino di Parmigiano Reggiano vacche brune, accompagnati dal pregiatissimo Aceto del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, e a seguire omaggio alla tradizione con le Lasagne verdi, il Maialino da latte al forno accompagnato da piccola patata Bologna e friggione e la Zuppa inglese rivisitata dallo chef. La cena sarà accompagnata dai vini della Fattoria Zerbina, premiati da prestigiosi riconoscimenti nazionali ed internazionali.
grandhotelmajestic.duetorrihotels.com

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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