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da: ufficio stampa Ella Studio di Carla Soffritti e C.

È stato appena nominato dal consorzio che unisce gli operatori turistici della Provincia ferrarese. Tra gli obiettivi: tessere nuove relazioni tra i territori, puntando sulla sinergia tra il mare e la città d’arte attraverso la bicicletta.
Il consorzio Visit Ferrara, che unisce circa 90 operatori turistici di tutta la Provincia, guarda alla crescita turistica del suo ricco territorio e dopo aver rinnovato il direttivo, scegliendo Matteo Ludergnani come nuovo Presidente, ha ora ampliato il proprio organico con l’assunzione di un Direttore. Si tratta di Donato Concato, originario di Padova, con una grande esperienza nel settore turistico. Concato ha sulle spalle un master sull’economia del turismo all’Università Bocconi di Milano, lavora da anni nel mondo della gestione turistica, è stato direttore Apt di Chioggia e di Venezia, dirigente della Provincia di Venezia dove si è occupato in particolare dello sviluppo turistico del “prodotto mare” e dell’avvio di consorzi in questo ambito. Adesso porta tutta la sua voglia di fare e le sue competenze nell’area ferrarese, nella consapevolezza che ci sia spazio e potenziale per lo sviluppo turistico del territorio su cui opera dal 2013 il consorzio Visit Ferrara. Un territorio da considerare sempre più unito, con l’obiettivo di farne una meta ancora più ambita dai turisti italiani e stranieri. «Credo ci sia tutto il potenziale per la crescita turistica – precisa Donato Concato – a partire dai due poli principali: il mare, con il suo contesto naturalistico e dunque la valenza ambientale, il Parco del Delta del Po, Comacchio e la sua valenza artistica, il turismo sportivo e del benessere e la città d’arte dove puntare su eventi, attività culturali e sul turismo congressuale, essendo Ferrara una città universitaria importante. Fondamentale sarà creare interazione tra tutto il territorio provinciale con pacchetti specifici e facendo perno sull’utilizzo della bicicletta, costruendo così itinerari che possono coinvolgere anche i centri più piccoli, i quali hanno un importante patrimonio artistico, storico ed archeologico. Abbiamo un territorio davvero ricco per molti aspetti, anche dal punto di vista enogastronomico. Molta importanza sarà data alla collaborazione, già solida, con la Regione Emilia Romagna, particolarmente sensibile al tema dello sviluppo turistico». L’intento manifestato dal nuovo direttore è quello di guardare anche alle potenzialità esterne alla Provincia di Ferrara, costruendo relazioni tra le città d’arte di Ferrara, Modena e Reggio Emilia e con Mantova. Per quanto riguarda la costa, l’idea è di creare sinergie con il Veneto, in particolare con la zona di confine. D’altronde il Parco del Delta del Po abbraccia entrambe le regioni e il turista legge il territorio a prescindere dai confini geografici.
Tra le sfide lanciate dal consorzio Visit Ferrara c’è infatti quella di puntare sempre più ai mercati internazionali, attraverso un progetto unitario con le Province costiere. E poi, come sottolineato dal Presidente Matteo Ludergnani, sviluppare progetti incentrati sul turismo sostenibile. «L’ingresso in Visit Ferrara del dott. Concato – dice Matteo Ludergnani – rappresenta, per il nostro Consorzio una grande opportunità di crescita per le competenze commerciali ed organizzative che il nuovo Direttore porterà al nostro interno in qualità di Destination Manager. E’ stata una scelta condivisa sia dal precedente che dall’attuale Consiglio Direttivo appena nominato e necessaria per presentarsi sui mercati in modo sempre più professionale e fornire ai nostri soci risposte adeguate alle diverse esigenze che si vengono a proporre». Importante sarà anche lo sviluppo delle strategie sul web. «Il consorzio è già dotato di un sistema di booking online – aggiunge Concato – e il web manterrà la più grande attenzione, perché il prodotto turistico
oggi viene molto commercializzato nella rete. In questo ambito è in via di definizione una collaborazione con la rete Emilia Romagna Welcome, per la creazione di un portale regionale di promozione turistica. In questo, Visit Ferrara avrà un ruolo importante per la messa in rete».

Per informazioni:
Consorzio Visit Ferrara
Via Borgo dei Leoni 11, Ferrara (FE)
Tel. 0532 783944, 340 7423984
E – mail: assistenza@visitferrara.eu
Sito web: www.visitferrara.eu

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CONSORZIO VISIT FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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