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da: Andrea Castagnoli, Consigliere Comunale MoVimento 5 Stelle Codigoro

abbiamo ricevuto risposta dall’Istituto Superiore di Sanità dopo la nostra richiesta di un “parere tecnico scientifico, di carattere generale, in merito a quale valore di ufc/l (unità formanti colonia per litro) di legionella è da considerarsi accettabile, ovvero non pericoloso per l’incolumità delle persone, in presenza di pazienti affetti da deficit del sistema immunitario, in particolar modo pazienti oncologici immunodepressi”. La Dott.ssa Salmaso, Direttore del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute e il Dott. Rezza, Direttore del Dipartimento Malattie Infettive, Parassitarie e Immunomediate ci hanno risposto citando le “Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi” (documento redatto dal Ministero della Salute nel 2012), in cui si legge che: “l’obiettivo da perseguire è la minimizzazione del rischio di colonizzazione o il suo contenimento piuttosto che l’eliminazione completa di Legionella dagli impianti, condizione, quest’ultima, spesso neppure raggiungibile. Ciò non vale per i reparti che ospitano pazienti profondamente immunocompromessi: in questo caso, l’interazione tra la presenza di Legionella nell’acqua e l’incapacità del sistema immunitario di rispondere ad una eventuale esposizione rende necessari interventi atti a garantire l’assenza di Legionella”. Crediamo si possa quindi tradurre così, “in parole povere”, l’Istituto Superiore di Sanità ci informa che ove vi siano pazienti immunocompromessi la legionella deve essere assente. Chiediamo quindi all’Ausl di aggiornare l’opinione pubblica in merito alla situazione dell’Hospice di Codigoro, dato che, alle nostre due interrogazioni (28 novembre 2013 e 26 febbraio 2014), ci era stato risposto che anche dopo mesi di flussaggi, restavano punti in cui il valore superava le 10.000 ufc/l. Inoltre, sia la relazione del Dott. Guerra sia le dichiarazioni del Dott. Marabini dello scorso novembre (in cui si affermava che era impossibile arrivare alla non presenza) trovano una netta smentita nella risposta dell’Istituto Superiore di Sanità, che, come dice la parola, ha un grado di scientificità di certo superiore e che, come dimostrato, non esiteremo a contattare nuovamente in caso di necessità. Ribadiamo, oggi come un anno fa, che il nostro intento è orientato a fare chiarezza sulle condizioni della struttura, essendo ben consci del fatto che tutto il personale (medici, infermieri ed Oss) che opera al suo interno, svolga al meglio il proprio compito, estremamente delicato, nell’essere vicino ai pazienti nel momento più difficile della loro vita e che, ovviamente, non spetta a loro effettuare i controlli sulla presenza di legionella nell’impianto idrico. Quindi, sia per i pazienti ed i loro famigliari sia per gli stessi operatori dell’Hospice di Codigoro chiediamo una relazione definitiva sullo stato della legionellosi rilevato nella struttura a suo tempo.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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