Skip to main content

da MOSCA – Ci sono tante donne interessanti nel mondo, ci sono tante creative, anime fantasiose, ricche, curiose, capaci di contribuire alla vivacità culturale di città e nazioni. Ci sono musiciste di talento, bravissime artiste, belle modelle, competenti direttrici di musei, abili registe, ottime sceneggiatrici, fantasiose costumiste, decise produttrici televisive e cinematografiche.
Ce ne sono tante, tutte da scoprire. Le donne russe non fanno eccezione, negli ultimi anni hanno occupato sempre di più la scena culturale di un paese che alle donne lascia molto spazio. Abbiamo percorso la storia e la strada di alcune di esse (dieci), donne che stanno dando forma a un nuovo futuro creativo della Russia, con forza, energia e grande determinazione.

10-donne-russia
Olga Sviblova

Prima tra tutte incontriamo Olga Sviblova, definita la gran dama del mondo delle gallerie moscovite (o la zarina della cultura russa), direttrice del Multimedia Art Museum Moscow. Riconosciuta da Vogue come nuova icona russa dello stile e guru della fotografia, Olga è cresciuta a Mosca al tempo di Breznev. Dopo un dottorato in Psicologia dell’Arte, dal 1987 al 1995, è stata autrice e regista di documentari, fra cui i premiati “Krivoarbatski Pereulok, 12”, sull’architetto russo Konstantin Stepanovič Mel’nikov, “The Black Square” sull’arte dell’Avanguardia russa (1953-1988). Dal 1996 al 2009 ha curato oltre 500 mostre di artisti russi in Russia e all’estero. Dal 1997 al 2008, è stata direttrice artistica di vari festival di fotografia. Nel 2007 e nel 2009 è stata responsabile del Padiglione russo all’Esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia. Una donna che non si ferma mai.

10-donne-russia
Marina Loshak

Per restare nel mondo dei grandi musei, Marina Loshak, nel mese di giugno 2013, è stata nominata direttrice di uno dei maggiori musei russi, il Museo statale Pushkin delle Belle arti, al posto della già nota e tenace Irina Antonova. Marina, che è anche membro del comitato di esperti del famoso premio Kandinsky, ha guadagnato grandi consensi per l’organizzazione dello spazio espositivo del prestigioso Maneggio, al centro di Mosca. Decisa.

10-donne-russia
Alina Saprykina

Alina Saprykina è la direttrice del Museo di Mosca, un progetto che, dal 2008, ha riunito sei dei maggiori musei della capitale, con una grande varietà di mostre storiche. Arrivata in questa importante posizione grazie alla campagna del Ministero della cultura volta a portare nuovi talenti innovativi nelle iniziative pubbliche, Alina si era distinta come fondatrice di Artplay, il centro di design della capitale, considerato un’autentica fucina di talenti. Creatrice di ‘art cluster’.

10-donne-russia
Varvara Melnikova

Varvara Melnikova dirige l’Istituto Strelka per i media, l’architettura e il design ed è membro del consiglio per lo sviluppo dello spazio pubblico della città di Mosca e del World economic forum in Russia. Nel 2013, ha partecipato al lancio del CB Strelka, una divisione dell’Istituto Strelka per la programmazione strategica dell’architettura e degli spazi urbani oltre che degli spazi culturali. Nel 2014, ha creato il team di curatori del padiglione russo dell’Istituto alla XIV Biennale d’architettura di Venezia, ricevendo anche un premio in tale sede. Creativa.

10-donne-russia
Daria Belova

La filmmaker Daria Belova, rappresenta, invece, il talento emergente del paese. Nata nel 1982 a San Pietroburgo, dove ha studiato lingue e letteratura e lavorato come giornalista, Daria, trasferitasi a Berlino per i suoi studi di cinema, ha ricevuto il premio rivelazione 2013 del Festival del cinema di Cannes, mentre era ancora studentessa. Ha, poi, ricevuto numerosi altri premi (fra i quali il riconoscimento come miglior cortometraggio al Düsseldorf Student film festival, all’Ankara film festival o al Magma film festival, tutti nel 2013). Astro nascente.

10-donne-russia
Alina Ibragimova

La violinista Alina Ibragimova, nata a Polevskoy da una famiglia di musicisti, è un talento fin dalla giovane età (ha iniziato a suonare il violino a 4 anni). A 5 anni ha iniziato a frequentare il Gnessin state musical college in Moscow e a 6 anni ha iniziato la sua carriera suonando in varie orchestre, fra le quali quella del Bolshoi. Trasferitasi a Londra con il padre direttore d’orchestra, ha iniziato i suoi studi alla Yehudi Menuhin School. Nel 1988, ha suonato con Nicola Benedetti alla cerimonia d’apertura del 50 anniversario della Dichiarazione dei diritti umani all’Unesco a Parigi; ha frequentato il Royal College of Music, vinto numerosi premi (come la London Symphony Orchestra Music scholarship, nel 2002, o il Royal Philharmonic Society Young Artist Award, nel 2010), suonato concerti con la London Symphony Orchestra, la Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, sempre con il suo Anselmo Bellosio del 1775. Stellare.

10-donne-russia
Nina Kraviz

Nina Kraviz è nata a Irkutsk, in Siberia ed è ormai una famosa dj e produttrice musicale affermata. Dopo gli studi da dentista in un’accademia militare, Nina ha lavorato come giornalista freelance fino a quando è stata notata dai produttori della Red Bull Music Academy, nel 2006. Recentemente ha prodotto nuovi dischi ed è impegnata in un tour mondiale. Poliedrica.

10-donne-russia
Natalia Osipova

Natalia Petrovna Osipova, nata nel 1986, è oggi la prima ballerina del Royal Ballet di Londra. Ha iniziato a ballare a 8 anni alla Mikhail Lavrovsky Ballet School e ha completato i suoi studi, fra il 1996 e il 2004, alla Moscow State Academy of Choreography. A 18 anni è diventata membro del corpo di ballo del Balletto del Bolshoi. Dopo di esso, è approdata al prestigioso American Ballet Theatre, come ospite della stagione del Metropolitan. Nel 2011, approda al Mikhailovsky Ballet, ma, ad Aprile 2013, arriva l’annuncio che Natalia è l’étoile del Royal Ballet, dove debutta, a Novembre, in Romeo e Giulietta. Eterea.

10-donne-russia
Natalia Sindeeva

Natalia Sindeeva è l’amministratore delegato della Rain TV, l’unico canale indipendente in Russia. Il canale si è guadagnato la reputazione di poter e saper scrivere su temi sensibili che altri media non hanno il coraggio di trattare. Dalle proteste di strada a Mosca nel 2011 e 2012 fino ai recenti avvenimenti dell’Ucraina, la Rain TV ha sempre mantenuto il suo impegno a garantire un giornalismo libero, preciso, dettagliato, impegnato e forte. Coraggiosa.

10-donne-russia
Natalia Vodianova

Natalia Mikhailovna Vodianova, classe 1982, soprannominata Supernova, è una splendida modella russa, nota anche per la sua filantropia. Nata in un distretto povero di Gorky (oggi Nizhny Novgorod), a 15 anni inizia la sua carriera, trasferendosi a Parigi, due anni dopo. Apparsa sulle riviste di moda più famose (Vanity Fair, American Vogue, British Vogue, Vogue Paris, Vogue Italia, Vogue China, Vogue Russia, Vogue Australia, Vogue Germany, Vogue Turkey, Marie Claire, Elle Magazine, Allure, Glamour magazine, Cosmopolitan, Harper’s Bazaar, L’Officiel, Grazia), nel 2009 è stata anche designata ambasciatrice dei giochi invernali di Sochi 2014. Ha fondato la Naked Heart Foundation, un’organizzazione filantropica a supporto dei bambini disabili, ispirata dalla tragedia di Beslan. Bella e caritatevole.

tag:

Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it