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Da Unife

Martedì 11 luglio alle ore 10.30 si terrà, alla presenza della Ministra Valeria Fedeli presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati a Roma, il convegno “Formare una medicina attenta alle differenze sessuali e al genere”.

Si tratta di una iniziativa che fa il punto della situazione sul percorso della medicina di genere in Italia la cui proposta di legge della deputata ferrarese Paola Boldrini, appartenente all’ Università di Ferrara, è ora emendamento approvato nel “DDL Lorenzin”.

Nell’occasione, verrà presentato anche il progetto pilota avviato dall’Ateneo ferrarese che prevede la strutturazione della medicina di genere all’interno del percorso di formazione del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia e l’istituzione di un Centro specifico. L’obiettivo è quello di far sì che con la ricerca e l’insegnamento si formino studenti/futuri medici con questo approccio metodologico.

Siamo molto orgogliosi – afferma la Prof.ssa Tiziana Bellini Presidente del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Ferrara – che il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia della nostra Università sia stato tra i primi all’interno della Conferenza Permanente dei Presidenti di Corso di Laurea di Medicina a realizzare concretamente l’inserimento dell’approccio sesso/genere sia negli obiettivi del corso di laurea che nei vari insegnamenti. La Medicina di Genere si pone come una medicina personalizzata che utilizza evidenze scientifiche e metodi che consentono la personalizzazione della cura e rappresenta pertanto una nuova ed innovativa modalità di approccio alla scienza in ambito biomedico, che mette al centro l’individuo nella sua complessità.
L’obiettivo è quello di far sì che con la ricerca e l’insegnamento si formino studenti/futuri medici che abbiano questo approccio metodologico. La sinergia tra la proposta di legge dell’on.Boldrini, ora emendamento approvato, con la formazione e la ricerca promosse dalla Conferenza e l’ inserimento di questo approccio nel percorso di formazione del corso di Medicina e Chirurgia ha creato le basi per un avanzamento qualitativo importante della formazione medica e della prevenzione.”
«E’ un momento di grande soddisfazione – sottolinea Paola Boldrini, deputata Pd, membro Commissione Affari Sociali e Sanità – non solo perché l’emendamento proposto al Ddl Lorenzin è di recente passato, a larga maggioranza, in Commissione Affari Sociali e Sanità, ma perché conferma la bontà di essersi mossi, in questi mesi, su più fronti, mettendo in campo tutti gli strumenti possibili. Accanto all’iter parlamentare, che io auspico si concluda a breve con l’approvazione delle Camere, di grande rilievo è l’accordo nazionale raggiunto lo scorso dicembre nell’ambito della Conferenza dei Presidenti di corso di laurea di Medicina. Un passo fondamentale, che consente di dare un contenuto all’articolo dedicato alla ‘formazione’ sulla medicina di genere previsto nella mia proposta di legge. Così da assicurare da un lato l’aggiornamento dei professionisti, e da garantire dall’altro, con gli insegnamenti orientati al genere al via dal prossimo anno accademico, di agire subito, fin dalle basi, sui futuri medici».

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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