Skip to main content

Da Giorgio Fabbri

Ci ha lasciato, alla bella età di 101 anni, l’Avv. Giorgio Anselmi, splendida persona e galantuomo d’altri tempi.
Militare di carriera, aveva combattuto in Grecia e quindi a Monte Lungo, nella guerra di Liberazione, meritando due medaglie di bronzo al valor militare.Compagno di classe di Giorgio Bassani (è lui il Selmi di “Dietro la porta”), era uomo di vasta cultura e aveva anche collaborato alla “Rivista Militare”.
Non amava i luoghi comuni e aveva il coraggio di andare controcorrente.
Monarchico convinto – nella sua casa faceva bella mostra una foto con dedica di Umberto II – dopo il referendum istituzionale del 1946 preferì lasciare l’Esercito per mantenere il giuramento di fedeltà al Re (“Nella vita – diceva – si giura una volta sola”).
La stessa cosa fece il Comandante Zanardi, che si dimise da ufficiale di Marina, come ha scritto in un suo libro di memorie.
In una Ferrara dominata dalle sinistre (anni Cinquanta) volle dare una voce agli oltre 47.000 ferraresi che – fra città e provincia – avevano scelto la Monarchia il 2 giugno 1946 ed ebbe il coraggio, assieme al compianto Prof. Arrigo Rossini, all’Ing. Eligio Mari (a cui Ferrara ha dedicato una via), a Sigfrido Cirelli, al Maresciallo Sgrò, al Maggiore Bisogni,al maestro Cappellari e a un giovane Cesare Chendi, di fondare il Partito Nazionale Monarchico che alle elezioni del 1953 aveva ottenuto un buon successo su scala nazionale, conquistando poi numerose città (fra cui Napoli, che vide il trionfo di Achille Lauro) alle amministrative del 1956.
A Ferrara il P.N.M. (con il simbolo “Stella e Corona”) non ottenne molti voti – ricordo che aveva la sede sopra il bar che si trova all’ingresso del Teatro Nuovo – ma conquistò un’ottima reputazione perchè rappresentato da persone assai stimate.
Lasciata la politica attiva fu presente nella campagna referendaria del 1974 – rammento un suo intervento al cinema di Santo Spirito – contro il divorzio, testimoniando la sua fede nei valori tradizionali (Dio,Patria,Famiglia), incurante del clima poco propizio a tutto ciò che non era improntato alle novità e al “progresso”.
Fu poi un ottimo presidente dell’U.N.U.C.I. e del Nastro Azzurro e si battè – inutilmente – perchè la statua di Vittorio Emanuele II (seminascosta al Museo del Risorgimento) fosse riportata in una pubblica piazza. “Ferrara – diceva – onora Camillo Benso Conte di Cavour a cui ha dedicato una delle vie principali. Perchè non dovrebbe onorare anche il Re di cui Cavour fu primo ministro?”.
Se n’è andato un vero galantuomo, che ha saputo testimoniare con la parola e con la vita la fedeltà nei valori in cui credeva,lasciandoci un esempio da non dimenticare.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it