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Nella sua carriera Sergio Endrigo ha collaborato con poeti, artisti e colleghi importanti, realizzando progetti indimenticabili. Si è trattato di un percorso di ‘crescita’, che vogliamo in piccola parte raccontare.

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Sergio Endrigo

Nel 2002, il Club Tenco produsse l’album-omaggio “Canzoni per te. Dedicato a Sergio Endrigo”, che raccoglieva canzoni interpretate, tra gli altri, da Bruno Lauzi, Marisa Sannia, Arsen Dedić, Gino Paoli (lui e Dedić hanno pubblicato album live in Croazia), Roberto Vecchioni, Nada ed Enzo Jannacci. In quell’occasione il paroliere Sergio Bardotti eseguì il brano “La casa”, inserito come bonus track nella ristampa in cd dello storico disco del 1969 “La vita, amico, è l’arte dell’incontro”, una straordinaria opera su disco, firmata Rca italiana, che vedeva insieme Sergio Endrigo, Vinicius de Moraes, Giuseppe Ungaretti, Toquinho, Sergio Bardotti, con gli arrangiamenti di Luis Enriquez Bacalov.

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Con Luigi Tenco

Molti degli artisti che incisero le canzoni di Endrigo nel 2002, parteciparono poi al progetto Ciao Poeta, uno spettacolo in omaggio di Endrigo (scomparso nel 2005), tenutosi l’11 gennaio 2006 all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Sergio Bardotti fu il direttore artistico della manifestazione, con la collaborazione di Claudia Endrigo (la figlia), per la regia di Emanuele Scaringi.
Arsen Dedić e Sergio Endrigo erano amici e si sono esibiti insieme nelle numerose manifestazioni musicali, che si tenevano in Jugoslavia sin dai primi anni sessanta. Nel 1990, grazie ad Arsen, Endrigo ritornò per la prima volta nella natia Pola, tenendo due concerti, al Teatro popolare istriano e all’Acy marina.
“1947” è il brano che il cantautore istriano ha dedicato a Pola, una canzone contro la guerra, anche se non se ne fa esplicito riferimento. Si tratta di un brano struggente, dove tra nostalgia e rimpianto Endrigo parla dell’esodo dalla città istriana, compiuto insieme alla sua famiglia: “Da quella volta non l’ho rivista più, cosa sarà della mia città, ho visto il mondo e mi domando se, sarei lo stesso se fossi ancora la… come vorrei essere un albero che sa, dove nasce e dove morirà”.

Endrigo ha inciso due brani in lingua croata: “Kud Plove Ovaj Brod” (Dove va la nave) di Esad Arnautalic e Luca Juras (presentata al Festival di Spalato del 1970) e “Više Te Volim” (Ti amo di più), dello stesso musicista istriano e del croato Zdenko Runjic, noto per avere scritto la canzone “Skalinada”, portato al successo da Oliver Dragojević.
Negli ultimi anni, in suo ricordo, numerosi artisti croati hanno eseguito “Kud Plovi Ovaj” dal vivo, tra questi Rade Šerbedžija e Kemal Monteno, oltre allo stesso Arsen Dedić. Monteno e Šerbedžija, sono artisti molto seguiti in Croazia e nelle altre repubbliche della ex-Jugoslavia. Rade Šerbedžija è noto anche per l’importante carriera di attore in film quali Prima della pioggia – Leone d’Oro alla Mostra di Venezia 1994, Il Santo, Batman Begins e Henry Potter e i doni della morte 1.

“Si comincia a cantare” è il titolo dell’album postumo di Sergio Endrigo, pubblicato nel 2010 da onSale music, che contiene ventiquattro tracce registrate nel 1959 e firmate da famosi autori (Migliacci, Bindi, Calabrese e Modugno). In alcuni brani Endrigo appare con i suoi pseudonimi: Sergio Doria, Notarnicola e Riccardo Rauchi e il suo complesso.
Nel 2012, con l’aiuto dell’Unione italiana, del municipio di Pola e della Regione istriana è stato realizzato un cd tributo intitolato “1947 Hommage a Sergio Endrigo”, che contiene una trentina di brani scelti con cura tra i più conosciuti, eleganti e riflessivi, interpretati da artisti polesi.

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Pola, monumento dedicato a Sergio Endrigo

Il 30 maggio 2013, in occasione dell’anniversario dell’80° anno dalla nascita di Endrigo (15 giugno 1933), Radio Capodistria ha trasmesso il concerto registrato al Teatro di Capodistria in occasione del Forum Tomizza, dedicato alla sua musica.
Il 26 luglio 2013 il Folk Festival, che si svolge a Spilimbergo in provincia di Pordenone, ha dedicato una serata a Sergio Endrigo, invitando Simone Cristicchi con la Mitteleuropa Orchestra del Friuli Venezia Giulia diretta dal M° Valter Sivilotti. L’evento è stato trasmesso su Raiuno il 15 agosto ed è tuttora visibile, in versione integrale, su Youtube.
La città di Pola ha dedicato a Endrigo una splendida scultura ispirata alla famosa canzone “L’Arca di Noè”. L’opera, dell’artista Ciro Maddaluno, è stata realizzata dallo scultore Eros Cakic, con il contributo degli architetti Davor Matticchio e Zvonimir Vojnič.

Durante questo breve viaggio nei “mari di poesia di Endrigo”, abbiamo incontrato artisti, poeti, luoghi e suoni che la memoria aveva per un po’ dimenticato. Chiudiamo con due bellissime frasi, la prima tratta da “Canzone per te”, che nel 1968 vinse il Festival di Sanremo: “… la solitudine che tu mi hai regalato, io la coltivo come un fiore”. Il secondo testo è tratto da “Poema degli occhi”, con le parole di Vinicius de Moraes: “… amore mio che occhi i tuoi, quanto mistero negli occhi tuoi, quanti velieri e quante navi, quanti naufragi, negli occhi tuoi…”.

Folk Festival Spilimbergo, Concerto integrale di Simone Cristicchi [ascolta]

Si ringrazia Claudia Endrigo per il supporto dato per la realizzazione dell’articolo.

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William Molducci

È nato a Forlì, da oltre 25 anni si occupa di giornalismo, musica e cinema. Il suo film “Change” ha vinto il Gabbiano d’argento al Film Festival di Bellaria nel 1986. Le sue opere sono state selezionate in oltre 50 festival in tutto il mondo, tra cui il Torino Film Festival e PS 122 Festival New York. Ha fatto parte delle giurie dei premi internazionali di computer graphic: Pixel Art Expò di Roma e Immaginando di Grosseto e delle selezioni dei cortometraggi per il Sedicicorto International Film Festival di Forlì. Scrive sul Blog “Contatto Diretto” e sulla rivista americana “L’italo-Americano”.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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