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Da Comune di Comacchio

Questa mattina il Sindaco Marco Fabbri ha presentato ufficialmente la squadra degli Assessori che lo affiancherà per i prossimi cinque anni. La presentazione, effettuata nella Sala del Consiglio Comunale, ha rappresentato l’occasione per tracciare un’analisi del voto e per ringraziare i cittadini e tutti coloro che con il loro impegno volontario ed appassionato hanno sostenuto il Sindaco, durante la campagna elettorale. “Per noi è importante ripartire da subito – ha sottolineato il Primo Cittadino -, con la consapevolezza di aver scritto un pezzo della storia di Comacchio, dato che si erano presentate 15 liste e ciò avrebbe comportato inevitabilmente una dispersione del voto. La riconferma al primo turno non era affatto scontata -ha proseguito il Sindaco -, ma si inquadra in un riconoscimento per le scelte politiche importanti compiute in questi anni, anche dopo quello che è avvenuto nel 2014.” L’esigenza di cominciare a lavorare da subito è strettamente correlata ad una serie di progettualità, in parte già ben avviate, che mettono al centro la cultura e l’ambiente. Cinque sono gli assessori che entrano nella Giunta Comunale per il secondo mandato Fabbri: Denis Fantinuoli mantiene la carica di Vice Sindaco con deleghe a Lavori Pubblici, Infrastrutture, viabilità, ambiente, società partecipate, caccia, pesca, valli e saline, portualità e demanio, progetti e finanziamenti europei, valorizzazione e gestione del patrimonio; Robert Bellotti, (ex-Presidente del Consiglio Comunale), è stato nominato assessore con deleghe ad attività economiche, Sportello unico per le attività produttive, edilizia privata, politiche per la casa, verde e parchi pubblici, arredo e decoro della città e controllo sulla qualità dei servizi ambientali al cittadini, servizi cimiteriali, diritti degli animali, servizi demografici, statistica e toponomastica; Alice Carli, assessore alla cultura, patrimonio museale, welfare e servizi alla persona, politiche degli eventi culturali e turistici, pari opportunità, gemellaggi e relazioni internazionali, politiche del lavoro e formazione professionale, coordinamento “Progetto Comacchio 2015-2020”. Entrano a far parte della Giunta Comunale anche due volti nuovi: Maria Chiara Cavalieri, insegnante di lingue straniere, alla quale sono state conferite le deleghe di scuola, politiche educative, associazionismo, politiche giovanili e volontariato, innovazione tecnologica e servizi informativi e Riccardo Pattuelli, occupato nel settore turistico, educatore di scienze motorie, al quale sono state assegnate le seguenti deleghe strategie turistiche e marketing territoriale, Mab Unesco, politiche legate alla mobilità leggera, politiche energetiche, smart city, sport e tempo libero. Il Sindaco ha avocato a sè le deleghe a bilancio, pianificazione strategica e strutturale, urbanistica, politiche sanitarie, personale, polizia municipale, protezione civile e sicurezza, affari generali e legali.
Nei prossimi giorni il Primo Cittadino convocherà la seduta di insediamento del Consiglio Comunale, nel corso della quale si dovrà procedere alla sostituzione dei consiglieri comunali eletti ed entrati a far parte della Giunta Comunale. Stefano Parmiani, ex-assessore ai Lavori Pubblici, eletto nella lista “Per fare”, siederà tra i banchi della maggioranza in Consiglio Comunale.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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