Skip to main content

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Il Sindaco Marco Fabbri prende posizione a seguito dell’interpellanza anticipata su un social network dal consigliere comunale Davide Michetti (capogruppo L’Onda)

“I consiglieri di minoranza sono avvezzi a pubblicare le loro interpellanze sui social network, prima ancora di essersi relazionati con gli uffici e con gli amministratori comunali – osserva il Sindaco-, come è avvenuto in questo caso.
Preme evidenziare innanzitutto come il medico di base non sia un dipendente dell’ASL né tanto meno del Comune, ma un libero professionista, che ha un contratto di lavoro autonomo, continuo e coordinato, con l’ASL del distretto di riferimento. Accade spesso e volentieri, come recentemente avvenuto a San Giuseppe, che medici di base decidano repentinamente di trasferirsi in altre sedi più appetibili dal punto di vista del numero di pazienti e dunque anche per ragioni economiche, nel momento in cui si liberano dei posti a seguito di vacanza di posti. In tali casi non è possibile porre paletti o divieti, trattandosi come evidenziato di liberi professionisti.
Per quanto attiene la sede di Lido Estensi va evidenziato come, ad oggi, non esista una sede principale bensì secondaria in quanto la principale del medico trasferito risultava essere quella di Porto Garibaldi. Da sommarie informazioni assunte in data odierna, il numero di cittadini di Lido Estensi è pari a circa 200/300 unità, numeri che ad oggi non garantirebbero una sede principale che, per essere sostenuta, richiederebbe tra i 1.000 e i 1.500 assistiti. Gli effettivi residenti di Lido Estensi/Lido Spina non corrispondono ai pazienti del citato medico, in quanto non vige un obbligo di farsi assistere dal medico della frazione, bensì viene lasciata libera scelta sulla località in cui farsi curare, così come previsto dalla costituzione. Rimane il fatto -prosegue il Sindaco – che apprendere dai media la decisione del suddetto medico di base di trasferirsi e chiudere l’ambulatorio appare scorretto, oltre che indice di scarso rispetto nei confronti dell’istituzione locale. Nessun rilievo rispetto all’opportunità da parte del medico di base, ma visto che ciò senza dubbio produrrà degli effetti sulla comunità, anche dal punto di vista deontologico, si sarebbe potuta comunicare tale notizia direttamente al Sindaco, massima autorità locale in materia di sanità.
Analoga considerazione ancora una volta è espressa nei confronti dell’ASL che si è preoccupata di comunicare tale notizia al pazienti e non al Primo Cittadino. Chiederemo all’ASL di attivare le procedure per individuare un nuovo medico di base disponibile ad aprire una sede anche su Lido Estensi/Spina, in quanto sguarnire un servizio assistenziale fondamentale per i residenti, quale è l’ambulatorio del medico di base dei Lidi Estensi e Spina, non può che essere accolta con forte disappunto dall’Amministrazione Comunale. In estate inoltre gli utenti incorrerebbero nel disagio derivato dagli incolonnamenti – conclude il Sindaco- di autovetture in entrata ed in uscita dai lidi sud.
Sappiamo che i tempi non sono così immediati, dato che, anche per San Giuseppe ove il numero dei mutuati era molto più alto, sono trascorsi diversi mesi prima di aprire l’ambulatorio del medico di base.”

tag:

COMUNE DI COMACCHIO


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it