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Ogni giorno lavoro con clienti che cercano disperatamente di uscire da una condizione insopportabile di dolori muscolo-scheletrici cronici e insofferenza alle articolazioni. Spesso, accompagnandoli alla porta, vedo sui loro volti un po’ di tristezza… e chi può biasimarli? Soffrono, hanno dolori forti in varie parti del corpo, e occorre ricordare che il dolore cronico è vizioso e colpisce ogni aspetto della vita: mente, corpo e spirito.
Il dolore cronico può diventare un calvario a tempo pieno, perché consuma le energie psicofisiche nello svolgimento delle attività della vita quotidiana. Inoltre, il dolore non influenza solo il corpo, ma condiziona anche la comunicazione con gli altri. Se ti senti male, è piuttosto difficile mantenere un sorriso sul tuo viso e quindi rimanere positivo.
Se si vede una persona che ha la bocca un po’ chiusa, la spalle arrotondate, testa in avanti e occhi a terra, ci sono alte probabilità sono che abbia una cattiva postura. Al contrario, quando una persona ha una buona postura, testa alta, occhi in avanti e un sorriso sul volto, nel vederla si percepisce un senso di benessere che ne aumenta l’attrattiva.

Il mio lavoro è anche quello di insegnare ai miei clienti che “il corpo è un’unità, e deve essere trattato come tale”. Si tratta di un approccio olistico che aiuta a guarire meglio. Invece di concentrarsi semplicemente sul sintomo, ossia il dolore, si punta a correggere la causa principale del problema, la postura. Trattando il corpo come unità, e affrontando la causa principale del problema, si diminuisce il dolore, migliorando la postura e la mobilità che, a loro volta, favoriscono anche emozioni positive. Ammettiamolo, quando ci si sente meglio fisicamente, si è molto più inclini a produrre un sorriso.
E’ ben noto che all’atto del sorridere, l’organismo rilascia endorfine e serotonina con grande beneficio per la salute generale e il benessere. Personalmente, credo anche che le espressioni facciali positive e sorridenti, in particolare, siano un ottimo modo per aiutare il corpo a funzionare meglio, migliorando la percezione relazionale e aiutando a stare in mezzo alla gente. E’ ampiamente documentato che sorridere migliori anche la salute del cuore e diminuisca i livelli di stress. Le emozioni positive, possono ridurre il rischio di malattie cardiache.

Il problema per coloro che hanno dolore fisico è proprio questo, risulta difficile concentrarsi sulle emozioni piacevoli. Ecco allora che migliorando la propria postura e diminuendo il dolore, si è liberi di concentrarsi ancora una volta sulle emozioni positive, di amare e di vivere la propria vita al massimo.

Di seguito almeno 10 vantaggi del sorridere:

  • rende più attraenti
  • migliora l’umore e colpisce lo stato d’animo degli altri
  • cambia l’atmosfera in una stanza
  • riduce lo stress
  • migliora il nostro sistema immunitario
  • abbassa la pressione sanguigna e fa bene al cuore
  • rilascia endorfine, antidolorifici naturali e serotonina
  • aiuta a ridurre le rughe
  • richiede meno lavoro per i muscoli facciali
  • è un segno universale di felicità

Alcuni semplici modi per sorridere di più:

  • farsi consigliare dal proprio osteopata alcuni esercizi da fare ogni giorno per lavorare sull’allineamento della postura;
  • frequentate persone positive;
  • non annoiarsi e impegnare la propria vita a costruire pensieri positivi;
  • scriverei i propri ricordi preferiti.

“Ogni volta che sorridi a qualcuno, è un atto d’amore, un dono per quella persona, una cosa bella.” Madre Teresa di Calcutta

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Nuccio Russo

È osteopata ed esperto in tecniche ergonomiche e posturali, studioso e ricercatore in anatomia craniale per lo studio delle cefalee. E’ nato e risiede in Sicilia, opera come consulente in diverse città fra le quali Ferrara, ed è conferenziere internazionale in Biofisica informazionale. Ama lo sport e la cucina macrobiotica.

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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